Il contesto storico-socio-culturale
La generazione degli anni 70, in Italia, ha vissuto molteplici innovazioni, nonché momenti di tensione sociale e culturale, anche in considerazione degli anni di piombo e dei tumulti politici: in questo contesto si è assistito anche all’arrivo di nuovi movimenti religiosi.
Tra questi il più dirompente, sia per usi che per i “costumi” è sicuramente stato quello degli “Hare Krishna”, che si sono presentati all’Italia come un gruppo chiuso e avvicinabile solo per pochi; di sicuro giovani alla ricerca adolescenziale di se stessi.
A distanza di oltre 30 anni è rimasta nella memoria degli italiani l’immagine di questi giovani, dalla testa rasata, vestiti all’indiana e spesso scalzi, che cantavano e suonavano per le strade.
Ma molti, nonostante siano passati un po’ di anni, non sanno ancora bene chi fossero e chi sono gli “Hare Krishna”. Il movimento esiste sempre ma meno appariscente e sempre troppo poco alla portata di chiunque.
Nei prossimi capitoli, cercheremo di conoscere e di capire con semplicità il messaggio che questi religiosi trasmettono.
Ci chiederemo, “chi sono gli Hare Krishna?”, riportando le domande che piu’ comunemente le persone si sono poste o ci hanno posto vedendoci per strada o leggendo i nostri libri:
le risposte saranno semplici e non pretendono di dare spiegazioni esaustive, ma solo un cenno che, pur essendo valido, rimanda comunque a necessari ed ulteriori approfondimenti, per chi vorrà farne, per i quali si rimanda a nostri testi più specifici.
Le “immagini”, ovvero la parte estetica
► Perche’ vi vestite con abiti orientali?
Il vestito e’ come una divisa. Parla di ciò che si è. Il poliziotto si veste da poliziotto per dire a tutti chi è. Nel caso uno abbia bisogno di aiuto vede un poliziotto e lo chiama.
Sebbene il dhoti (il vestito dei devoti di Krishna di sesso maschile) e il sari (il vestito delle devote di Krishna di sesso femminile), siano in India abiti indossati da tutti, generalmente in occidente vengono indossati unicamente dai “devoti di Krishna” (da qui in poi saranno chiamati semplicemente “devoti”)
Se qualcuno avrà bisogno di un aiuto spirituale saprà direttamente e velocemente a chi rivolgersi. Un po’ lo stesso motivo per cui i preti occidentali vestono l’abito caratteristico.
Ma ovviamente si puo’ essere devoti anche senza sari o dhoti, soprattutto perchè con l’evoluzione del nostro movimento in Italia, sempre più persone, che vivono normalmente nelle loro famiglie e continuano a condurre una vita all’interno della società, si stanno avvicinando a noi.
Infatti sarebbe alquanto inopportuno andare a lavorare, per esempio in banca vestiti da monaci.
► Che vuol dire quel segno che portate in fronte?
Il segno che i devoti portano sulla fronte, si chiama Tilaka ed e’ fatto con la creta di fiumi o laghi santi, come ad esempio il Gange.
Questo segno, che si trova all’entrata di tutti i piu’ grandi centri religiosi dell’India, indica che il corpo di colui che lo porta è un Tempio di Dio. Dunque un simbolo di spiritualità.
►Perche’ vi rasate la testa e lasciate solo un ciuffo in cima al capo?
In genere si rasano la testa solo i monaci. Si dice spesso che i capelli sono la cornice del viso, per rendere la persona piu’ bella. Tagliarli vuol simboleggiare il non darsi troppa cura della bellezza fisica a vantaggio invece della bellezza interiore, ovvero quella dello spirito. Il ciuffo alla sommità del capo e’ un segno tradizionale (si chiama shikha) e indica la devozione a Krishna.
►Cosa e’ quel sacchetto che portate sempre appeso al collo?
Dentro questo sacchetto c’e’ il “mala”, la corona con cui si recita il mantra. Il sacchetto serve per tenere pulita la corona che e’ sacra in quanto la si usa per contare quanti mantra si sono recitati. In particolare, i grani della corona vengono fatti passare fra le dita recitando un mantra per ogni grano. Quando si sarà giunti al punto di partenza, si sarà recitato un “giro”.
► Vi vedo spesso in calzari e senza calzini. Ma e’ una proibizione come i monaci francescani?
In India i monaci cercano di vivere piu’ semplicemente possibile. La povertà materiale aiuta infatti a non farsi illusioni di successo materiale. In Occidente, sebbene il principio e’ sempre valido, non e’ necessario seguirlo. Francamente non vediamo tutti questi devoti in calzari e senza calzini. Non c’e’ nulla di male a indossarli.
►Non ho mai visto un devoto con la barba o baffi. Come mai?
I devoti di Krishna non portano normalmente barba e baffi per questione di pulizia. I peli e la peluria in genere, soprattutto se non curati bene, sono fonte di raccolta di sporcizia e/o batteri o parassiti dell’uomo.
Post view 463 times
Leave a Reply