In tutte le introduzioni che ho letto si dà molto risalto alla vastità del Maha-bharata. È un dato di fatto importante e non posso esimermi dal parlarne anch’io. Il Maha-bharata, detto anche Jaya o Bharata, è composto di oltre 100.000 versi sanskriti. Giusto per darvi un’idea di cosa significhi, rappresenta, come volume dell’opera, otto volte l’Iliade e l’Odissea messe insieme. Non sarebbe quindi sbagliato considerarlo non proprio un libro, ma una vera enciclopedia del sapere Vedico.
La sua vastità passa però in secondo piano se si considera la qualità, cioè la quantità e la ricchezza dei temi trattati. Il Maha-bharata è un’opera divina tra le più eccelse, perchè contiene non solo storia puranica e filosofia, ma anche un gran numero di altre scienze.
La storia principale racconta di un’inimicizia familiare tra i figli di Pandu e i figli di suo fratello maggiore, Dhritarastra, comunemente conosciuti come Pandava e Kaurava. Il cattivo di questa storia si chiama Duryodhana, che a causa di una forte invidia, causa lo sterminio di una intera generazione di re e soldati.
Sarebbe però riduttivo sostenere che il Maha-bharata sia solo la narrazione di una faida tra cugini. L’autore del testo affronta così tanti argomenti diversi che a volte la storia principale svanisce e l’attenzione del lettore viene catturata da altre vicende e altri temi.
Ma anche qualora il lettore disattento perdesse il filo della storia principale, non ci sarebbe niente di male perchè le cosiddette storie secondarie non sono per nulla meno importanti di quella principale.
Tra queste troviamo tesori di filosofia, letteratura, religione, astronomia, astrologia, politica, sociologia, medicina e altre scienze.
Chi, nonostante l’ostacolo della sua vastità e a tratti della sua complessità, sente la voglia di leggere o, meglio, studiare il Maha-bharata, è fortunato. E’ una storia spirituale, la sua vita ne avra’ un grande vantaggio.
Il Maha-bharata racconta una storia realmente accaduta, esattamente come viene narrata dall’autore. Il compositore del Maha-bharata è il saggio Vyasa, conosciuto anche come Vyasadeva e Veda Vyasa. Il suo nome completo è Sri Krishna Dvaipayana Vyasa, figlio di Parasara Muni e Satyavati Devi.
Secondo i Purana, Vyasadeva e’ un ciranjiva, uno che puo’ vivere per millenni. Egli risiede ancora nel suo asrama sull’Himalaya, a Badri, visitato ogni anno da molti pellegrini.
Considerando la serietà dell’autore, il Maha-bharata non potrebbe mai essere un banale romanzo nato dalla mente fertile di un poeta. Altri saggi ugualmente importanti stabiliscono che si tratta di storie realmente accadute, di natura trascendentale, di origine spirituale, che purifica chi le legge.
I grandi saggi come Vyasadeva e coloro che furono in varie maniere coinvolti nella storia non avevano alcun attaccamento per il mondo materiale e di conseguenza non avrebbero perso tempo con una letteratura mondana, raccontata solo per puro piacere.
Infatti lo Srimad-Bhagavatam (1.7.10) ci dice:
sūta uvāca
ātmārāmāś ca munayo
nirgranthā apy urukrame
kurvanty ahaitukīḿ bhaktim
ittham-bhūta-guṇo hariḥ
“Tutti i differenti tipi di ātmārāma, che sono coloro che provano piacere nell’ātmā o il sè spirituale, specialmente coloro che sono stabiliti sulla via dell’autorealizzazione, sebbene liberati da ogni sorta di schiavitù materiale, sentono il desiderio di rendere puro servizio devozionale alla Suprema Personalità di Dio. Ciò significa che il Signore possiede qualità trascendentali e quindi può attrarre tutti, comprese le anime liberate.”
Se la storia non fosse puramente spirituale, non sarebbe stata nè scritta, nè successivamente ascoltata o letta da coloro che hanno come fine l’avanzamento spirituale.
Troverete errori
Prima d’addentrarci nel Maha-bharata è giusto e onesto avvertire che probabilmente il lettore troverà errori grammaticali o di altro genere dovuti al fatto che, nonostante io sia nato in Italia, vivo all’estero dal 1999. La conseguenza e’ che la mia lingua di nascita la parlo molto poco e la nostra lingua non e’ facile. Di questo mi scuso.
Siate certi che troverete errori di forma ma che sia la storia quanto i concetti sono corretti in quanto si basano su sorgenti della massima attendibilità.
Del resto tra produrre un’opera di questa importanza materialmente imperfetta e non produrla affatto, ho e abbiamo scelto la prima opzione.
Lo Srimad-Bhagavatam (1.5.11) pare d’accordo e ci viene gentilmente in soccorso:
tad-vāg-visargo janatāgha-viplavo
yasmin prati-ślokam abaddhavaty api
nāmāny anantasya yaśo ‘ṅkitāni yat
śṛṇvanti gāyanti gṛṇanti sādhavah
“D’altra parte, quella letteratura che è piena di descrizioni delle glorie trascendentali del nome, della fama, delle forme, dei passatempi ed altro, dell’illimitato Signore Supremo, è una creazione diversa, piena di parole spirituali dirette a realizzare una rivoluzione nelle vite empie di chi vive nelle civiltà mal dirette di questo mondo. Tali letterature trascendentali, anche se composte in modo imperfetto, sono ascoltate, recitate e accettate da uomini purificati che sono completamente onesti”.
Nel Maha-bharata troviamo perle di trascendenza, come le attività di Sri Krishna, che è la Suprema Personalità di Dio. La Bhagavad-gita rappresenta l’opera filosofica più sublime. Coloro che vogliono liberarsi da tutte le illusioni materiali dovrebbero studiare la Bhagavad-gita sotto la guida di un autentico maestro spirituale.
Perchè dite che la vostra edizione del Maha-bharata è diversa?
La nostra edizione del Maha-bharata è unica, diversa da tutte le altre e vi spieghiamo il perchè.
La prima ragione è che non esiste in lingua italiana una versione del Maha-bharata completa verso per verso. Esistono varie edizioni, fra cui la nostra che ovviamente vi consigliamo (store.isvara.org), che sono delle prose relativamente brevi oltre (la nostra e’ di oltre 600 pagine!), ma certo non comprendenti tutti i versi, uno per uno.
Quando questa edizione del Maha-bharata sarà tradotta in spagnolo e in inglese rimarrà comunque unica, perchè contiene le spiegazioni dettagliate Bhaktivedanta Darsana, i commenti, le biografie dei personaggi e le narrazioni dei luoghi: tutti elementi che non troverete da nessuna parte.
La nostra edizione è unica anche per un’altra ragione. Poichè siamo stati a scuola da un autentico maestro spirituale e per questo abbiamo potuto rilevare alcuni errori di traduzione che abbiamo opportunamente corretto.
Ci rendiamo conto che si tratta di un lavoro imponente. Speriamo che ciò che ci resta da vivere sia sufficiente per completarlo. E ovviamente speriamo che i lettori saranno molti.
Adi Parva (il primo dei diciotto sezioni che compongono il Maha-bharata) sarà pubblicato in quattro libri. Questo e’ il primo.
I tipi di caratteri
I paragrafi scritti con un carattere più piccolo (font 10) sono le nostre spiegazioni. Gli altri (font 12) sono traduzioni dal Maha-bharata, cio’ che Srila Vyasadeva ha scritto.
Chi è “Srila Prabhupada”?
Troverete spesso il nome “Srila Prabhupada”. Si tratta di Sri A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, il nostro maestro spirituale, una delle autorità più importanti nella storia e nella filosofia vedica. Abbiamo attinto a piene mani dai suoi libri per capire i molti difficili passaggi del Maha-bharata. Senza i suoi libri, questa opera che stiamo pubblicando non esisterebbe.
Chi è l’autore dei Bhaktivedanta Darsana?
Io, Manonatha Dasa, discepolo diretto di Sri A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, ho scritto le spiegazioni Bhaktivedanta e apportato alcune necessarie correzioni alle traduzioni dei versi Sanskriti perchè siano più fedeli al testo originale.
Il Maha-bharata e lo studio migliore
Verso la meta’ degli anni 70 io vivevo nel nostro tempio a Londra, a Bury Place. Non lontano c’era il British Museum, dove trovai i dodici volumi del Maha-bharata pubblicato da Kishor Mohan Ganguli. Essendo curioso di natura, quando leggevo la Bhagavad-gita avevo un grande desiderio di sapere chi fossero i tanti personaggi menzionati, come Sanjaya, Duryodhana, Drona, Dhristaketu, Yuyudhana e i tanti altri.
In quei giorni e mesi potei soddisfare questo desiderio.
Così presi il voto di pubblicare il Maha-bharata in modo che tutti potessero apprezzare e prendere benefici della storia e dei tesori di conoscenze che contenevano. Negli anni mantenni il voto e ora abbiamo il Maha-bharata in tre lingue che trovate nella nostra libreria sita in store.isvara.org.
Tuttavia quello che non era completamente contento ero io. Infatti durante le tante ore seduto sulle comode poltrone del British Museum nella mia mente si affollavano una miriade di domande. Chi era quel Rishi? Chi era quel Raja? Dove si trova quel regno? Che vuole dire questa parola o l’altra? Avrei voluto che nella versione di Ganguli ci fossero le spiegazioni come nei libri di Srila Prabhupada dove abbiamo prima il numero del verso, poi il verso in devanagari, poi in lettere romane, poi la traduzione e infine “il purport”, o la spiegazione. Mi sarebbe piaciuto che fin dalla prima lettura fosse stato così.
Posso capire le difficoltà. Io stesso non metto i numeri dei versi ma mi limito al Parva, al Parva Secondario e all’Adhyaya. Il Maha-bharata e’ vasto e complesso. Nessuno nel mondo (che io sappia) ci ha mai neanche provato a scrivere spiegazioni in modo che la storia sia chiara.
Qui ci stiamo provando: il Maha-bharata con le spiegazioni Bhaktivedanta.
Proprio come avrei voluto leggerlo io negli anni 70 seduto nel British Museum.
Realmente non so quanti sentiranno la voglia di leggere una cosa cosi’ immensa (potremmo anche arrivare ad oltre 50 volumi) ma la cosa non mi preoccupa. Lo sto scrivendo come opera devozionale a Guru, Krishna e Sadhu, come sarebbe piaciuto di leggerlo negli anni 70.
Non so se, a causa della mia eta’ avanzata, vivro’ abbastanza per terminarlo. Prego il Signore Sri Krishna che, se questo e’ il suo desidero, di lasciarmi il tempo necessario.
Questa è una sezione del libro
“Il MAHA-BHARATA, ADI PARVA ** Verso per verso con le spiegazioni Bhaktivedanta ** Vol. 1 di 4”, in lingua italiana.
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