La pianta della devozione non può crescere a meno che non si abbandonino questi anartha.
Tutti gli anartha, in ogni caso, si allontanano con l’esecuzione del nama-sankirtana. Secondo lo Srimad-Bhagavatam (1.1.14):
apannah samsrtim ghoram
yan-nama vivaso grnan
tatah sadyo vimucyeta
yad bibheti svayam bhayam (12)
Gli esseri impigliati nella terribile rete delle morti e delle nascite possono liberarsi subito cantando, anche inconsapevolmente, il santo nome di Krsna, che incute paura persino al terrore in persona.
Lo Srimad-Bhagavatam (11.2.37) in seguito afferma:
bhayam dvitiyabhinivesatah syad
isad apetasya viparyayo ‘smrtih
tan-mayayato budha abhajet tam
bhaktyaikayesam guru-devatatma (13)
Quando l’entità vivente è attratta all’energia materiale, che è separata da Krsna, è vinta dalla paura. L’energia materiale la separa dalla Suprema Personalità di Dio, e la sua concezione dell’esistenza è capovolta. In altre parole, invece di essere l’eterna servitrice di Krsna entra in competizione con Lui. Ciò è detto viparyayah asmrtih. Per annullare questo sbaglio, chi è veramente istruito e avanzato adora la Suprema Personalità di Dio come il maestro spirituale, la divinità e la fonte di vita. Egli adora il Signore, dunque, mediante il metodo del puro servizio di devozione.
Questa è una sezione del libro “Bhajana Rahasya”, in lingua italiana.
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