La meravigliosa storia di Madhavendra Puri

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dal Caitanya Caritamrita di Krishnadasa Kaviraja Gosvami, – Madhya Lila, Cap.4 –

Durante uno dei suoi viaggi, Sri Caitanya si recò a Jagannatha Puri e andò a visitare il tempio di Jagannath. Durante questa visita incontrò anche Sarvabhauma Bhattacarya. Sempre e ovunque andasse, il Signore cantò e indusse altri a cantare in estasi i nomi di Krishna.

Un giorno giunse al villaggio di Remuna.

In questo villaggio c’era una bellissima divinità di Gopinath. Vedendo tanta bellezza, Sri Gauranga le offrì rispettosi omaggi con grande devozione. Mentre Mahaprabhu era chino, l’elmetto di fiori di Gopinath cadde sul Suo capo.

Quella notte Mahaprabhu rimase al tempio con tutti i Suoi devoti. Avendo ascoltato dal Suo maestro spirituale, Isvara Puri, di ciò che era accaduto in quel luogo tempo prima, era ansioso di ricevere i rimanenti (prasada) del riso dolce offerto a Gopinath.

Questa Divinità era anche conosciuta come Ksira-cora- gopinatha e Caitanya Mahaprabhu volle narrare la ragione per cui era diventata tanto famosa.

Madhavendra trova Gopala

Una volta Sri Madhavendra Puri si recò a Vrindavana. Da lì giunse nella collina conosciuta come Govardhana. Madhavendra Puri era sempre in uno stato d’animo simile alla follia nella sua estasi di amore per Dio, e non si accorgeva neanche se era giorno o se era notte. Talvolta era caminava e altre cadeva al terreno. Non riusciva a discriminare il posto giusto o sbagliato. Dopo aver girato tutto attorno alla collina, Madhavendra Puri andò a Govinda-kunda e fece un bagno. Alla sera si sedette sotto un albero per riposare un po’.

Un giovane pastore venne con una caraffa di latte, la pose vicino al sadhu e, sorridendo, disse:

“Per favore, bevi questo latte. Perché non chiedi alla gente qualcosa da mangiare? Che tipo di meditazione stai facendo?”

Vedendo nel ragazzo una bellezza fuori dal normale, Madhavendra Puri si sentì soddisfatto in cuore e dimenticò ogni stanchezza, fame o sete.

Rispose:

“Chi sei? Da che villaggio vieni? E come sai che sono a digiuno?”

Il ragazzo replicò:

“In quesyo villaggio tutti possono chiedere da mangiare. Ma in caso non lo facciano glielo porto io. Alcune donne ti hanno visto e mi hanno dato del cibo per te. Ora devo andare a mungere le mucche, ma presto tornerò e porterò via il contenitore.”

Il pastorello scomparve all’improvviso.

Dopo aver bevuto, Sri Puri lavò il contenitore di terracotta e lo pose da parte. Non risciva a non guardare in direzione del sentiero, ma il ragazzo non tornò più.

Non riusciva a dormire. Qualcosa lo agitava. Si sedette e cantò il maha-mantra Hare Krishna, e alla fine della notte si appisolò e ogni attività esterne si fermò.

In sogno il ragazzo apparve a Madhavendra Puri; lo prese per la mano e lo condusse nella giungla. Indicando un cespuglio, disse:

“Io risiedo qui, in questa foresta, e a causa di ciò soffro il caldo e il freddo, la pioggia e i venti. Porta qui la gente del villaggio e portami via da questa foresta. Ponimi sulla cima della collina. Poi costruisci un tempio e istallami in quel tempio. Poi lavami con una grande quantità di acqua fresca in modo che il mio corpo posso ripulirsi. Per molti giorni ti ho osservato e mi sono chiesto, ‘quando verrà Madhavendra Puri a servirmi? A causa del tuo amore estatico io apparirò e vedendomi tutte le anime cadute saranno salvate. Il mio nome è Gopala. Io sono colui che ha sollevato la Collina di Govardhana. Io fui istallato da Vajra e qui io sono l’autorità. Quando ci fu l’attacco dei musulmani, i sacerdoti che mi servivano mi celarono in questi cespugli nella giungla e fuggirono per la paura. Da allora sono rimasto solo qui. Ma ora per fortuna sei arrivato tu. Per favore fa come ti ho detto.”

Appena il sogno fu terminato, Madhavendra Puri si svegliò e riflettè. Capì che il ragazzo niente altri era che Sri Krishna in persona, la Suprema Personalità di Dio. Si abbandonò a pianti disperati: “Ho visto Krishna e non l’ho neanche riconosciuto!”

E cadde al suolo in preda all’amore estatico. Poi fissò la mente sull’eseguire l’ordine di Gopala e si tranquillizzò.

 

 

Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.

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