Bhajana Rahasya di Bhaktivinoda Thakura, in Italiano – 6 / Sastha-yama Sadhana Bhajana durante la sera

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6 / Sastha-yama Sadhana
Bhajana durante la sera
Bhava
(l’emozione trascendentale)

I sintomi esterni della perfezione li troviamo nei Siksastaka (6):
nayanam galad-asru-dharaya
vadanam gadgada-ruddhaya gira
pulakair nicitam vapuh kada
tava nama-grahane bhavisyati (1)
O Signore, quando i miei occhi si orneranno di un flusso incessante di lacrime d’amore recitando i Tuoi santi nomi? Quando le mie parole si spezzeranno pronunciando i Tuoi santi nomi, e quando i peli del mio corpo si rizzeranno al canto dei Tuoi santi nomi?
Senza amore per Dio, la mia vita è inutile. Quindi prego che Tu mi accetti come Tuo servitore, e che Tu mi dia il compenso dell’amore estatico per Dio.
La forma del bhava è descritta nel Bhakti-rasamrta-sindhu:
premnastu prathamavastha
bhava ity abhidhiyate
satvikah svalpa-matrah syuh
kampasru-pulakadayah (2)
Il primo livello di prema è conosciuto come bhava, dove gli otto sattvika vikaras (trasformazioni corporee), come il rizzarsi dei peli e il pianto, si manifestano in modo lieve.
Le caratteristiche dello sthayi-bhava (l’estasi permanente) sono descritte come segue nel Bhakti-rasamrta-sindhu:
ksantir avyartha-kalatvam
viraktir mana-sunyata
asa-bandhah samutkantha
nama-gane sada rucih
asaktis tad-gunakhyane
pritis tad-vasati-sthale
ity adayo ‘nubhavah syur
jata-bhavankure jane (3)
Quando il seme dell’emozione estatica per Krsna fruttifica, nel proprio comportamento si manifestano i seguenti nove sintomi: la tolleranza, la consapevolezza che il tempo non deve essere sprecato, il distacco, l’assenza di falso prestigio, la speranza, il desiderio, il gusto per il canto del santo nome del Signore, l’attaccamento a glorificare le qualità del Signore e l’affetto per i luoghi dove il Signore risiede – cioè un tempio o un luogo sacro come Vrndavana. Tutte queste qualità sono dette anubhava, segni subordinati dell’emozione estatica. Questi sono visibili nella persona che comincia a vedere nel proprio cuore i frutti del seme dell’amore per Dio.
Se l’amore per Krsna allo stato di seme ha fruttificato nel proprio cuore, non si è scossi dalle cose materiali. Non si deve perdere neanche un attimo. Ogni momento è utilizzato per Krsna o connesso a Lui. Nel campo materiale, la gente è interessata al godimento materiale, ai poteri mistici e alla gratificazione dei sensi. Queste cose, però, non interessano per nulla il devoto. Nonostante le qualità del devoto siano al di sopra di tutti, questi si considera al livello di vita più basso. Un devoto completamente abbandonato spera sempre che Krsna, il Signore, sia benevolo con lui. Questa speranza è molto radicata in lui. Questo fervore è caratterizzato principalmente dal desiderio ardente di ottenere la misericordia del Signore. A causa di un grande gusto per il santo nome, si è inclini al canto costante del maha-mantra Hare Krsna. A questo livello di bhava, un devoto ha risvegliato la tendenza al canto e descrive le qualità trascendentali del Signore e prova attaccamento per questo metodo. Un devoto assorto nell’emozione estatica per Krsna desidera sempre vivere in un luogo dove si sono svolti i passatempi di Krsna. Questi sono i sintomi di una persona che ha sviluppato attrazione (bhava) per Krsna.
I vari anubhava che si manifestano quando si nutre bhava sono elencati nel Bhakti-rasamrta-sindhu:
nrtyam viluthitam gitam
krosanam tanumotanam
kunkaro jrmbhanam svasa-
bhuma lokanapeksita
lalasravo ‘ttahasas ca
ghurna hikkadayopi ca (4)
Danzare, cadere e rotolarsi a terra, cantare e piangere molto forte, le contorsioni del corpo, i forti tremori, lo sbadigliare, l’ansimare, l’ignorare gli altri, l’emissione di saliva, le risate folli, lo sputare, il singhiozzo ed altri sintomi simili sono detti anubhava.
Anche l’asta-sattvika vikaras sono esposti nel Bhakti-rasamrta-sindhu:
te stambha-sveda-romancah
svara-bhedo ‘tha vepathuh
vaivarnyam-asru-pralaya
ity astau sattvikah smrtah (5)
Gli otto sintomi del bhava sono: perdere i sensi, tremare, sudare, l’erezione dei peli, impallidire, piangere, singhiozzare e la devastazione.
L’entità vivente nella sua siddha-deha è la servitrice eterna di Krsna. Quando si manifesta l’attaccamento per il servizio, la falsa identificazione con il corpo materiale diminuisce. Nel Padyavali troviamo la seguente affermazione di Sri Caitanya Mahaprabhu:
naham vipro na ca nara-patir napi vaisyo na sudro
naham varni na ca grha-patir no vanastho yatir va
kintu prodyan-nikhila-paramananda-purnamrtabdher
gopi-bhartuh pada-kamalayor dasa-dasanudasah (6)
Non sono un brahmana, non sono uno ksatriya, non sono un vaisya né sono uno sudra. Non sono nemmeno un brahmacari, un capofamiglia, un vanaprastha né un sannyasi.Mi identifico solo nel ruolo di servitore del servitore dei piedi di loto di Sri Krsna, il Signore, il protettore delle gopi. Egli è un oceano di nettare, ed è la causa della felicità trascendentale universale, ed esiste sempre con splendore.
Nel Bhakti-rasamrta-sindhu è scritto che il devoto in raga- marga è situato contemporaneamente in due tipi di servizio – nel suo sadhana-deha e nel suo siddha-deha.
seva sadhaka-rupena
siddha-rupena catra hi
tad-bhava-lipsuna karya
vraja-lokanusaratah (7)
Il devoto avanzato incline al servizio d’amore spontaneo deve seguire le attività di un associato particolare di Krsna in Vrndavana. Esternamente deve svolgere il servizio come devoto regolato ed internamente nella propria posizione di anima realizzata. Perciò compie il servizio di devozione sia esternamente sia internamente.
Sri Caitanya Mahaprabhu indica il sentimento e il comportamento in pubblico del devoto in raga-marga nelle seguenti parole (citazione dal Cc. 2.1.211):
para-vyasanini nari
vyagrapi grha-karmasu
tad evasvadayaty antar
nava-sanga-rasayanam (8)
Se una donna è attaccata ad un altro uomo che non è il marito, la vediamo molto impegnata a compiere i propri doveri domestici, però nel suo cuore serba sempre il desiderio di unirsi all’amante.
In questo stato di raga-marga, la condizione mentale di una persona è evidentemente caratterizzata dall’attaccamento per risiedere in un luogo caro a Krsna. Come è descritto nel Bhakti- rasamrta-sindhu:
kadaham yamuna-tire
namani tava kirtayan
udbaspah pundarikaksa
racayisyami tandavam (9)
Oh Signore Pundarikaksa, quando danzerò in estasi sulle rive della Yamuna mentre canto il Tuo santo nome con le lacrime agli occhi?
Nella sua forma eterna l’entità vivente è la servitrice di Krsna. Allo stato condizionato è coperta dall’ignoranza. Servendo Krsna in modo favorevole la coscienza originale si ravviva facilmente. Il proprio dovere è servire Krsna in modo favorevole senza ambiguità. Ad esclusione di coloro che desiderano veramente il krsna-prema, le emozioni esibite da coloro che hanno un cuore indurito dalle offese sono impure e quindi artificiali. Secondo lo srimad Bhagavatam (2.3.24):
tad asma-saram hrdayam batedam
yad grhyamanair hari-nama-dheyaih
na vikriyetatha yada vikaro
netre jalam gatra-ruhesu harsah (10)
Ha sicuramente un cuore d’acciaio colui che dopo aver cantato il santo nome del Signore con grande concentrazione non manifesta alcuna trasformazione del cuore, nonostante i suoi peli si rizzino e lacrime scaturiscano dai suoi occhi sotto l’effetto dell’estasi.
Il Krsna-karnamrta (107) dice che la forma giovanile di Krsna si manifesta facilmente appena si sviluppa attaccamento per il santo nome:
bhaktis tvayi sthiratara bhagavan yadi syad
daivena nah phalati divya-kisora-murtih
muktih svayam mukulitanjalih sevate ‘sman
dharmartha-kama-gatayah samaya-pratiksah (11)
Se mi impegno costantemente nel Tuo servizio di devozione, mio caro Signore, potrò facilmente percepire la Tua giovane forma trascendentale. E, per quanto riguarda la liberazione, penso che stia alla mia porta a mani giunte aspettando di servirmi, e tutte le comodità materiali del dharma, artha e kama sono con lei.
La coltivazione del canto dei santi nomi in uno stato d’animo favorevole in compagnia dei puri devoti fino al livello dell’attaccamento, è descritto nello Srimad Bhagavatam (11.3.30/31) come segue:
parasparanukathanam
pavanam bhagavad-yasah
mitho ratir mithas tustir
nivrttir mitha atmanah
smarantah smarayantas ca
mitho ‘ghaugha-haram harim
bhaktya sanjataya bhaktya
bibhraty utpulakam tanum (12)
Si deve imparare a come associarsi con i devoti del Signore stando con loro per cantare le glorie del Signore. Questo metodo è il più purificante. Come i devoti sviluppano fra di loro una affettuosa amicizia, provano felicità e soddisfazione reciproche. Incoraggiandosi l’un l’altro, sono in grado di abbandonare la gratificazione dei sensi, che è causa di tutte le sofferenze.
I devoti del Signore parlano continuamente tra loro delle glorie della Personalità di Dio. Così ricordano costantemente il Signore, rammentandosi a vicenda le Sue qualità e i Suoi passatempi. Con la devozione verso i principi del Bhakti-yoga, i devoti soddisfano la Personalità di Dio, che li libera da ogni cosa di cattivo augurio. Essendosi purificati da tutti gli ostacoli, essi sentono risvegliarsi il puro amore per il Signore Supremo, e perciò, anche se vivono ancora all’interno di questo mondo, i loro corpi spiritualizzati esibiscono i sintomi dell’estasi trascendentale, tra cui il rizzarsi dei peli del corpo.”
A volte i puri devoti, liberi dall’orgoglio, vagano per tutto il mondo cantando e predicando l’amore per i santi nomi del Signore. Come Narada Muni afferma nello Srimad Bhagavatam (1.6.26):
namany anantasya hata-trapah pathan
guhyani bhadrani krtani ca smaran
gam paryatams tusta-mana gata-sprhah
kalam pratiksan vimado vimatsarah (13)
Libero da ogni obbligo materiale cominciai a cantare i santi nomi e le glorie del Signore infinito. Così assorto nel canto e nel ricordo dei divertimenti trascendentali del Signore, fonti di ogni benedizione, viaggiai su tutta la terra, pienamente soddisfatto e libero dall’orgoglio e dall’invidia.
Di nuovo dallo Srimad Bhagavatam (11.3.32):
kvacid rudanty acyuta-cintaya kvacid
dhasanti nandanti vadanty alaukikah
nrtyanti gayanti anusilayanti ajam
bhavanti tusnim param etya nirvrtah (14)
Raggiunto l’amore per Dio, a volte i devoti piangono forte, assorti nei pensieri del Signore infallibile. A volte ridono, provano un grande piacere, parlano ad alta voce al Signore, danzano o cantano. Devoti del genere, avendo trasceso la vita condizionata, talvolta imitano il Supremo non-nato mettendo in scena i Suoi passatempi. Qualche volta sentendo la sua voce, rimangono pacifici e silenziosi.
L’attaccamento per vedere la bellissima forma della divinità è descritto in queste parole dello Srimad Bhagavatam (10.23.22):
syamam hiranya-paridhim vanamalya-barha-
dhatu-pravala-nata-vesam anuvratamse
vinyasta-hastam itarena dhunanam abjam
karnotpalalaka-kapola-mukhabja-hasam (15)
La Sua carnagione era blu scuro e i suoi vestiti dorati. Portava una piuma di pavone, delle polveri minerali colorate, dei ramoscelli di gemme floreali e delle ghirlande di fiori e di foglie della foresta. Egli era vestito proprio come un danzatore teatrale. Aveva una mano poggiata sulla spalla di un amico e con l’altra faceva volteggiare un fiore di loto. Dei gigli adornavano le Sue orecchie, i Suoi capelli scendevano sulle Sue guance e il Suo viso di loto sorrideva.
Ancora dallo Srimad Bhagavatam (10 21.5):
barhapidam nata-vara-vapuh karnayoh karnikaram
bibhrad vasah kanaka-kapisam vaijayantim ca malam
randhran venor adhara-sudhayapurayan gopa-vrndair
vrndaranyam sva-pada-ramanam pravisad gita-kirtih (16)
Portando una piuma di pavone come ornamento sul capo, fiori karnikara sulle sue orecchie, un vestito giallo brillante come l’oro e la ghirlanda Vaijayanti, mentre entrava nella foresta di Vrndavana Sri Krsna esibì la sua forma trascendentale come il migliore dei danzatori, abbellendola con le impronte dei Suoi piedi. Riempiva i buchi del suo flauto con il nettare delle Sue labbra, e i pastorelli cantavano le Sue glorie.
Quando il santo nome sboccia, si manifestano le emozioni dei devoti, ed essi sono incantati dalla divinità. Egli stesso rimane incantato dalla propria bellezza. Nello Srimad Bhagavatam (3.2.12), Uddhava dice a Vidura:
yan martya-lilaupayikam sva-yoga-
maya-balam darsayata grhitam
vismapanam svasya ca saubhagarddheh
param padam bhusana-bhusanangam (17)
Il Signore [Sri Krsna] apparve nel mondo dei mortali in virtù della Sua potenza interna, yoga-maya. Venne nella Sua forma eterna, perfettamente adatta ai Suoi divertimenti. Questi divertimenti hanno meravigliato tutti, anche coloro che erano orgogliosi della loro opulenza, e perfino il Signore stesso nella Sua forma di Signore di Vaikuntha. Perciò il Suo corpo trascendentale è l’ornamento di tutti gli ornamenti.
La dolcezza di Krsna affascina il cuore di tutti. Mentre hanno il darsana di Krsna, i devoti biasimano il creatore per avere dato loro le ciglia che impediscono di vedere Krsna per qualche istante. Ciò è spiegato nello Srimad Bhagavatam (9.24.65) con queste parole:
yasyananam makara-kundala-caru-karna-
bhrajat-kapola-subhagam savilasa-hasam
nityotsavam na tatrpur drsibhih pibantyo
naryo naras ca muditah kupita nimes ca (18)
Il volto di Krsna è arricchito di ornamenti, quali gli orecchini a forma di squalo. I Suoi orecchi sono meravigliosi, le Sue guance splendenti e il Suo sorriso affascina tutti. Contemplare Sri Krsna è una festa per gli occhi. Il Suo volto e il Suo corpo possono rendere pienamente soddisfatti chiunque li contempli, ma i devoti si lamentano con il creatore per il disturbo che il battito delle ciglia provoca impedendo la vista di Krsna per qualche frazione di secondo.
L’abilità del creatore nel fare la forma di Krsna è glorificata nelle seguenti parole dello Srimad Bhagavatam (3.2.13):
yad dharma-sunor bata rajasuye
niriksya drk-svastyayanam tri-lokah
kartsnyena cadyeha gatam vidhatur
arvak-srtau kausalam ity amanyata (19)
Tutti gli esseri del sistema planetario superiore, intermedio e inferiore si erano riuniti attorno all’altare eretto per il sacrificio rajasuya compiuto da Maharaja Yudhisthira. Dopo aver visto le fattezze meravigliose del corpo di Sri Krsna, tutti ritennero che Egli fosse la manifestazione più perfetta dell’abilità creatrice di Brahma, il padre di tutti gli esseri.
Gli effetti della visione della Divinità al livello dell’attaccamento sono descritti nello Srimad Bhagavatam (3.2.14) in queste parole:
yasyanuraga-pluta-hasa-rasa-
lilavaloka-pratilabdha-manah
vraja-striyo drgbhir anupravrtta
dhiyo ‘vatasthuh kila krtya-sesah (20)
Dopo aver scambiato con Lui risa, sguardi e dolci sentimenti, quando Krsna le lasciò le ragazze di Vraja sprofondarono nell’angoscia. Un tempo Lo seguivano continuamente con lo sguardo, ma ormai non potevano fare altro che rimanere sedute, l’intelligenza stordita, incapaci di portare a termine i loro doveri domestici.
Lo Srimad Bhagavatam (3.2.21) descrive come Sri Krsna, la personificazione della dolcezza, è la dimora di tutte le opulenze.
svayam tv asamyatisayas tryadhisah
svarajya-laksmy-apta-samasta-kamah
balim haradbhis cira-loka-palaih
kirita-koty-edita-pada-pithah (21)
Sri Krsna è il Signore di tutti i tre mondi e degli esseri celesti principali (Brahma, Visnu e Siva), e gode in tutta indipendenza una supremazia assoluta. Grazie alla Sua potenza spirituale, svarajya-laksmi, tutti i Suoi desideri sono esauditi. Le divinità principali di tutti i pianeti toccano i Suoi piedi di loto con le loro corone. Offrono così preghiere al Signore.
Le ragioni della misericordia di Krsna sono inconcepibili, vale a dire che la Sua misericordia è senza causa. Ciò è confermato dallo Srimad Bhagavatam (10.16.36):
kasyanubhavo ‘sya na deva vidmahe
tavanghri-renu-sparasadhikarah
yad-vanchaya srir lalanacarat tapo
vihaya kaman su-ciram dhrta-vrata (22)
O Signore, non sappiamo come il serpente Kaliya abbia avuto la grande opportunità di essere toccato dalla polvere dei Tuoi piedi di loto. Per avere ciò, la dea della fortuna ha compiuto austerità per centinaia di anni, rinunciando ad altri desideri e adottando voti austeri.
La devozione più elevata, quella delle gopi di Vraja, è glorificata nello Srimad Bhagavatam (10.47.60) come segue:
nayam sriyo ‘nga u nitanta-rateh prasadah
svar-yositam nalina-gandha-rucam kuto ‘nyah
rasotsave ‘sya bhuja-danda-grhita-kantha-
labdhasisam ya udagad vraja-vallabhinam (23)
Mentre sri Krsna danzava con le gopi nella rasa-lila, le gopi erano abbracciate dalle braccia del Signore. Questo favore trascendentale non fu mai concesso alla dea della fortuna o alle altre consorti nel mondo spirituale. Infatti, neanche le più belle ragazze dei pianeti celesti, il cui splendore fisico e aroma assomigliano al fiore di loto, potevano immaginare una cosa del genere. Che dire delle donne di questo mondo che secondo stime materiali sarebbero molto belle?
Altri devoti desiderano ardentemente il sentimento delle gopi. La prova di ciò si trova nella seguente affermazione di Uddhava (Srimad Bhagavatam 10.47.61):
asam aho carana-renu-jusam aham syam
vrndavane kim api gulma-latausadhinam
ya dustyajam sva-janam arya-patham ca hitva
bhejur mukunda-padavim srutibhir vimrgyam (24)
Le gopi di Vrndavana lasciarono l’associazione dei propri mariti, dei figli e di altri membri della famiglia, cose molto difficili da abbandonare, e rinunciarono alla via della castità per prendere rifugio ai piedi di loto di Mukunda, Krsna, che si dovrebbe cercare mediante la conoscenza vedica. Oh, che io sia così fortunato da diventare uno dei cespugli, una pianta rampicante, o dell’erba in Vrndavana, perché le gopi inciampandovi le benedicono con la polvere dei loro piedi di loto.
Dallo Srimad Bhagavatam (10.47.58) capiamo che perfino Brahma si agita vedendo la devozione delle gopi.
etah param tanu-bhrto bhuvi gopa-vadhvo
govinda eva nikhilatmani rudha-bhavah
vanchanti yad bhava-bhiyo munayo vayam ca
kim brahma-janmabhir ananta-katha-rasasya (25)
Tra tutte le persone della terra, queste pastorelle hanno reso perfetta la loro vita, poiché hanno raggiunto la perfezione del puro amore per Govinda. Il loro amore puro è desiderato ardentemente da coloro che temono l’esistenza materiale, dai grandi saggi e anche da noi. Per colui che ha gustato i racconti riguardanti il Signore infinito, che utilità c’è di rinascere come un brahmana di casta elevata, o addirittura come Brahma in persona?
Un’introduzione al sayam-lila (il passatempo serale) è data nel Govinda-lilamrta:
sayam radham sva-sakhya nija-ramana-krte presitaneka- bhojyam
sakhyanitesa-sesasana mudita hrdam tam ca tam ca vrajendrum
susnatam ramya-vesam grham anu-janani lalitam prapta- gostham
nirvyudho ‘sralidoham svagrham anu punar bhuktavantam smarami (27)
Alla sera Sri Radha manda le Sue amiche con molti dolci squisiti per il Suo amato Krsna. Quando le amiche tornano con i resti lasciati da Krsna, Radha li gusta e diventa felice. Vrajendra Krsna, a casa, fa il bagno e poi si veste in modo molto aggraziato. Madre Yasoda si prende cura di Lui con amore. Dopo di che Krsna si reca alle stalle, e quando finisce di mungere le mucche ritorna di nuovo a casa per mangiare il Suo pasto con grande gioia. Ricordo questo passatempo con grande affetto.
Finisce così il Sastha-yama Sadhana dello Sri Bhajana- rahasya.

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