Il Sacrificio dei Serpenti – Sesha incontra Brahma

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Sesha incontra Brahma
Saunaka chiese:
Dopo che i serpenti furono maledetti dalla loro madre, cosa fecero?
Sauti rispose:
L’illustre Sesha lascio’ sua madre e ando’ a praticare severe penitenze, vivendo solo di aria e osservando rigidamente i suoi voti. Per poter praticare queste discipline ando’ a Gandhamadana, Vadri, Gokarna, nelle foreste di Pushkara e ai piedi dell’Himalaya.
Determinato a raggiungere gli scopi che aveva nel cuore, trascorse i suoi giorni in quelle regioni santificate dalla religione, tenendo le sue passioni sotto controllo completo. Qualcuni di questi posti erano sacri per le loro acque e altre per il loro suolo.
L’antenato di tutti gli esseri, Brahma, vide quell’asceta con i capelli aggrovigliati, vestito solo di cenci, la cui pelle, carne e vigore erano stati prosciugati a causa delle dure penitenze che stava praticando.
Vedendolo vivere in quel modo, Brahma si reco’ da lui e gli disse:
“Sesha, cosa stai facendo? Le tue penitenze stanno affliggendo tutti gli esseri viventi. Un virtuoso come te non dovrebbe fare altro che agire per il bene di tutti. Dimmi, qual e’ il desiderio che hai nel cuore? Perche’ stai facendo tutte queste austerita’?”
Sesha rispose:
“I miei fratelli sono tutti malvagi. Percio’ io non desidero piu’ vivere con loro. Io voglio che questo sia sanzionato da te. I serpenti sono sempre invidiosi l’uno dell’altro ed e’ per questa ragione che mi sono impegnato in queste penitenze. Non desidero neanche piu’ vederli. Non mostrano mai gentilezza per Vinata e per suo figlio. Garuda e’ come un fratello per noi. Invece essi ne parlano sempre male e provano invidia. Lui e’ molto piu’ forte di noi perche’ cosi’ nostro padre ha voluto. E’ un grande saggio dal cuore completamente puro. Qualsiasi cosa egli dica deve avverarsi. Per questa ragione voglio abbandonare questo corpo, per evitare la compagnia dei serpenti. E voglio che sia cosi’ anche per le vite successive.”
Brahma rispose:
“Conosco bene il comportamento dei tuoi fratelli che sono quasi tutti peccaminosi. Conosco anche il grave pericolo che corrono a causa della maledizione scagliatagli contro dalla loro madre. Ma io gia’ da tempi antichi sapevo che cio’ sarebbe accaduto e ho preparato un rimedio. Non ti angustiare a causa loro. C’e’ qualche altra cosa che desideri? Qualsiasi cosa io te la daro’ oggi stesso. E’ una cosa buona che il tuo cuore sia pieno di virtu’. La migliore maniera di usare il tempo e’ certamente di coltivare la vita spirituale.”
Sesha rispose:
“Oh divino signore, questo e’ il dono che desidero: fa che nel mio cuore ci sia sempre il piacere per le penitenze e per la virtu’. Questo e’ cio’ che desidero.”
Brahma disse:
“O Sesha, la tua richiesta mi fa contento. Sono felice che ami la pace e che non vuoi nulla per te stesso. Pero’ fa si’ che queste penitenze si svolgano per il bene delle mie creature. Cio’ che mi hai chiesto si avverera’. Ma ora sono io a chiederti una cosa: mantieni tutta la Terra con le sue foreste, i suoi mari e le sue montagne. Rendila stabile.”
“Faro’ cio’ che chiedi,” Sesha rispose. “Rendero’ stabile questa Terra. Percio’, Signore di tutte le creature, ponila sulla mia testa.”
“Signore dei serpenti,” Brahma disse, “vai sotto la Terra. Lei aprira’ una fenditura perche’ tu possa passarci attraverso. Questa cosa mi fara’ estremamente piacere.”
Il fratello maggiore del Re dei serpenti entro’ in una vasta fenditura del terreno e passo’ dall’altra parte del pianeta. Poi la Terra fu posta sul suo capo e ancora oggi la sostiene.
Vedendo cio’ che Sesha era riuscito a fare, Brahma proclamo’:
“O Sesha, tu sei Dharma stesso perche’ da solo, con il tuo corpo gigantesco, sostieni la Terra con tutto cio’ che contiene. Questo solo io o Indra potremmo farlo.”
Da quel giorno il serpente Sesha, chiamato anche Ananta, su comando di Brahma, vive sotto la Terra sostenendola da solo. Lo stesso Brahma chiese a Garuda di aiutare Ananta nella sua impresa.

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