Infiniti segmenti di esistenza – Qual e’ il mio dharma?

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Qual e’ il mio dharma?
Domanda
Carissimo Manonatha
Ho aperto a caso la Bhagavad Gita (ho letto che cosi’ lo faceva Ghandi… non per darmi manie di grandezza, ma tanto per provare) e il verso a caso che è uscito fuori è il verso 35.
Gandhi apriva la Bhagavad Gita a caso e nel verso che usciva fuori trovava la soluzione o il conforto di cui aveva bisogno.
Io l’ho appena fatto e, anche se non avevo un quesito preciso, so benissimo quali sono i miei problemi, nel senso che ne sono cosciente. E’ uscito fuori il verso 35, ovvero:
“E’ molto meglio compiere il proprio dovere, anche se in modo imperfetto, che compiere perfettamente quello altrui. E’ meglio fallire nel compimento del proprio dovere che impegnarsi nei doveri di altri perchè seguire la via altrui è pericoloso”
Mi è nato un turbine di pensieri leggendo questo…
Nella spiegazione Srila Prabhupada, fa l’esempio dello ksatriya che vuole fare il Brahmana.. e mi sono un po’ sentito chiamato in causa…
Ma la soluzione qual’è? Perchè questo malessere? Ma soprattutto, qual’è il proprio dovere? Il proprio dovere è legato ad una scelta professionale fatta a 18 anni di età, ovvero quasi in adolescenza? Il dovere è sempre lo stesso nella vita? O puo’ cambiare? Si possono soffocare le proprie ispirazioni, perchè diverse dalla propria posizione attuale professionale, familiare, geografica o altro?
Srila Prabhupada dice che “nella pura coscienza di Krishna uno ksatriya puo’ agire da brahmana e viceversa”.. forse è che io non sono mai entrato nella pura coscienza di Krishna? O non è cosa per me?
Non so quali siano di preciso le risposte, ma pare che il “sistema di Ghandi” funziona.. forse aprendo la Bhagavad GIta a caso, mi si è presentato davanti a me, come in uno specchio, il mio problema esistenziale… Che forse un giorno risolvero’…
Tu cosa ne pensi?
Ti chiedo di postare la mail nel forum, in forma anonima (togliendo la firma..)
Hare Krishna, i miei omaggi
Dalla corrispondenza privata
Risposte
Il verso a cui ti riferisci e’ il 3.35 della Bhagavad-gita
sreyan sva-dharmo vigunah
para-dharmat sv-anusthitat
sva-dharme nidhanam sreyah
para-dharmo bhayavahah
La traduzione in italiano che hai riportato e’ corretta.
La questione che poni si puo’ capire solo se si capisce il significato della parola “dharma”, che qui ricorre quattro volte.
Dharma in breve vuol dire “natura essenziale”. Viene dalla radice sanskrita “dhr”, che vuol dire sostenere. Cosa sostiene la natura del fuoco? Il calore. E allora quale e’ il suo dharma? E’ di bruciare. Cosa sostiene la natura dell’acqua? La liquidita’. Quale e’ il suo dharma? Bagnare.
Si possono fare migliaia di analogie.
Questa natura puo’ essere condizionata o perfetta. Quando uno ha una natura condizionata (come nel caso dei sadhana-bhakta) la maniera migliore di avanzare (dharma) e’ di porsi sotto un Guru, il quale impegna il discepolo al servizio di Krishna attraverso cio’ che ha o cio’ che e’.
Se uno ha una natura brahmana deve studiare e insegnare;
Se uno ha una natura kshatriya deve amministrare e difendere;
Se uno ha una natura vaishya deve produrre economia per se stesso e per tutti gli altri;
Se uno ha una natura shudra deve aiutare.
Ovviamente spesso le nature sono miste.
Il dharma di una data persona viene stabilito dal maestro spirituale, il quale sa riconoscere la natura del discepolo e lo impegna in accordo.
La professione che svolgi ora non ha nulla a che vedere con il tuo dharma, perche’ e’ stata una scelta professionale operata per tuo conto.
La propria natura viene fuori in un contesto di vita virtuosa (sattva) o spirituale (divya). Diversamente le cose sono coperte e intelligibili. Per questo il devoto svolge la vita spirituale sotto la guida di una persona esperta e gradualmente la sua natura (sva-dharma) si rivela e di conseguenza diviene chiaro come impegnarsi in servizio devozionale (dharma) nella maniera migliore.
Quando il devoto diventa puro, allora il vero dharma originale (prema-bhakti) si rivela e torna a vivere nella dimora trascendentale del Signore, Sri Vrindavana Dhama.

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