Pandita non significa avere una laurea. Pandita significa Sama-cittah

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Srimad Bhagavatan 5.5.3 — Vrndavana, 25 ottobre 1976

In Kali-yuga brāhmaṇa significa un filo da due centesmi, tutto qua. Ma questo non è brāhmaṇa; brāhmaṇa significa śamo damo titikṣā (BG 18.42), questi sono i sintomi. Allo stesso modo, mahātmā non indica un vestito; ma le persone hanno approfittato di questo vestito, veśopajivibhiḥ (SB 12.3.38). In India, anche una persona poverissima, se semplicemente veste di zafferano e va in un villaggio, non ha nessun problema. Tutti lo chiameranno, lo inviteranno, dandogli riparo e da mangiare. (in Hindi) “Signore, vieni qui a prendere prasādam.” Tutti inviteranno, e i poveri hanno approfittato di ciò. Senza alcuna educazione, senza… aderiscono per risolvere i problemi economici. Anche qui a Vṛndāvana troverete tante persone venute qui perché ci sono molti chatra dove è possibile ottenere gratuitamente cāpāṭi, ḍāl. Troverete la mattina tanti della classe misera arrivare a Vṛndāvana solo per questo pane e ḍāl. Lo prendono e lo scambiano per acquistare dei bīḍī.

Tutto, in Kali-yuga, tutto viene attuato in modo abusivo. Ma gli śāstra ci indicano chi è brāhmaṇa, chi è il mahātmā. Qui viene indicato un tipo di mahātmā: mahāntas te sama-cittāḥ (SB 5.5.2). Essi sono equanimi: brahma-bhūtaḥ prasannātmā, samaḥ sarveṣu bhūteṣu (BG 18.54). Questo è il mahātmā. Egli ha realizzato il Brahman, e così non discrimina tra un uomo e un altro uomo o anche tra l’uomo e l’animale.

vidyā-vinaya-sampanne
brāhmaṇe gave hastini
śuni caiva śvapāke ca
paṇḍitāḥ sama-darśinaḥ
(BG 5.18)
Paṇḍita non indica uno che ha una laurea. Paṇḍita significa che è sama-cittāḥ. Anche Cāṇakya Paṇḍita ha detto:

mātṛ-vat para-dāreṣu
para-dravyeṣu loṣṭra-vat
ātma-vat sarva-bhūteṣu
yaḥ paśyati sa paṇḍitaḥ
Lui è un #paṇḍita; altrimenti è un mascalzone. Mātṛ-vat para-dāreṣu. Non appena si vede una donna, tranne la propria moglie, ci si rivolge a lei come “madre”. Questo è il paṇḍita; se parla con donne di altri è un mascalzone. mātṛ-vat para-dāreṣu para-dravyeṣu loṣṭra-vat: e non tocca la proprietà altrui. Nessuno tocca i rifiuti. Ma le persone sono così sfortunate; ho visto a Hong Kong raccogliere cibo dalla spazzatura, come i cani. L’ho visto. Qualcuno butta via del cibo e questo viene raccolto. La gente è così sfortunata. Nessuno tocca la spazzatura, ma nel Kali-yuga si deve raccogliere la carta, pezzi di stoffa, per fare qualche affare con la spazzatura. L’immondizia è intoccabile, ma in Kali-yuga le persone sono così sfortunate che raccolgono dalla spazzatura anche qualcosa di prezioso.

Comunque, questi sono i sintomi del mahāntas: sama-cittāḥ. Niente di simile a: “Oh, qui c’è un hindu, qui c’è un musulmano, qui un ricco, qui un povero.” No. E’ gentile con tutti. Questa è una qualità divina.

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