Krishna stesso, che è Dio, pone domande a Maitreya Muni, altre volte a Narada, al suo guru Sandipani Muni. In Sua presenza, invece di parlare personalmente, permette a Bhisma di esporre lo Santi Parva ed Egli stesso ascolta con rapita attenzione, con evidente piacere. Lo fa solo per glorificare il suo devoto Bhisma? Anche; ma non solo.
Ancora: Caitanya Mahaprabhu accetta Isvara Puri e ne ascolta le istruzioni; i saggi di Naimisa dalla conoscenza perfetta e completa si siedono per lungo tempo ad ascoltare il più giovane Suta Gosvami mentre narra la Srimad-Bhagavatam e il Maha-bharata. Perché ciò?
La risposta è la seguente: brahma-jijnasa non è solo il mezzo, lo strumento per ottenere la conoscenza e così abbandonare l’ignoranza, ma è anche un modo in sé di vivere la propria liberazione eterna nell’ascolto continuo della Verità. E’ un principio assoluto e spirituale.
Tanto più, ovviamente, acquista valore per chi inizia il cammino della conoscenza.
Questa è una sezione del libro “La Filosofia del Bhakti Yoga”, in lingua italiana.
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