Un altro giorno, Krishna e Balarama giocavano con i Loro amici, quando tutti i bambini insieme con Balarama andarono da Yasoda a dirle che Krishna aveva mangiato della terra. Allora lei prende Krishna per mano e Gli dice: “Mio caro Krishna, perché hai mangiato la terra di nascosto? Guarda, tutti i Tuoi amici, e anche Balarama, si lamentano di Te.” Spaventato, Krishna rispose: “Cara mamma, questi bambini, e anche Mio fratello maggiore Balarama hanno tutti mentito a Mio danno. Io non ho mai mangiato la terra. Giocavamo insieme quando Balarama Si è arrabbiato con Me e Si è messo d’accordo con gli altri per accusarMi, poi tutti insieme sono venuti a lamentarsi da te perché tu ti
arrabbiassi e Mi punissi. Ma se pensi che hanno detto la verità guarda pure nella Mia bocca e vedrai se ho mangiato la terra.
— D’accordo, replicò madre Yasoda, se non è vero che hai mangiato la terra, apri la bocca e lasciami vedere.”
Quando Dio, la Persona Suprema, Sri Krishna, udì l’ordine di Sua madre, aprì subito la bocca come un bambino qualunque. Ma dentro quella bocca Yasoda vide tutta l’opulenza della creazione. Vide lo spazio in tutte le sue direzioni, le montagne, le isole, gli oceani, i mari, i pianeti, l’aria, il fuoco, la luna e le stelle. Vide anche tutti gli elementi riuniti, l’acqua, l’etere nella sua immensità, l’insieme dell’ego, i prodotti dei sensi e il maestro dei sensi, tutti i deva, gli oggetti dei sensi, come il suono, l’odore, ecc., e i tre guna. Poti anche percepire come in quella bocca si trovassero tutti gli esseri, il tempo eterno, la natura materiale e quella spirituale, l’azione, la coscienza e differenti forme dell’intera creazione. Yasoda trovò nella bocca di suo figlio tutto ciò che è necessario alla manifestazione cosmica. E vide anche si stessa che prendeva Krishna sulle ginocchia e Lo allattava. Allora rimase attonita, non sapendo se sognava o se vedeva veramente uno spettacolo straordinario. “O sto dormendo o mi trovo di fronte al gioco dell’energia illusoria di Dio, la Persona Suprema”, concluse. “Devo essere diventata pazza, sconvolta mentalmente, per vedere tutte queste cose meravigliose”, pensò. Poi si riprese: “Forse il mio bambino è dotato di poteri sovrannaturali, capaci di creare queste visioni nella Sua bocca. Tutto ciò mi lascia perplessa. Offro il mio rispettoso omaggio a Dio, la Persona Suprema, la cui energia fa che il corpo sia inteso come vero si e i possessi del corpo come veri attributi del si. Offro il mio rispettoso omaggio al Signore, la cui energia illusoria fa che io pensi che Nanda Maharaja sia il mio sposo e Krishna mio figlio, che tutti i possedimenti di Nanda Maharaja mi appartengano e che tutti i pastori e tutte le gopi siano i miei sudditi. Quest’errata concezione è frutto dell’energia illusoria del Signore Supremo. Imploro dunque il Signore di coprirmi sempre con la Sua protezione.”
Mentre Yasoda si addentrava in questi pensieri di alta filosofia, Sri Krishna, per confonderla, manifestò ancora una volta la Sua energia interna immergendola in un sentimento d’affetto materno. Subito ella dimenticò ogni speculazione filosofica e tornò a vedere Krishna come suo figlio. Lo strinse a si, piena di tenerezza, e pensò: “L’uomo comune con i suoi mezzi grossolani di conoscenza non può comprendere Krishna, ma può percepirLo attraverso le Upanisad e il Vedanta, lo yoga e la filosofia del sankhya.” Poi cominciò a pensare a Dio come proprio figlio, nato dal suo grembo.
Dal Libro Di Krishna
di Bhaktivedanta Swami Prabhupada
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