Presagi inquietanti
Gli Dei cominciarono ad accorgersi della presenza di cattivi presagi. Questi facevano pensare a qualcosa di terribile che sarebbe successo a breve tempo.
Il fulmine favorito di Indra divampava, le meteore sfrecciavano nel firmamento durante il giorno avvolte di fiamme e di fumo, le armi dei Vasus, dei Rudras, degli Adityas, dei Sadhyas, dei Maruts, e di altri Dei cominciarono a rivolgersi le uno contro le altre. Cose del genere non erano mai accadute neanche durante le guerre piu’ aspre tra i Deva e gli Asura. I venti soffiavano accompagnati da tuoni e le meteore cadevano a migliaia. Il cielo ruggiva sebbene non ci fossero nuvole. E dal cielo cadevano piogge di sangue invece che di acqua. Le ghirlande dei fiori sui colli degli esseri celesti appassivano e le forze fisiche dei guerrieri piu’ potenti diminuirono.
La polvere sollevata dai venti oscuro’ lo splendore dei diademi sulle loro corone. Colui che aveva celebrato mille sacrifici era perplesso e preoccupato. I Deva erano impauriti, avevano capito che qualcosa di terribile stava per accadere. Decisero di chiedere consiglio a Brihaspati .
“Venerabile Brahmana,” disse Indra, “anche tu puoi vedere questi presagi che fanno temere avvenimenti funesti. Qualcosa di disastroso sta per accadere. Eppure non esiste nessun nemico che puo’ impensierirci in battaglia. Cosa sta per succedere?”
Brihaspati rispose:
“Re degli Dei, quello che succedera’ sara’ successo per colpa della tua negligenza e del potere ascetico dei Valakhilya. Il figlio di Kasyapa e di Vinata, che vive nei cieli, e’ dotato di una forza incommensurabile ed e’ capace di assumere qualsiasi forma a volonta’. Egli, Garuda, sta arrivando per prendere via con se il Soma. Quell’aquila ha la capacita’ di appropriarsi del nettare dell’immortalita’ persino davanti a te. Lui e’ capace di fare qualsiasi cosa. Puo’ arrivare anche all’inarrivabile.”
Queste parole preoccuparono Indra ancora di piu’ e ando’ a preparare le difese. A coloro che custodivano l’amrita disse:
“Un’aquila dotata di grande forza sta arrivando, determinata a prendere l’amrita. Vi avverto in tempo cosicche’ possiate prepararvi al combattimento. Brihaspati mi ha detto che la sua forza e’ incalcolabile.”
Dopop aver ascoltato le parole del Guru, gli Dei si sentirono ancora piu’ preoccupati e iniziarono i preparativi per la battaglia. Indra stesso comincio’ a preparare i suoi fulmini. I Deva indossavano corazze d’oro di grande valore piene di gemme e durissime armature di pelle. Ognuno di loro era un esperto in arti marziali e aveva una grande forza fisica. Le potenti divinita’ brandivano innumerevoli armi appuntite di aspetto temibile che emettevano scintille di fuoco e fumo copioso. Molti di loro erano armati con dischi, mazze di ferro chiodate, tridenti e asce da battaglia, e anche vari tipi di lance appuntite, spade e altre armi secondo le corporature di ciascuno. Gli eroici Deva erano bellissimi con quegli ornamenti celestiali e splendevano come tanti soli.
Terminati i preparativi non rimase che attendere.
Gli Dei avevano la piena determinazione di proteggere l’amrita. Non l’avrebbero lasciata che la portassero via per il beneficio dei serpenti ne’ di nessun altro. Amrita era solo per i Deva.
Le loro forme sembrano dei grandi fuochi di energia. A causa della presenza degli Dei che erano in attesa armati di tutto punto, il terreno stesso risplendeva come se fosse stato illuminato direttamente dai raggi del sole.
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