Maha-bharata 100.000 in Italiano – Adi Parva, Anukramanika Parva – Diverse edizioni del Maha-bharata

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Indice GeneraleAdi Parva – 

  1. Anukramanika

 

Diverse edizioni del Maha-bharata

Vyasa originariamente compilò il Bharata, esclusi gli episodi, in ventiquattromila versi e i dotti chiamano questi il vero Bharata.

Successivamente compose un epitome di centocinquanta versi, indice dei capitoli di contenuto.

Insegnò prima questa epitome a suo figlio Suka e poi ad altri suoi discepoli che avevano le stesse qualifiche.

Poi completo’ un’altra raccolta composta da seicentomila sloka. Di questi, trentacentomila sono conosciuti nel mondo dei Deva, un milione cinquecento mila nel mondo di Pitris, unmilionequattrocentomila nel mondo dei Gandharva e centomila nel mondo dell’umanità.

Narada le recitò ai Deva, Devala ai Pitri e Suka ai Gandharva[1], Yaksas e Raksasa[2].

Uno degli allievi di Vyasa, Vaishampayana, un uomo di giusti principi, il primo tra i dotti nei Veda, li recitò in questo mondo dell’umanità. Sappi, anche io ho recitato centomila versi di questa grande opera[3].

[1] I Gandharva sono figli nati da Kasyapa di sua moglie, Aristha (Agni Purana, Adhyaya 19). Entrambi appartenevano alla razza dei Deva.

[2] Una razza di persone generalmente malvagie. I progenitori erano figli di Kasyapa e sua moglie Muni. Troviamo la storia completa del Raksasa nell’Uttara Kanda del Valmiki Ramayana.

[3] Qui Sauti si rifersci a se stesso

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