Anartha-nivrtti, la liberazione dalle cose indesiderate
D: Andiamo oltre bhajana-kriya; qual è il momento successivo?
R: E’ chiamato anartha-nivrtti, stadio di pulizia o d’eliminazione degli elementi materiali contenuti nel cuore. Al proposito di anartha-nivrtti, Srila Prabhupada dice nella Bhagavad-gita:
“Eseguendo il servizio devozionale sotto la guida di un maestro spirituale, ci si libera da ogni attaccamento materiale…”
In altre parole, se si riesce a essere costanti, a non abbandonare mai la compagnia delle persone sante, a seguire il loro illuminante esempio, ne consegue la distruzione di ogni sorta di attrazioni alle situazioni del mondo. Ciò accade perché si comincia a gustare, a provar piacere nello svolgimento delle attività spirituali. All’inizio la pratica della bhakti può sembrare semplice, ma ciò è solo causato dall’euforia del primo momento. Si presenteranno, al contrario, difficoltà di diverso genere. Tuttavia quando si persevera a dispetto dei problemi e delle sensazioni di sfiducia e tristezza che potranno sopraggiungere, ci si accorge che la purificazione sta realmente prendendo piede e che le impurità caratteriali stanno via via scomparendo. Questo stadio si chiama appunto anartha-nivrtti.
D: Prima abbiamo parlato di piacere nello svolgimento del servizio devozionale a Krishna; ma ciò non dovrebbe implicare uno stato di liberazione già avvenuta?
R: Non c’è solo il bianco e il nero: esistono delle gradualità. Allo stadio di anartha-nivrtti la possibilità di cadere, cioè di tornare a essere ancora sedotti dall’illusione materialistica esiste ancora, in quanto la realizzazione non è completa. Ma i sintomi che il processo sta avendo il suo effetto sono visibili: allo stato di anartha-nivrtti il praticante comincia a sentirsi libero e distaccato dalle spire lusinghiere di Maya.
D: Ci sono diversi tipi di anartha, o cose che sarebbe meglio evitare?
R: Secondo Visvanatha Cakravarti Thakura ci sono quattro tipi di anartha, ma tutti possono essere purificati dal costante impegno nella bhakti, in special modo dal canto del mantra Hare Krishna.
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