Mira Bai

posted in: English 0

 

PDF 1

PDF 2

Video

(b. 1450?, Kudaki, India–d. 1547?, Dwarka, Gujarat), Hindu mystic and poet whose lyrical songs of devotion to the god Krishna are widely popular in northern India.
Mira Bai was a Rajput princess, the only child of Ratan Singh, younger brother of the ruler of Merta. Her royal education included music and religion as well as instruction in politics and government. An image of Krishna given her during childhood by a holy man began a lifetime of devotion to Krishna, whom she worshipped as her Divine Lover.
Mira Bai was married in 1516 to Bhoj Raj, crown prince of Mewar. Her husband died in 1521, probably of battle wounds, and thereafter she was the victim of much persecution and intrigue at the hands of her brother-in-law, Ratan Singh, when he ascended the throne, and by his successor, Vikram Singh. Mira Bai was something of a rebel, and her religious pursuits did not fit the established pattern for a Rajput princess and widow. She spent most of her days in her private temple dedicated to Krishna, receiving sadhus (holy men) and pilgrims from all over India and composing songs of devotion. At least two attempts made on her life are alluded to in her poems. Once a poisonous snake was sent to her in a basket of flowers, but when she opened it, she found an image of Krishna; on another occasion she was given a cup of poison but drank it without harm.
Finally, Mira Bai left Mewar and returned to Merta, but finding that her unconventional behaviour was not acceptable there either, she set out on a series of pilgrimages, eventually settling in Dwarka. In 1546 Udai Singh, who had succeeded Vikram Singh as rana, sent a delegation of Brahmans to bring her back to Mewar. Reluctant, she asked permission to spend the night at the temple of Ranchorji (Krishna) and the next morning was found to have disappeared. According to popular belief, she miraculously merged with the image of Ranchorji, but whether she actually died that night or slipped away to spend the rest of her years wandering in disguise is not known.
Mira Bai belonged to a strong tradition
of bhakti (devotional) poets in medieval India who expressed
their love of God through the analogy of human relations–a
mother’s love for her child, a friend for a friend, or a woman
for her beloved. The immense popularity and charm of her lyrics
lies in their use of everyday images and in the sweetness of
emotions easily understood by the common people of India.
(1996 Encyclopaedia Britannica)

Mirabai (Mira bai)
nasce nell’india settentrionale nel 1516. principessa, la sua figura è avvolta nella leggenda e nel mistero. secondo alcune fonti, dopo la prematura morte dell’amatissimo marito condusse una vita intensamente religiosa, vagando da un tempio all’altro e componendo poesie e preghiere al dio Krishna affinché le restituisse il coniuge defunto. secondo altre, la sua devozione per lo stesso dio Krishna era tale che il marito, un principe rajput, se ne ingelosì facendola oggetto di innumerevoli persecuzioni. si racconta che il simulacro che ella venerava con tanta passione, un giorno scese dall’altare e la trasportò al fianco del dio in persona.

un tale amore
non lo devi lasciar sfuggire mai.
devi dargli tutto – corpo
cuore, ricchezza – devi farlo
abitare dentro di te,
e guardando nel suo viso devi bere
la felicità dai suoi occhi,
e farlo diventare come vuole,
e sia segno di una tua
fortuna impareggiabile.

amore, lascia che la mia vita
sia un’offerta di luce a te,
che il mio corpo sia una lucerna
e la mia mente un lucignolo
che terrò acceso giorno e notte
con l’olio del mio amore.

amore, lasciami stendere il tappeto
della conoscenza e fregiare
i muri della mia casa per riceverti
con tutte le mie devozioni.
i miei mi hanno dato in sposa a te
ma tu non mi hai ancora presa.
—–
6 Mirabai (1498 – 1547): principessa appartenente alla famiglia reale, Mirabai a 5 anni divenne un’ardente devota di Krishna: non giocava che con la statua di Krishna e non cantava se non i canti di lode a Krishna.
Anche quando fu data in moglie al re di Chittor, Mirabai non smise mai le sue pratiche di devozione a Krishna. Tutte le notti si chiudeva nel tempio di famiglia dove componeva magnifici canti d’Amore per Krishna il Quale, in risposta, le appariva. Questi bellissimi canti e l’Amore per Dio che Mirabai sprigionava,
cominciarono ad attirare molte persone intorno a lei, con le quali Mirabai trascorreva le intere giornate e nottate a cantare in estasi per Dio. Tutto ciò scatenò l’ira del marito che, dopo averle ordinato, senza successo, di smettere, cominciò ad attentare alla sua vita: le fece bere del veleno che Krishna trasformò in nettare; le mandò un serpente velenoso in un cesto, che Krishna trasformò in una bellissima ghirlanda di fiori; le fece cospargere il letto di spine avvelenate, che Krishna trasformò in un vellutato manto di petali di rosa. Come ultima cosa, allora, il re le ordinò di andarsi a buttare nel fiume. Mirabai, con la statua di Krishna fra le braccia, fece per buttarsi ma… la statua prese vita e Mirabai fu trattenuta e salvata dalle Braccia di Krishna stesso. Libera così da ogni legame, Mirabai andò in pellegrinaggio nei luoghi dove il suo Krishna era vissuto: Brindavan, Mathura e Dwaraka dove continuò ad attirare migliaia di persone con i suoi meravigliosi canti che sono diventati dei classici per tutta l’India, cantati ancora ai giorni nostri. Mirabai lasciò struggimento della separazione da Lui; grazie a quest’agonia, essi poterono godere dell’apparizione di Dio di fronte a Loro.

Quando Ravidas venne nel mondo, Mirabai, che era una principessa, prese l’iniziazione da lui. I pandit di quell’epoca si opposero con grande forza, domandarono: “Perché hai preso l’iniziazione da qualcuno di bassa casta? Non è bene permettere che nemmeno l’ombra di uno di bassa casta cada sul tuo corpo”.

 

 

 

Post view 405 times

Share/Cuota/Condividi:

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *