Dialogo tra Krishna e Devaki

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“T’imploro dunque, mio Signore, salvami dalle mani crudeli di Kamsa, il figlio di Ugrasena, e liberami da questa terribile condizione perché so che Tu sei sempre pronto a proteggere i Tuoi servitori.” Il Signore ha confermato le parole di Devaki nella Bhagavad-gita, dove assicura ad Arjuna: “Proclamalo pure con forza, o figlio di Kunti: il Mio devoto non perirà mai.” Pregando il Signore di salvarla dalle grinfie di Kamsa, madre Devaki Gli espresse il suo affetto materno: “So che i grandi saggi possono percepire attraverso la meditazione la forma assoluta della Tua Persona, che è ora presente di fronte a noi, eppure temo che Kamsa possa farTi del male appena saprà della Tua apparizione. Ti prego, quindi, per ora rendiTi invisibile ai nostri occhi materiali.”
In altre parole Devaki Gli chiese di assumere la forma di un bambino comune. “L’unico motivo che ho di temere mio fratello Kamsa è la Tua apparizione, di cui forse è già venuto a conoscenza. Ti prego, o Signore, Madhusudana, nascondi questa Tua forma che tiene i quattro simboli di Visnu, la conchiglia, il disco, la mazza e il fiore di loto. Caro Signore, dopo l’annientamento della manifestazione cosmica Tu accogli l’universo intero nel Tuo addome e ora, per pura misericordia, Tu sei apparso nel mio grembo. Sono sorpresa nel vedere come Tu imiti le attività degli uomini al solo fine di soddisfare il Tuo devoto.” Ascoltate le preghiere di Devaki, il Signore le rispose: “Cara madre, nell’era di Svayambhuva Manu, Mio padre Vasudeva era uno dei Prajapati, e il suo nome era Sutapa; tu eri sua moglie e ti chiamavi Prsni. A quel tempo, Brahma, desideroso d’incrementare la popolazione, vi chiese di prestarvi all’atto della procreazione. Allora voi iniziaste a controllare i sensi compiendo rigide austerità e con la pratica dell’esercizio respiratorio raccomandato dal metodo yoga riusciste a tollerare tutti gli influssi delle leggi materiali come i rigori della stagione delle piogge, la violenza del vento e il calore opprimente del sole. Con la piena sottomissione ai princìpi della religione avete potuto liberare il vostro cuore da ogni impurità e dominare l’azione delle leggi materiali. Nel corso delle vostre austerità, che durarono 12 000 anni secondo il calcolo dei deva, non vi nutrivate che di foglie cadute dagli alberi. Poi, stabilizzata la mente e dominati gli impulsi sessuali, Mi avete offerto la vostra adorazione, con la mente sempre assorta in Me, per ottenere da Me qualche beneficio meraviglioso. Vedendo che Mi servivate con devozione, che pensavate sempre a Me e Mi tenevate sempre nel vostro cuore, fui grandemente soddisfatto di voi. O madre senza peccato, il tuo cuore è sempre stato puro. Anche allora apparvi a voi in questa forma e quando vi dissi di esprimere il vostro desiderio, Mi chiedeste di averMi come figlio. Mi avevate visto in persona e avreste potuto chiederMi la vostra liberazione dalla schiavitù della materia, invece, sotto l’influsso della Mia energia, Mi avete chiesto di diventare vostro figlio.”
Così, per apparire nell’universo materiale, il Signore scelse un padre e una madre, Prsni e Sutapa

 

 

 

 

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