Hiranyaksha, l’epoca dei giganti

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Domanda

… Con tutta la buona volontà fatico molto a capire, ma forse dovrei dire ad accettare la storia del demone Hyranyaksa.

Per esempio, nello Srimad-Bhagavatam, il demone è alto circa come una montagna. Come poteva vivere un essere di tale stazza sulla Terra?

Ad ogni passo avrebbe distrutto tutto, altro che tremare!

Che razza di dimensioni aveva il suo palazzo? Chi glielo costrui? Forse uomini cosi piccoli al suo confronto? E in quanti millenni?

E soprattutto, dove trovava la mole di cibo sufficiente per sfamarsi?

Queste domande non trovano risposta neanche nel capitolo successivo, anzi qui il demone è talmente grande che poté sfidare addirittura l’Avatara Cinghiale, che come sappiamo salvò la Terra trasportandola sulle zanne.

Quindi prima grande come una montagna, poi addirittura talmente grande che la Terra doveva sembrargli un pallone da calcio!

Risposta

Hiranyaksha nacque in questo universo molti milioni di anni fa. Egli era un grande demone, nato appositamente per far giungere una dei Vishnu Avarata – Varahadeva – nel nostro mondo.

Come forse avrai letto, le cose in questo universo non sono sempre le stesse ma si modificano in accordo alle qualità proprie di epoche chiamate Yuga. Satya, Treta, Dvapara e Kali. Le conosci bene. Non è solo il periodo della vita o le qualità umane che si deteriorano man mano che ci avviciniamo alla più oscura di esse, ma anche le cose. I mondi stessi, e l’universo stesso, diventano più piccoli. Avrai letto il Libro di Krishna, immagino. Lì trovi la storia del Re Mucukunda che dormiva da milioni di anni in una caverna. Quando Kalayavana che stava inseguendo Krishna lo svegliò, Mucukunda vide che tutto era più piccolo: gli alberi, le montagne, gli uomini, tutto era più piccolo. Egli era gigantesco in confronto agli altri perchè era un uomo di altre ere.

Sri Krishna e Sri Arjuna erano alti 4-5 metri. Il mondo tutto era proporzionalmente più grande.

Hiranyaksha era nato in un’epoca in cui gli uomini erano parecchio alti ma lui e suo fratello Hiranyakashipu erano particolarmente grossi. Ma il mondo poteva sopportare il loro peso perchè era più grande di come è ora.

Varahadeva apparve da una narice di Brahma, e nel momento della Sua apparizione era piccolissimo. Poi grande alle Sue energie supreme divenne tanto grande da andare a riprendere la Terra sprofondata nelle acque dell’oceano Garbhodaka.

Quando Hiranyaksha vide Sri Varaha, immediatamente assunse una forma proporzionata al combattimento che lo attendeva. Egli era un maestro di tutti i poteri dello Yoga e grazie a quello chiamato kamavasayita-siddhi potè competere con Varaha.

Ma Krishna è chiamato Yogesvara, il Signore supremo di tutti i poteri mistici, e sconfisse il demone.

Nessuno è più forte, piu’ ricco, più bello, più intelligente, più forte, più erudito o più rinunciato di Sri Krishna. Per questa ragione Egli è chiamato Bhagavan.

Hare Krishna

Intervento

Cari amici,

Lo sapete che fare delle comparazioni tra testi è il mio forte, i Veda non sono gli unici libri che attestano la passata esistenza di giganti sulla Terra. Nel libro più antico della Bibbia, la Genesi, al capitolo 6 vrso 4 troviamo le seguenti parole: “C’erano sulla Terra i giganti, a quei tempi e anche dopo…”.

La Genesi non dice altro. Il termine ebraico tradotto con “giganti” è NEFILIM.

La Genesi è stata messa per iscritto circa 3.500 anni fa, si pensa che l’Autore sia stato Mosè. Qui l’autore usando la frase “…A quei tempi…” indica periodi più remoti.

Non meravigliamoci quindi se lo Srimad Bhagavatam parlando di Hyranyaksa, dice che era grande come una montagna. Anche chi si professa Ebreo o Cattolico deve credere che in epoche remote esistevano i giganti, in quanto questo è confermato dalla Bibbia.

Hare Krishna Manuele

Intervento

Hare Krishna!

Non è forse vero che uno dei “poteri minori” che si raggiungono con la meditazione è quello di poter diventare piccolissimi o grandissimi?

Sono dell’opinione che dietro queste descrizioni si nasconda spesso un insegmanento da decifrare, semplicemente veicolate dalla descrizione stessa.

Mi incute più ammirazione che nella sequenza di Avatara, si passi man mano da pesci, ad animali, a esseri semi-umani ed infine umani 8ed oltre, aggiungo!)

Il problema che abbiamo noi è di denotazione nella cultura attuale, nella metrica che utilizziamo per paragonare fra loro le cose. Spesso è proprio il paragone che ci trae in inganno…

Non penso sia necessario infatti paragonare situazioni “arcaiche” con i parametri attuali. Pure una altezza potrebbe nascondere (oltre al semplice dato in sè) un significato differente…

La nostra ignoranza di quello che fu, non ci permette con dati incompleti di avere una visione chiara su quello che… VERAMENTE fu…

Una ultima nota (sempre personale, ben inteso!): Se facciamo TROPPO affidamento su quanto tramandato, PUR da testi ESATTI come i Veda, in maniera TROPPO letterale si rischia la perdita delle nozioni che si nascondono negli stessi testi.

Non dimentichiamoci che Maya è attiva e presente ANCHE nelle tradizioni tramandate, strumenti utilizzati da noi per cercare di salvare la storia personale e di un’epoca passata…

Gli strumenti sono fallibili. Solo il nostro intelletto, se ben guidato dal discernimento, ci permette di riscoprire la VERITA’ nascosta più o meno bene dai testi…

Lode al Signore, Krishna! Marco

Intervento

Caro Marco,

Sono pienamente daccordo con te tranne su una cosa:

Citazioni:

Una ultima nota (sempre personale, ben inteso!): Se facciamo TROPPO affidamento su quanto tramandato, PUR da testi ESATTI come i Veda, in maniera TROPPO letterale si rischia la perdita delle nozioni che si nascondono negli stessi testi.

Se non prendiamo i testi alla lettera, rischiamo di inserire al loro interno i nostri pensieri, quindi specularci sopra. Se dieci persone leggono un testo dando la loro propria interpretazione, avremo dieci pseudo-verità diverse, e questo non può essere, l’unica verità è quella che il testo esprime, quest’ultima poi può essere commentata ma non interpretata.\Le religioni, nascono dalle interpretazioni delle scritture, per questo Krishna nella Bhagavad Gita dice ad Arjuna:

sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja aham tvam sarva-papebhyo moksayisyami ma sucah Bhagavad Gita 18:66

Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me. Io ti libererò da tutte le reazioni del peccato. Non temere.

Hare Krishna Manuele

Intervento

E’ dura non fare domande! Come Krishna bambino che non riesce a non rubare il burro!

La religione è sostanzialmente l’interpretazione della Spiritualità? E’ facile essere “religiosi” così come è difficile essere “spirituali”?

cosa si nasconde veramente dietro l’abbandono? Il distacco dallo studio “letterale-letterario”? Bisogna forse arrivare ai concetti espressi e non alla forma di espressione?

ringrazio ancora. Marco

Intervento

religione vuol dire “legame con l’assoluto” quindi e’ un sinonimo di spiritualita’.. e se spiritualita’ significa saltare a pie’ pare la religione come insieme di insegnamenti da

ascoltare e metodo da seguire .. non e’ spiritualita’ nemmeno un po’

le scritture possono essere 

1)vere

2)corrotte

3)false

e fra le vere quando si tratta di verita’ o allegoria e’ spiegato con chiarezza

quindi meglio evitare il fai da te, soprattutto nell’improvvisarsi “furbi” e capaci di capire quando Dio vuol dirci una cosa oppure sembra che la dica e in realta’ ne dice un’altra e magari non e’ nemmeno lui che parla…

tutto molto classico e prevedibile… Yasodanandana Dasa

 

Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.

Per acquistare il libro completo, clicca qui sopra

 

 

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