L’evoluzione graduale della bhakti

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D:  Per sviluppare la bhakti è necessario un procedimento che implichi pratiche, regole, discipline oppure, come avete affermato prima, si tratta esclusivamente di una questione interiore, di sentimenti, di pensieri per la nascita dei quali non vi è la necessità di regolamentazioni?

 

R:  Se fossimo anime realizzate, in noi i sentimenti d’amore sorgerebbero senza bisogno di alcuna disciplina e regola, in quanto la vera natura della jiva si manifesterebbe in modo completamente spontaneo.

 

Sfortunatamente questa non è la nostra situazione presente. Siamo immersi in un pozzo scuro di ignoranza e occorre prima riguadagnare la nostra natura originale. Per questo compito necessitiamo in modo assoluto di una pratica costante. Questo momento della nostra vita viene chiamato sadhana-bhakti, lo stadio in cui la bhakti deve essere praticata in maniera disciplinata, anche contro il nostro stesso piacere. In altre parole, determinate attività devono essere praticate perché capiamo che ciò è giusto, e non perché le sentiamo naturali. Come per una medicina, che non piace a nessuno ma che bisogna assumere se si vuole guarire.

 

Srila Prabhupada afferma che la bhakti si divide in tre stadi che vengono l’uno dopo l’altro, chiamati sadhana-bhakti, raga-bhakti e prema-bhakti. In una lezione tenuta a Calcutta il 25 gennaio 1973, il maestro ha spiegato tutto ciò con grande chiarezza.

 

“Prima di tutto dobbiamo accettare sadhana-bhakti. Significa pratica…”

 

Srila Prabhupada dice che in teoria il servizio devozionale dovrebbe essere spontaneo. Ma per noi, vittime delle influenze delle illusioni, non lo è, per cui sussiste la necessità di un processo che aiuti a sviluppare con gradualità i sentimenti spirituali. Le numerosi parti che compongono la disciplina spirituale si chiamano sadhana-bhakti.

 

“…chiunque può intraprendere il servizio devozionale (sadhana-bhakti), sempre che si sia d’accordo nell’accettare un maestro spirituale…”

 

Prabhupada afferma che chiunque, cioè qualsiasi tipo di persona, può praticare il bhakti-yoga ma, come vedremo fra poco, l’accettazione di un maestro spirituale è fondamentale. Senza una guida autentica il progresso nel sentiero della spiritualità di fatto è impossibile. Poi Srila Prabhupada prosegue sottolineando con enfasi come chiunque, anche le persone meno acculturate possono praticare sadhana-bhakti. Non solo possono, tutti devono farlo.

 

Sadhana significa disciplina: il sentimento, la spontaneità viene dopo. Anzi, all’inizio è chiaramente consigliato di non agire secondo la propria emotività, ma sempre in ottemperanza delle istruzioni di un maestro spirituale autentico.

 

 

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