Dopodiché Brahma, da varie parti del suo corpo, generò dieci figli del tutto simili a lui stesso. I loro nomi: Bhrigu, Pulastya, Pulaha, Kratu, Angira, Marici, Daksha, Atri e Vasishtha, conosciuti come i Brahmarshi. Il decimo (il più avanzato spiritualmente) era Narada.
Bhrigu fu il fondatore della Bhrgu-vamsa; i suoi discendenti vengono perciò chiamati Bhargava. Questa dinastia è divenuta celebre per i moltissimi nomi di saggi e avatara divini che vi appartengono. Avendo avuto due incarnazioni durate questo kalpa, esistono altrettante Bhrigu-vamsa. Nella prima incarnazione questi nacque dalla pelle (tvak) di Brahma e durante la furiosa battaglia che sorse a causa della morte di Sati, fu ucciso da Nandisvara.
Vedi “Sati, la figlia di Daksha, e Shiva” in questo stesso capitolo.
Rinacque ancora durante il Caksusa Manvantara, generato nel fuoco (vahni).
Qualcuno sostiene che la seconda nascita di Bhrigu avvenne durante il Vaivasvata Manvantara.
In quell’occasione fu allevato dal Deva Varuna e da sua moglie Carsani.
Questo potente saggio, che poteva viaggiare senza restrizioni in tutto l’universo, comparve in momenti importanti della nostra storia. Era un maestro di astronomia e fu lui a spiegare questa scienza a Bharadvaja Muni. Scrisse la Bhrigu-samhita.
Pulastya nacque dall’orecchio (karna) di Brahma.
Srimad-Bhagavatam 3.12.24 e Maha-bharata, cap. 65
Fu il progenitore di saggi (come Agastya), Deva (come Kuvera) e di demoni (come Ravana).
Pulaha, nato dall’ombelico di Brahma, fu il genitore di razze di esseri superiori (come i Kimpurusa) e di numerose altre entità viventi. Spesso si trova alla corte di Indra.
Kratu nacque dalla mano di Brahma. Generò i famosi asceti conosciuti come Valakhilyas. E’ un luminare nelle corti di Brahma e Indra.
Angira (conosciuto durante la sua seconda nascita anche come Atharvangiras) nacque dalla bocca di Brahma e fu uno dei Prajapati dell’universo. Da lui provennero numerose specie viventi. Uno dei più celebri tra i suoi figli fu il maestro spirituale dei Deva, Brihaspati. E’ stato il protagonista della storia riportata nello Srimad-Bhagavatam in cui dette un figlio a Maharaja Citraketu.
Marici nacque dalla mente di Brahma. Fu il padre di Kasyapa, l’antenato primo della maggior parte delle specie viventi, in modo particolare a partire dall’epoca di Caksusa. Durante lo Svayambhuva Manvantara è stato il più importante tra tutti i figli di Brahma.
Daksha provenne dal pollice di Brahma. Divenuto potente e famoso, mancò di rispetto a Shiva, per cui perse la vita.
Rinacque durante il Caksusa Manvantara come figlio dei Praceta. In quell’epoca divenne il progenitore degli esseri viventi.
Atri fu generato dagli occhi di Brahma ed ebbe come figlio un Avatara di Vishnu, Dattatreya. Tra la sua diretta progenie ricordiamo personaggi importanti come Durvasa e Candra. La sua casta moglie era Anasuya.
Vasishtha, nato dal respiro di Brahma, è un saggio celeberrimo in tutte le Itihasa vediche.
E’ una figura prominente sia nei periodi del Ramayana che nel Mahabharata. Egli celebrò il matrimonio della Personalità di Dio, Sri Rama. Era anche presente sul campo di battaglia di Kuruksetra. Poteva andare a suo piacimento sui pianeti superiori o inferiori e il suo nome è connesso anche con la storia di Hiranyakasipu. Ci fu una grande tensione fra lui e Vishvamitra; quest’ultimo voleva la kamadhenu, una mucca in grado di soddisfare ogni desiderio. Vasistha Muni si rifiutò di accordargliela per cui Vishvamitra uccise i suoi cento figli. Da brahmana perfetto, Vasistha tollerò tutto. Una volta cercò di suicidarsi a causa delle torture di Vishvamitra ma non ci riuscì. E’ anche uno dei sette grandi Rishi (Sapta-rishi); sua moglie era Arundhati, una delle stelle del firmamento.
Dal commento di Srila Prabhupada dallo Srimad- Bhagavatam 1.9.6 e 7
Narada, nato dalla lucida determinazione di Brahma, è il più avanzato spiritualmente di tutti i figli. Nella sua vita trascorsa, avvenuta nel giorno precedente di Brahma, era il figlio di una servitrice. Nonostante l’umile nascita, il giovane Narada poté beneficiare della compagnia di alcuni puri devoti. La fine della sua vita coincise con il termine del kalpa per cui, quando riapparve, rinacque come l’incomparabile figlio di Brahma. Il suo è uno dei nomi più ricorrenti della storia puranica. Tra i suoi discepoli troviamo nomi illustri, come Prahlada, Vyasa e Vasudeva, il padre di Sri Krishna. Sri Caitanya e i Gosvami di Vrindavana, nonché il nostro maestro spirituale Srila Prabhupada, tutti appartengono alla sua successione di maestri.
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