Bhagavad-Gita 2.13 — Pittsburgh, 8 settembre 1972
dehino ‘smin yathā dehe
kaumāraṁ yauvanaṁ jarā
tathā dehāntara-prāptir
dhīras tatra na muhyati
BG 2.13
Il problema attuale è questo: le persone non sono istruite riguardo alla forza vitale di questo corpo, dehī, come si spiega qui nella Bhagavad-gītā. dehī indica il proprietario di questo corpo; tutti, non solo noi esseri umani, ma anche chi inferiore all’essere umano, tutti gli esseri viventi. Ci sono 8.400.000 forme di esseri viventi e sono chiamati dehī; dehī significa proprietario del corpo. Ci sono diverse specie di vita: il cane, il gatto, l’essere umano, il presidente, o chi più elevato o più basso. Ognuno è il proprietario del corpo, ne abbiamo esperienza. Voi sapete tutto riguardo i dolori e i piaceri del corpo. Io so quali sono i dolori ei piaceri del corpo. Questo corpo ci è stato dato dalla natura materiale come nostro campo di attività. con corpo diverso si agisce in modo diverso; le vostre attività e le mie attività non sono le stesse. Le attività del cane e le attività dell’uomo sono diverse perché il cane ha un tipo di corpo diverso e io ho un diverso tipo di corpo; ognuno di noi, dehino ‘smin yathā dehe (BG 2.13). dehī, l’essere vivente, o la forza vitale, è in questo corpo e il corpo cambia, dehino ‘smin yathā dehe kaumāraṁ yauvanaṁ jarā (BG 2.13). Kaumāram significa fanciullezza. Yauvanam significa giovinezza e jarā significa vecchiaia, corpo anziano. Ora io sono vecchio ma posso ricordare che ho avuto il corpo di un ragazzo e ho avuto il corpo di un giovane uomo. Ora ho questo corpo anziano. Anche se il corpo da ragazzo, il corpo da giovane non esistono più io esisto. Questo è un dato di fatto, chiunque lo può capire. Ha un passato, un presente e un futuro. Voi qui presenti siete tutti ragazzi e ragazze e avete avuto in passato il vostro corpo infantile. Allo stesso modo, avete un vostro corpo futuro, che è in attesa. Io ce l’ho, voi lo aspettate. Possiamo comprendere relativamente passato, presente e futuro in ogni condizione di vita. Quindi la conclusione è che, quando questo corpo anziano come io ho ora… Io ho 77 anni. Quando questo corpo sarà finito, otterrò un altro corpo; come ho già avuto, consecutivamente, dall’infanzia alla fanciullezza, all’adolescenza, al corpo anziano, quindi perché non un prossimo corpo? Si tratta di una semplice verità: l’essere vivente, o l’anima, trasmigra da un corpo all’altro. Questo è il principio di base della comprensione spirituale. La forza vitale del corpo è l’anima spirituale, non è per una disposizione meccanica della materia. Gli attuali cosiddetti scienziati pensano che il corpo è una combinazione di materia e, ad un certo punto, queste combinazioni di materia sviluppano sintomi di vita. Ma la realtà non è questa. Se è vero, allora gli scienziati possono fabbricare un corpo vivente con prodotti chimici. Ma uno scienziato fino ad oggi non è in grado di produrre neanche un corpo come la formica, che dire di altri animali più grandi.
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