2016 anno dei legumi.

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2016: ANNO INTERNAZIONALE DEI LEGUMI
gennaio 18, 2016 – Archivio, ATTUALITA’, NEWS, Prima Pagina – Tagged: anno dei legumi, legumi, onu – no comments

di Elena Manzini

REDAZIONE, 18 GEN – L’Onu ha decretato il 2016 anno internazionale dei legumi. Una scelta fatta per dare il giusto valore a questo alimento, sostenibile per l’ambiente e alla base di tutte le diete delle popolazioni più longeve del mondo.
Fagioli, lenticchie, ceci, fave, piselli, cicerchie, lupini: sono tutti legumi che dovrebbero essere nei nostri piatti, più volte alla settimana. Poveri di grassi e ricchi di fibre, sono una buona fonte di proteine vegetali e abbinati ai cereali, come nel caso della pasta e fagioli, riso e lenticchie, pasta e ceci, raggiungono una composizione di aminoacidi essenziali paragonabile a quella della carne. Ma, a differenza di quest’ultima, i legumi sono più sostenibili dal punto di vista ambientale perché necessitano di meno risorse naturali per crescere. La produzione di lenticchie richiede un consumo di 50 litri di acqua per chilo. Al contrario, un chilo di carne di pollo ne richiede 4.325, uno di manzo 13.000. La ridotta impronta idrica rende la produzione di legumi una scelta intelligente nelle zone aride e nelle regioni soggette a siccità.
Obiettivo della campagna Onu è quello di aumentare la consapevolezza globale rispetto all’importanza di nutrirsi con legumi. Sono una fonte vitale di proteine di origine vegetale e aminoacidi per le persone e dovrebbero essere consumati come parte di una dieta sana per affrontare l’obesità, nonché per prevenire e aiutare a gestire le malattie come il diabete, le patologie coronariche e il cancro; ma sono anche una fonte importante di proteine di origine vegetale per gli animali. Inoltre, le piante leguminose possono contribuire ad aumentare la fertilità del suolo e avere un impatto positivo sull’ambiente”. Per promuovere l’utilizzo dei legumi in tavola, durante tutto il 2016 la Fao svilupperà progetti legati alla conoscenza e all’utilizzo delle loro proprietà salutari, cercando di svilupparne la produzione e migliorando i sistemi di coltivazione.
I legumi, rendono, altresì, l’agricoltura più sostenibile grazie alla loro capacità di fissare l’azoto atmosferico e convertirlo in composti azotati che possono essere utilizzati sia per la coltivazione che per rendere più fertile il suolo. Ecco quindi che i legumi producono biodiversità.

La grande varietà genetica dei legumi è una risorsa preziosa per adeguare le colture ai cambiamenti climatici, poiché consente agli agricoltori di selezionare le varietà più adatte alle mutate condizioni climatiche. L’uso di legumi come colture di copertura e piantandoli tra altre coltivazioni o come parte di sistemi di rotazione, può ridurre l’erosione del suolo e contribuire a controllare infestazioni e malattie, riducendo l’utilizzo di pesticidi chimici in agricoltura. Basta pensare a come vestiva gestita l’agricoltura dai nostri nonni. Niente colture intensive, come accade oggigiorno con enorme utilizzo di fertilizzanti chimici, bensì rotazione delle colture e riposo del terreno.
Secondo gli storici, uno dei motivi per cui i Romani riuscirono a conquistare il mondo è perché preferirono portarsi appresso scorte di lenticchie e fagioli, piuttosto che doversi preoccupare di uccidere animali e trovare il modo di conservarli. I Romani scelsero dunque i legumi in quanto cibi proteici leggeri da trasportare, sani, nutrienti e pratici da cucinare, perfetti per le lunghe distanze, immuni dai problemi di deterioramento tipici della carne.

Da: Campobello news

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