Sauti inizia a raccontare
Sauti disse:
Chinando il capo nel modo più reverenziale al primo essere originale Ishana[1], che è adorato da tutti e al quale tutti fanno offerte, che è il vero Uno immutabile, che è manifestato e immanifesto, eterno ed eterno Brahma.
Che è sia inesistente che esistente, che è l’universo esistente e ancora distinto sia dal mondo esistente che dal non esistente, che è l’originatore di tutto, sia in alto che in basso, che è antico, grande e immortale.
Visnu, colui che è piacevole e propizio, che è degno di ogni adorazione, puro e senza peccato, che è Hari[2], il signore delle facoltà, la guida di tutto ciò che è mobile e immobile.
O Rishi, ora vi descriverò i santi pensieri del grande Rishi delle gesta meravigliose, Vyasa, che è adorato da tutti voi qui. (p. 3)
Kavi[3] hanno già cantato questa storia; e alcuni tutt’oggi lo insegnano ad altri; altri senza dubbio faranno lo stesso in futuro in questa Terra.
È una grande fonte di conoscenza in tutti e tre i mondi[4]. È posseduto dai nati due volte[5] in forme dettagliate e compendiose.
È impreziosito da espressioni eleganti, da conversazioni umane e divine e da varia metrica poetica. È, quindi, la grande gioia dei dotti.
[1] Isana, Il Signore Supremo. Questo nome è spesso usato per denominare il Signore Shiva, ma il contesto del Maha-bharata ci dice che deve riferirsi a qualcun altro. Infatti in tutte le scritture si dice che all’inizio dell’universo materiale in esso era presente solo Visnu.
[2] Hari significa “Colui che rimuove”, riferendosi alle catene delle illusioni materiali.
[3] Filosofi poeti. Vedremo meglio in seguito il significato di questo appellativo
[4] Per tre mondi si intende l’universo intero, composto da sistemi planetari superiori, mediani e inferiori.
[5] Dvija, coloro che hanno ricevuto l’iniziazione. La prima nascita e’ quella fisica, la seconda avviene nel momento dell’iniziazione.
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