Tattva Sandarbha di Jiva Gosvami in Italiano – Argomento Quinto – La gravità della manipolazione dei testi sacri

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Argomento Quinto – La gravità della manipolazione dei testi sacri

Nella sezione sesta viene sconsigliato lo studio di questo libro a chi sia privo di devozione. Solo chi intende fortemente raggiungere i piedi di loto di Sri Krishna possono entrare in modo proficuo nei meandri delle implicazioni filosofiche e spirituali del Bhagavata-sandarbha. Così Jiva Gosvami dice, sapatho ‘rpitah, una frase che suona quasi come una maledizione. Non c’è dubbio che il Krishna-katha sia sommamente piacevole quando condotto in compagnia di altri devoti. I materialisti di vario genere non possono addentrarsi troppo in profondità nel reame della pura devozione.

Sri Baladeva spiega che tale maledizione si riferisce non alla gente comune che si avvicina all’opera con il desiderio di conoscere, ma a chi lo fa con l’idea di manipolare poi il testo per diffondere idee contrarie al siddhanta, che in questo caso è il prema-bhakti, il puro amore per Krishna, lo scopo ultimo della vita umana.

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