Domande e risposte su Vrindavana

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Questa è una serie di domande e risposte poste a Manonatha Prabhu nel marzo 2001 a Vrindavana (India)

 

Domanda:

Puoi dirci qualcosa sul significato di Vrindavana?

Risposta:

Vrindavana è la terra di Krishna. Naturalmente ogni posto del mondo è terra Sua perché tutto viene da Lui, ma mentre nel resto del mondo Lui si presenta come Dio, qui è semplicemente Govinda, Damodara, Gopinatha, Giridhari, Madhava, Krishna. Qui i devoti non sono interessati al fatto che Krishna è Dio, il creatore, mantenitore e distruttore di ogni cosa, ma sono semplicemente attratti alla Sua dolcezza. Se Krishna non fosse Dio lo amerebbero ugualmente allo stesso modo. Una volta le Gopi vagavano per la foresta di Vrindavana alla ricerca del Signore che le aveva lasciate. Erano in preda all’ansia perché non lo vedevano più al loro fianco. Krishna volle prendersi gioco di loro e assunse la forma di Narayana, che è Vishnu, il possente creatore di ogni cosa. Le Gopi s’imbatterono in Narayana e gli dettero veloci omaggi e poi gli chiesero: “Hai visto dove è Krishna?” Capite? Incontrano Dio e gli chiedono dove è Krishna…

Ai Vrajavasi, i devoti che vivono nello spirito di Vrindavana, non importa se Krishna è il Supremo o no: sono solo perdutamente innnamorati di Lui.

Per approfondire la questione, in realtà Vrindavana non è la terra di Krishna ma di Srimati Radharani.

Naturalmente noi sappiamo che Sri Radhe è parte di Sri Krishna, ma possiamo dire che qui regna Lei. Il significato filosofico è chiarissimo: non ci si può avvicinare a Krishna senza Radharani. Radha significa devozione, la più alta forma di devozione. Chi vuole andare nel mondo spirituale senza amore per il Signore, sogna ad occhi aperti. Gli Yogi, questo vogliono fare: attraverso i loro sforzi, le loro austerità, vogliono elevarsi ai mondi perfetti. Ma a Vrindavana non potranno mai andarci, perché qui ci si può venire solo con la pura devozione. Per questa ragione, quando girate la strada a imboccate Chatikara Road che porta al paese, ai lati trovate scritto: Radhe Dham. Ovunque camminiate qui tutti dicono “Radhe Radhe” e non “Krishna Krishna”. Solo qualche volta qualcuno dice “Radhe Shyam” o “Hare Krishna”. Noi diciamo Hare Krishna perché così il nostro Guru Maharaja Srila Prabhupada ci ha insegnato a fare. Ma, di nuovo, è impossibile andare da Krishna senza devozione, e la devozione è Srimati Radharani. Vrindavana è il paese di Radharani e qui si respira devozione a ogni millimetro di terra.

 

Domanda:

Io ho girato e caminato ovunque, Vrindavana, Govardhana, Radhakunda, Shyamakunda, ma non ho visto nulla. Non ho visto né Radha né Krishna.

Risposta:

Non puoi vederli. Questi occhi materiali non possono percepire la dimensione dell’Assoluto, perché sono composti di materia relativa. Ci vuole la pura devozione. Brahmaji stesso dice:

premanjana-cchurita-bhakti-vilocanena 

santah sadaiva hrdayesu vilokayanti

yam syamasundaram acintya-guna-svarupam 

govindam adi-purusam tam aham bhajami

Questo verso significa che i puri devoti Lo vedono, vedono Govinda, Syamasundara, pieno di ogni qualità di bellezza nel profondo dei loro cuori con l’occhio della devozione caratterizzata dall’unguento dell’amore. Così dice la Brahma-samhita. Senza amore e devozione non puoi vederli. Vedrai solo un villaggio indiano con un tanta gente che ti chiede soldi e dopo un pò vorrai solo andare via. Ci vuole prema-bhakti. Così quando i nostri occhi materiali saranno trasformati dalla pura devozione, allora potranno percepire Radha e Govinda che giocano a Vamsivat. E in quel momento maledirai ogni istante che hai trascorso in questo insulso mondo illusorio alla ricerca di chimere di felicità che non esistono. In quel momento proverai piaceri oltre la possibilità di descrizione.

 

Domanda:

L’altro giorno pensavo, però, che contrariamente alla descrizione delle Scritture dove si fa un’immagine di Vrindavana come di un paradiso, questo invece un posto abbastanza difficile. Caldissimo d’estate, freddo d’inverno, un sacco di sporcizia, nulla che funziona, ci si ammala in continuazione. Anche per vedere la Vrindavana paradisiaca ci vuole la purezza?

Risposta:

Srila Prabhupada diceva che il luogo santo è protetto dall’austerità. Se fosse facile viverci, tutti verrebbero qui e in pochissimo tempo si trasformerebbe in una Las Vegas. Invece per starci bisogna essere devoti e sinceri, perche’ qui non essendoci null’altro che la devozione se non sei così non ci resti. E’ una protezione. Di già Vrindavana si sta trasformando. Non è più come vent’anni fa. Ci sono case, strade, macchine. Prima non c’era nulla di tutto questo. Io la preferivo com’era prima. Se troppi peccatori vengono a stare qui, prima o poi il Signore ritirerà Vrindavana e la farà scomparire sotto le acque della Yamuna…

 

Domanda:

Noi siamo abituati in Occidente ad avere pressapoco un tempio solo e pochi devoti da cui ascoltare la filosofia. Qui invece ad ogni angolo c’e’ un sadhu, vero o presunto, che ti spiega come fare vita spirituale. Puoi darci qualche consiglio su come non diventare confusi davanti a tante istruzioni diverse?

Risposta:

Srila Prabhupada ha dato al formula, basta seguirla. Dobbiamo rispettare ogni spiritualista di ogni famiglia ma non stringere contatti stretti, perché noi non sappiamo come bilanciare le differenze e questi sadhu spesso non sanno come istruire gli Occidentali, che sono molto diversi dagli indiani. Questo per quanto riguarda i sadhu autentici. Poi ci sono gli imbroglioni che sono solo a caccia di portafogli e purtroppo sono la maggior parte. Ma quelli si vedono subito, perché vi chiederanno soldi dopo pochi minuti. Bisogna visitare Vrindavana per la purificazione, ma tenere le istruzioni di Srila Prabhupada nel cuore, certi che sono le migliori indicazioni per la nostra salute spirituale.

 

Domanda:

Qui non cantano tutti Hare Krishna. Ci sono tanti mantra diversi. Come mai?

Risposta:

Ognuno ama Krishna come meglio gli confà. Ognuno di noi ha una natura che è assolutamente individuale, che ci porta a essere attratti ad aspetti divini che possono variare anche di molto. Così ognuno canta in modo diverso le glorie di Govinda, che sono infinite e varie. Così come non c’e’ un aspetto solo di Krishna, allo stesso modo non c’e’ un mantra solo per glorificarlo. Ma non inventate mantra, non serviranno a niente. Quelli autentici sono stati insegnati durante i millenni dai grandi Maestri.

 

Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.

Per acquistare il libro completo, clicca qui sopra

 

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Jaya Sri Vrindavan Dhama!