I serpenti maledetti dalla loro madre
Quel meraviglioso cavallo che Kadru e Vinata stavano osservando da lontano era proprio Uchchaishravas, quello che era stato prodotto dal frullamento dell’Oceano di Latte. Egli era su un’isola di fronte alla spiaggia dove si trovavano le due sorelle.
Erano attratte e incuriosite dal colore del puledro e si chiesero se fosse completamente bianco o se avesse qualche pelo di colore differente. Ma a causa della distanza non poterono esserne sicure.
Kadru disse:
“Dimmi, amabile sorella, dimmi senza pensarci su tanto, di che colore e’ Uchchaishravas?”
Vinata rispose:
“Quel principe dei puledri e’ certamente di colore completamente bianco. Cosa ne pensi tu, sorella? Dimmi di che colore pensi che sia. Facciamo una scommessa. Puntiamo qualcosa.”
Kadru replico’ con decisione:
“Io penso che quel cavallo abbia peli neri nella coda. Tu dici che e’ interamente bianco. Scommettiamo. Chi perde diventera’ la schiava dell’altra.”
Le due sorelle continuarono a discutere sul colore del cavallo celestiale e non si misero l’accordo. Cosi’ decisero di andare sull’isola per vederlo da vicino.
“Domani andremo a vedere chi ha ragione”, conclusero.
Ma la notte Kadru non si senti’ piu’ sicura ed ebbe paura di perdere la scommessa. Cio’ che era cominciato come un gioco fra sorelle poteva diventare un incubo a vita.
“Non voglio diventare la schiava di mia sorella. Devo vincere questa scommessa in tutti i modi, leciti o illeciti,” penso’.
Cosi’ chiamo’ i suoi mille figli e racconto’ loro cosa era successo.
“Andate dal cavallo celestiale e guardate se e’ tutto bianco o se ha peli neri nella coda. Se e’ completamente bianco mia sorella vincerebbe la scomessa e io diventerei la sua schiava. In questo caso entrate nella sua coda in modo da far apparire come se egli abbia peli neri. Cosi’ domani, quando andremo a vederlo, io vincero’ la scommmessa.”
I serpenti pensarono che l’ordine ricevuto dalla madre era empio e disonesto.
“Madre, non possiamo accondiscendere a questa tua richiesta. Non e’ una cosa virtuosa da farsi. I bugiardi e i disonesti non sono mai rispettati in societa’ e non hanno un futuro felice.”
Ma a quel punto Kadru era nel panico per l’incertezza di aver fatto una scommessa sbagliata. Non voleva diventare una schiava e quel rifiuto dei figli le fece perdere il lume della ragione. Cosi’ li maledisse:
“Durante il sacrificio dei serpenti del saggio re Janamejaya della razza Pandava, Agni vi consumera’ tutti.”
L’antenato primo di tutte le specie viventi ascolto’ questa maledizione eccessivamente crudele pronunciata da Kadru, che in realta’ fu generata dal destino. I serpenti si erano moltiplicati ed erano un costante pericolo per tutti. Essi possedevano veleno virulento, grande prodezza, tanta forza fisica e volevano sempre mordere tutti anche senza ragione. Per questo la maledizione della loro madre era giusta e andava per la protezione di tutte le entita’ viventi.
Il destino sempre da’ la morte a chi cerca di dare la morte agli altri.
Pensando a quante creature poteva salvare, Brahma sanziono’ la maledizione di Kadru e disse:
“Cosi’ sara’”.
Anche gli altri Dei, dopo aver conversato a lungo sull’argomento, si dichiararono d’accordo con quanto Kadru aveva fatto e tornarono nelle loro dimore.
Brahma chiamo’ Kasyapa e gli disse:
“O saggio dal cuore puro che conquisti tutti i nemici, questi serpenti da te generati sono molto velenosi, hanno corpi giganteschi e mordono le altre creature anche senza necessita’ di difesa. La loro madre li ha maledetti e questa avra’ effetto. Non ti dispiacere per la prossima morte dei tuoi figli. La distruzione dei serpenti nel fuoco del sacrificio che sara’ voluto da Janamejaya e’ stato ordinato molto tempo fa.”
Detto questo il divino architetto dell’universo conforto’ Kasyapa e imparti’ a quell’illustre Rishi la conoscenza di come neutralizzare ogni tipo di veleno.
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