Isvara Puri: una breve biografia

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Navadwip

 

 

Sri Isvara Puri apparve nel villaggio di Kumarahatta in un giorno di luna piena nel mese di Jyestha. Era un discepolo di Madhavendra Puri e servì il suo maestro spirituale con tanta dedizione che per benedizione divenne il Guru iniziatore di Caitanya Mahaprabhu, la Suprema Personalità di Dio.

Nello Sri Caitanya Caritamrta l’autore Krsnadasa Kaviraja Gosvami scrisse che il seme dell’albero della devozioni si manifestò nella persona di Sri Madhavendra Puri, e che quel seme germogliò nella persona di Isvara Puri. Questa divenne pianta nella persona suprema di Sri Caitanya Mahaprabhu.

Verso la fine della sua vita, Sripada Madhavendra Puri era fisicamente incapacitato persino nelle funzioni basilari. In quegli anni Isvara Puri lo servì con grande amore e devozione. Si prendeva cura dei bisogni fisici del suo guru e cantava costantemente i nomi e recitava i passatempi del Signore.

C’era un altro discepolo di Madhavendra Puri, di nome Ramacandra Puri, che si considerava molto erudito. Un giorno, vedendo il guru che si lamentava in separazione da Krishna e da Vrindavana, pensò di istruirlo sull’importanza di ottenere il Brahmana impersonale.

Madhavendra Puri si arrabbiò moltissimo e lo cacciò dalla sua presenza.

Con questa mentalità offensiva, Ramacandra Puri divenne abitualmente critico nei confronti dei Vaishnava al punto che in seguito avrebbe criticato persino Caitanaya Mahaprabhu Stesso. Anche se il Signore accettò le critiche, questi peccati contro i Vaishnava portarono Ramacadra Puri a cadere dal sentiero della devozione.

Soddisfatto del servizio e della sottomissione di Sri Isvara Puri, Madhavendra Puri lo benedisse a ottenere Krishna prema. Sulla forza di questa benedizione, in seguito sarebbe stato glorificato per avere un discepolo come Caitanya Mahaprabhu.

Nei suoi viaggi nei vari luoghi, Sri Isvara Puri una volta arrivò a Sridhama Navadwipa, dove stette nella casa di Sri Gopinatha Acarya. Un giorno andò nella casa di Sri Advaita Acarya, anch’egli un discepolo di Sripada Madhavendra Puri. Anche Nityananda Prabhu accettò questi come Guru, sebbene qualcuno sostenga che Prabhu era discepolo di Lakshmipati Tirtha, il maestro spirituale Madhavendra Puri.

Sri Isvara Puri giunse nella casa di Advaita Acarya mentre quest’ultimo stava adorando Sri Krishna. Advaita Acarya sentì che una grande personalità era giunta a casa sua e gli chiese: “Chi sei? Io sento che tu sei un sannyasi Vaisnava.”

Molto umilmente Sri Isvara Puri replicò: “Io sono un sudra di bassa classe e sono venuto qui per guardare i tuoi piedi di loto.”

Mukunda Datta, che era presente, potè caire che questi era un Vaisnava sannyasi e con la sua voce dolce cominciò un kirtana che descriveva i passatempi di Krishna. Quando Isvara Puri sentì quei passatempi, cadde immeidatamente al suolo e la terra sotto di lui divenne bagnata di lacrime. I devoti era stupiti, non avevano mai visto un Vaishnava così prima.”

Advaita Acarya lo abbracciò molto fermamente. Tutti capirono che egli era il caro discepolo di Madhavendra Puri, Sri Isvara Puri. Grida di “Hari, Hari” si levarono in cielo.

Sri Isvara Puri rimase a Navadvipa per molti giorni. In quel periodo Sri Nimai Pandit (Caitanya Mahaprabhu) era assorto nei passatempi degli studi. Un giorno, mentre Nimai stava tornando a casa dalla scuola, incontrò Isvara Puri lungo la strada. Quando lo vide, ipnotizzato, Isvara Puri penso “questo giovane ha tutti i segni di una personalità divina.”

Molto umilmente, Nimai offrì i Suoi omaggi chinando la testa e poi gli chiese: “Sripada, per favore, vieni alla mia casa e sii Mio ospite per pranzo.”

Arrivati, Nimai lavò personalmente i suoi piedi, mentre Sacimata offriva varie preparazioni al Signore che aveva preparato per il figlio.

Dopodiché Nimai offrì quel prasadam a Sri Isvara Puri che lo accettò. Ppoi si sedettero nel tempio e discussero Krishna-katha, diventando pieni di amore estatico.

Sri Isvara Puri rimase a Navadvipa per qualche mese, ospite a casa di Sri Gopinatha Acarya. Ogni giorno Nimai Pandita veniva a prendere darshana dei suoi peidi di loto e ogni tanto lo invitava a casa Sua per pranzo. A quel tempo Srila Gadadhara Pandita era un ragazzo e Isvara Puri era molto affezionato nei suoi confronti. Gli insegnò dal libro che aveva composto, lo Sri Krishna Lilamrta.

Una sera Nimai andò a offrire gli omaggi a Isvara Puri. Questi disse:

“Nimai, tu sei un grande studioso. Io ho composto un manuscritto sui passatempi di Krishna. Se lo ascolti mentre lo recito puoi correggere gli errori che ci possono essere. Sarei molto contento se tu facessi questo.”

Nimai sorrise e replicò:

“Qualsiasi cosa un devoto dice è dettato direttamente da Krishna Stesso. Chiunque trovi errori è semplicemente un miserabile peccaminoso. Qualsiasi poema un devoto compone, Krishna è soddisfatto. Krishna accetta il sentimento con il quale le cose gli vengon oofferte come parte sostanziale dell’offerta.”

Queste parole erano nettare per Isvara Puri, tuttavia egli insistette. Nimai prese il manoscritto e tornò con la nota di un errore. Tuttavia, dopo prolungata riflessione, Isvara Puri sostenne che quello non era un errore e Nimai accettò. In questo modo Caitanya Mahaprabhu dimostrò che non importa quanto erudito un discepolo possa essere, davanti al maestro spirituale egli si deve sempre sentire uno “sciocco numero uno”.

Dopo che suo padre ebbe lasciato il mondo, Caitanya Mahaprabhu andò a Gaya per offrire pinda al padre scomparso. Lì, di nuovo, incontrò Sri Isvara Puri.

Nimai disse: “Il mio viaggio a Gaya è stato un successo solamente eprchè ho incontrato tua Santità. Offrendo pinda, uno degli antenati viene libarat. Ma incontrare un puro Vaishnava libera dieci milioni di antenati. Perciò la tua presenza è più auspiciosa di questo luogo santo.”

Qualche giorno dopo Nimai andò da Sri Isvara Puri e gli chiese di iniziarlo al mantra divino. Così Isvara Puri iniziò Nimai.

Una mattina Srila Isvara Puri andò dove Mahaprabhu stava. Immediatamente quest’utlimo offrì omaggi al suo Guru. Lo invitò a pranzo e lo servì personalmente. Poi spalmò polpa di sandalo sul suo corpo e gli pose una ghirlanda di fiori sul collo. Così il Signore Supremo insegnò come servire il Guru. Senza servire i grandi devoti, non è possibile ricevere amore per Dio. Il servizio al Guru è la porta della devozione.

Di ritorno da Gaya, Mahaprabhu passò per Kumarahatta, il luogo di nascita di Isvara Puri, e fu preso dall’estasi. Prese della polvere dal luogo santo e la legò al suo vestito, dicendo “Questa polvere è più cara a me della Mia stessa vita”.

In seguito molti seguirono il suo esempio, prendendo terra dal luogo di nascita di Srila Isvara Puri, creando un laghetto chiamato Caitanya Doha, che esiste ancora.

Sebbene Isvara Puri sapeva che Nimai Pandita, Sri Caitanya Mahaprabhu, era la Suprema Personalità di Dio, nella sua posizione di maestro spirituale considerò suo dovere istruire il discepolo. Queste istruzioni formarono le basi del movimento del sankirtana. Qualcuna di queste istruzioni sono:

“In questa era di Kali non c’è altro principio religioso del canto del Santo Nome, che è l’essenza di tutti gli inni vedici. Questo è il significato di tutte le scritture.

“Semplicemente cantando il santo nome di Krishna si può ottenere la libertà dall’esistenza materiale. Non solo, ma semplicemente cantando il maha-mantra Hare Krishna potrà vedere i piedi di loto del Signore.

“La religiosità, lo sviluppo economico, la gratificazione dei sensi e la liberazione sono i fini della vita, ma davanti all’amore per Dio, i quinto e il più alto dei fini, questi appaiono insignificanti come paglia nella strada.

“Mio caro ragazzo, continua a danzare, cantare ed eseguire sankirtana in associazione con i devoti. Inoltre, vai fuori e predica il valore del canto del Krishna-nama, e in questo modo potrai liberare tutte le anime cadute.

 

Manonatha Dasa (ACBSP)

 

Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.

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