Bhrigu maledice il Deva del Fuoco
Quando Bhrigu torno’ vide la sua sposa ancora in lacrime e si accorse che aveva in grembo il suo figlio appena nato.
Grazie ai poteri mistici pote’ capire cosa era successo senza nessuna spiegazione e, controllando a stento la rabbia, disse:
“Come poteva quel Rakshasa sapere che eri tu la donna che gli era stata promessa in matrimonio? Qualcuno deve avergli rivelato la tua identita’ o almeno confermata. Se non fosse stato sicuro non avrebbe tentato di rapirti. Lui non poteva essere certo che eri tu. Dimmi chi e’ stato e ricevera’ da me una maledizione devastante.”
Puloma rispose:
“Bhagavan ! Io sono stata identificata da Agni. Il Rakshasa voleva rapirmi ma aveva qualche dubbio se io fossi stata proprio la sua sposa promessa. Cosi’ ha chiesto conferma al nostro fuoco domestico dei sacrifici. Alla fine Agni ha confermato che io ero Puloma. A quel punto il Rakshasa mi ha trascinata via con rapidita’ e violenza. Grazie all’energia ardente di questo tuo figlio il Rakshasa mi ha dapprima lasciata e subito dopo e’ stato ridotto in polvere dalle sue stesse azioni peccaminose.”
Ascoltando i dettagli dell’accaduto da Puloma, Bhrigu divenne furioso. In un eccesso di passione il Rishi maledi’ Agni, dicendo:
“Tu mangerai di tutto,”
condannandolo cosi’ a consumare anche cose impure.
Il Dio del fuoco, irritato dalla maledizione del saggio, si rivolse a lui con le seguenti parole:
“Perche’ questa fretta, oh Brahmana ? Perche’ mi hai maledetto senza aver prima riflettuto attentamente? Non ho fatto nulla di male, ho solo detto la verita’ e mi sono sforzato di fare giustizia in un’ingiustizia. Lui mi ha fatto delle domande ed io ho risposto. Che altro avrei potuto fare? Un testimone che quando interrogato su un fatto di cui ha conoscenza non dice la verita’ rovina i suoi antenati fino alla settima generazione. Colui che ha piena informazione dei particolari di una determinata situazione e che quando gli vengono chieste spiegazioni non dice cio’ che sa sara’ sicuramente macchiato da un colpa.
“Anche io potrei maledirti, ma rispetto profondamente i Brahmana. Sebbene tu conosca quanto ti diro’ ora, per favore ascolta le mie parole.
“Grazie ai miei poteri ascetici io mi sono moltiplicato e sono presente in varie forme e in numerosi luoghi dove quotidianamente si celebra l’homa , in quei sacrifici che durano anni, laddove riti sacri si celebrano come i matrimoni ed altri. Grazie al burro che viene lasciato cadere nelle mie fiamme secondo le regole prescritte dai Veda , i Deva e i Pitri trovano la loro pace. I Deva sono le acque e anche i Pitri lo sono. I Deva e i Pitri hanno uguale diritto ai sacrifici chiamati Darsha e Purnamasa. I Deva percio’ sono i Pitri e i Pitri sono i Deva. Essi sono entita’ identiche, venerati durante ogni cambio di Luna, a volte nello stesso momento e a volte separatamente. Essi mangiano cio’ che viene messo dentro le mie fiame e per questa ragione io sono chiamato la bocca dei Deva e dei Pitri. A ogni Luna nuova i Pitri e a ogni Luna piena i Deva sono sfamati attraverso la mia bocca, consumando il burro chiarificato che viene versato dentro di me. Essendo cosi’ la loro bocca, come posso io diventare uno che mangia di tutto, cibo puro e cibo impuro?
“O Brahmana, la tua maledizione mi pare ingiusta.”
Il fuoco cessa di ardere
Dopo aver riflettuto per un po’ di tempo, Agni decise di ritirarsi da ogni luogo. Cosi’ tutte le fiamme si spensero. Nell’universo intero non ci fu piu’ fuoco. Agni si ritiro’ in un luogo nascosto e nessuno sapeva dove fosse.
I fuochi sacrificali degli Homa quotidiani dei Brahmana cessarono di ardere, e si spensero anche i grandi fuochi dei sacrifici che duravano a lungo. Le cerimonie religiose furono sospese. Nessuno pote’ piu’ cucinare ne’ offrire sacrifici. Privati dei loro Om e Vashat, cosi’ come degli Swadha e Swaha , tutti divennero pieni di ansia e di infelicita’.
Dopo lungo tempo i Rishi e le altre grandi personalita’ esperti nelle scienze spirituali si riunirono e decisero di rivolgersi ai Deva. Recatisi nei pianeti celesti dissero loro:
“O Esseri immacolati! A causa della cessazione del fuoco le tre regioni dell’universo sono confuse. Non e’ possibile avere alcuna civilta’ ne’ alcun avanzamento spirituale senza i sacrifici e le cerimonie religiose. Inoltre il fuoco e’ necessario per la sopravvivenza fisica degli esseri viventi. Abbiamo bisogno che Agni riprenda ad ardere immediatamente. Diteci cosa dobbiamo fare cosicche’ non ci sia ulteriore perdita di tempo.”
I Deva stessi non sapevano cosa fare perche’ non conoscevano dove Agni fosse ne’ come fare per convincerlo a riprendere ad ardere ovunque necessario. Cosi’ dissero:
“La cosa migliore da farsi e’ chiedere consiglio a Brahma.”
Giunti a Brahma-loka, i Deva e i Rishi resero omaggi al progenitore di tutti gli esseri viventi.
“Agni ha cessato di ardere per protestare contro una maledizione lanciatagli da Bhrigu,” dissero i Deva. “ Egli crede che sia stata ingiusta. In realta’, essendo egli la nostra bocca, come puo’ essere uno che mangia qualsiasi cosa, anche impura? Per favore dicci cosa dobbiamo fare.”
Dopo aver riflettuto sul problema, Brahma chiamo’ Agni a se’ e gli parlo’.
“Tu sei il creatore dei mondi e di essi il distruttore. Tu preservi i tre mondi e sei il promotore di tutte le cerimonie e di tutti i sacrifici. Pertanto fa si’ che le cerimonie religiose non si interrompano. Tu mangi costantemente burro chiarificato, ed essendo il Signore di tutti perche’ ti comporti in un modo sciocco? Tu sei il piu’ puro dell’universo e ne sei la base. Di conseguenza non potrai essere ridotto allo stato di uno che mangia di tutto in modo indiscriminato.
“Ma allo stesse tempo la maledizione di un saggio come Bhrigu non puo’ risultare inefficace. Cio’ che accadra’ e’ che solo le fiamme che provengono dalle tue parti inferiori bruceranno di tutto, compreso le cose impure. Anche le fiamme che sono nello stomaco degli animali, e che quindi mangiano la carne, anche quelle arderanno per consumare cose immonde. Ma tu non sarai contaminato da quelle cose, cosi’ come qualsiasi cosa toccata dal sole si purifica senza venirne contaminato. Qualsiasi cosa arsa dalle tue fiamme si purifichera’ ma tu stesso rimarrai sempre immacolato.
“Il fuoco e’ l’energia suprema che nasce dal tuo proprio potere. Percio’ fa si’ che la maledizione del Rishi si avveri e continua a ricevere le oblazioni per i Deva, parti delle quali andranno anche a beneficio tuo.”
Agni rispose in questo modo al primo degli esseri viventi:
“Cosi’ sara’.”
Risolto il problema per il bene di tutti, ognuno torno’ da dove proveniva con uno stato mentale allietato.
Il giorno stesso il fuoco riprese ad ardere ovunque rallegrando i cuori di tutti gli esseri viventi. Anche Agni si senti’ contento perche’ non sarebbe stato costretto a divenire una persona degradata che mangia qualsiasi cosa.
Vi ho raccontato la storia di come, in tempi antichi, il Rakshasa Puloma fu ucciso dal neonato Cyavana e di come Agni fu maledetto da Bhrigu.
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