Cantando i santi nomi l’incendio divampante dell’esistenza materiale è definitivamente domato. E’ scritto nello Srimad- Bhagavatam (6.2.46):
natah param karma-nibandha-krntanam
mumuksatam tirtha-padanukirtanat
na yat punah karmasu sajjate mano
rajas-tamobhyam kalilam tato ‘nyatha (16)
Chi desidera, dunque, liberarsi dalla schiavitù materiale dovrebbe dedicarsi al metodo del canto e glorificare il nome, la fama, la forma e i passatempi della Suprema Personalità di Dio, ai piedi del Quale si trovano tutti i luoghi sacri. Non si possono ottenere i giusti benefici con altri metodi quali le attività pie, la conoscenza speculativa e la meditazione dello yoga mistico, perché anche dopo aver seguito questi metodi uno si impegna nuovamente in attività interessate, non essendo in grado di controllare la propria mente contaminata dalle influenze di base della natura, vale a dire la passione e l’ignoranza.
Inoltre, nell’Uttar Khanda del Padma-Purana è scritto:
sakrd-uccaritam yena
harir ity aksara-dvayam
baddhah parikaras-tena
moksaya gamanam prati (17)
Colui che ha pronunciato anche una sola volta il nome di Hari, acquisisce facilmente la ferma determinazione per raggiungere la liberazione.
Il canto del santo nome diffonde la luce lunare che fa sbocciare il loto trascendentale del buon augurio. Nel Prabhasa Khanda è scritto:
madhura-madhuram etan mangalam mangalanam
sakala-nigama-valli-sat-phalam cit-svarupam
sakrdapi parigitam sraddhaya helaya va
bhrgu-vara nara-matram tarayet krsna-nama (18)
Fra tutte le cose di buon auspicio questo hari-nama è la più favorevole, è la cosa più dolce ed è l’eterno frutto trascendentale dell’albero della conoscenza Vedica. O migliore dei Bhrgu, il santo nome accorda la liberazione anche se cantato persino una sola volta senza offesa, con fede o con negligenza.
Il santo nome è la vita della conoscenza trascendentale. Nel Garuda Purana è scritto:
yad icchasi param jnanam
jnanad yat paramam padam
tadadarena rajendra
kuru govinda-kirtanam (19)
O migliore dei Re, se vuoi ottenere la conoscenza più elevata mediante la quale potrai raggiungere la dimora suprema, allora pratica il Govinda kirtana con fede risoluta.
Gli Esseri Celesti, nello Srimad-Bhagavatam (3.5.40) affermano:
dhatar yad asmin bhava isa jivas
tapa-trayenabhihata na sarma
atman labhante bhagavams tavanghri
cchayam sa-vidyam ata asrayema (20)
Oh Padre! Oh Signore! Oh Personalità di Dio! Le entità viventi nel mondo materiale non trovano mai la felicità, perché sono sopraffatte dai tre tipi di sofferenza materiale. Prendono, quindi, rifugio all’ombra dei Tuoi piedi di loto, che sono pieni di conoscenza; pertanto vi prendiamo rifugio anche noi.
Questa è una sezione del libro “Bhajana Rahasya”, in lingua italiana.
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