Anukramanika Parva
Adhyaya 1
L’arrivo di Sauti
narayanam namaskrtya
naram caiva narottamam
devim sarasvatim caiva
tato jayam udirayet[1]
Prima di recitare questo Maha-bharata[2], che è il vero mezzo di vittoria, si devono offrire rispettosi omaggi alla Suprema Personalita’ di Dio Narayana, a Nara Narayana Rishi, l’essere umano supremo, e a madre Sarasvati[3], la dea del sapere. (p. 1)
Un giorno grandi saggi che praticavano austerità aspre[4] erano presenti al sacrificio di dodici anni di Kulapati[5] Saunaka. Erano comodamente seduti a Naimisharanya[6], quando il figlio del Rishi Lomaharsana, Ugrasrava[7], popolarmente noto come Sauti, pienamente erudito nei Purana[8], arrivo’ con un atteggiamento di umilta’.
Desiderosi di ascoltare le meravigliose storie che Sauti conosceva, gli asceti si rivolsero a lui che era venuto nel loro eremo di Naimisharanya[9].
Accolto con il dovuto rispetto da quei santi Rishi, Sauti, con le mani giunte, chiese a tutti loro come procedessero le loro austerita’.
Dopo che i Rishi si ebbero di nuovo seduti, il figlio di Lomaharsana prese umilmente il posto a lui assegnato.
[1] Troviamo questo stesso verso “narayanam namaskritya”, con l’omissione della parola “vyasam”, nello Srimad-Bhagavatam (1.2.4). Invitiamo i lettori ad andare a leggere la spiegazione di Sri A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
[2] L’oratore originale del Maha-bharata è Krishna Dvaipayana Vyasa. È anche colui che ha dettato a Ganesha ciò che il suo discepolo, Vaishampayana, narrerà al re Janamejaya.
[3] Dovendo raccontare una storia difficile come il Maha-bharata è più che appropriato chiedere benedizioni a Sarasvati, la Dea della conoscenza.
[4] Samsita-vratah, avendo preso voti severi.
[5] Kulapati, noto anche come Saunaka Rishi. Kulapati è un nome generico che si riferisce al capogruppo di un gruppo o di una scuola. Saunaka Rishi era il capo dei saggi di Naimisharanya.
[6] Aranya significa foresta. Così i saggi si erano ritirati in un luogo appartato per non essere disturbati dalle persone mondane.
[7] Ugrasrava, Sauti, Suta e Suta Gosvami sono nomi diversi per la stessa persona, il figlio di Lomaharsana o Romaharsana. Il suo nome significa “colui che ha una voce potente”, che significa un grande maestro spirituale.
[8] Libri di storia.
[9] Il piacere e la necessità spirituale di ascoltare storie spirituali è un tratto comune nella letteratura vedica. Quasi tutte le scritture filosofiche sono caratterizzate da qualcuno che fa domande e qualcun altro che risponde. Voler fare domande è un sintomo di salute spirituale.
Post view 354 times
Leave a Reply