Ci sono miliardi di universi

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Sri Isopanisad Mantra 13-15 – Los Angeles, 18 maggio 1970

“O mio Signore, sostenitore di tutto ciò che vive, il tuo vero volto è coperto dal tuo splendore abbagliante. Ti prego di rimuovere questa copertura e di mostrarti al tuo puro devoto.” Ecco la prova vedica. Questa Isopanisad è parte del Yajur Veda. Qui é detto: “hiraṇmayena pātreṇa satyasya apihitam mukham”. Esattamente come esiste il pianeta sole c’è la sua divinità predominante il cui nome è Vivasvan. Abbiamo ottenuto queste informazioni dalla Bhagavad-gita: “Vivasvan manave Praha”. Quindi, in ogni pianeta, c’è una Divinità predominante. Anche su questo pianeta, se non c’è una Divinità, c’è qualcuno che fa il presidente. Nel passato, fino al regno di Maharaja Pariksit, c’era un solo re, esisteva una sola bandiera, un governatore per tutto il pianeta. Allo stesso modo, su ogni pianeta esiste una Divinità predominante. Viene affermato che la suprema divinità predominante è Kṛṣṇa che risiede sul pianeta più alto del cielo spirituale. Nel cielo materiale ci sono invece miliardi di universi e all’interno di questi ci sono miliardi di pianeti: “yasya prabha prabhavato jagad-anda-Koti (Bs. 5,40)”. Jagad-anda significa universo. Anda indica la similitudine di questo universo con un uovo. Koti significa centinaia di migliaia. Nel brahmajyoti ci sono dunque centinaia di migliaia di universi e all’interno di questi ci sono centinaia di migliaia di pianeti. Allo stesso modo, nel cielo spirituale, ci sono centinaia di migliaia, ossia un numero illimitato di pianeti. Ogni pianeta “Vaikuntha” è predominato da Dio, il Signore Supremo. Salvo il pianeta di Krsna tutti gli altri pianeti Vaikuntha sono predominanti da Narayana e ogni Narayana ha nomi diversi, alcuni dei quali conosciuti, proprio come li pronunciamo: Pradyumna, Aniruddha, Sankarsana, etc. Ne conosciamo soltanto ventiquattro, ma ce ne sono molti altri: “Advaitam acyutam anādim Ananta-rupam (Bs. 5.33)”.
I pianeti sono coperti dal fulgore brahmajyoti. Si è soliti pregare dicendo: “Hiraṇmayena pātreṇa satyasya apihitam”. Apihitam significa coperto. Non si può vedere il globo solare a causa del suo splendore abbagliante e la stessa cosa accade per il pianeta di Kṛṣṇa. Dal pianeta di Kṛṣṇa lo splendore si manifesta. Si deve penetrare questo fulgore. Questo è il senso della preghiera:”Hiraṇmayena pātreṇa satyasya”. La Verità Assoluta è Kṛṣṇa e il suo pianeta è coperto dalla radiosità del Brahman. Il devoto prega: “Gentilmente rimuovilo. Rimuovilo in modo che io posso vederti realmente”. I filosofi Mayavada non sanno che al di là del brahmajyoti c’è qualcosa. In soccorso giunge la testimonianza vedica. Il brahmajyoti è proprio come lo splendore dorato: “Hiraṇmayena pātreṇa”. Esso copre il vero volto del Signore Supremo: “Tat tvam pūṣann apāvṛṇu”. Quindi dobbiamo dire: “Tu sei il sostenitore, il mantenitore. Gentilmente togli questa copertura dovuta allo splendore in modo che possiamo realmente vedere il tuo volto.”

 

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