Infiniti segmenti di esistenza – Difesa del sapere

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Difesa del sapere
C’erano tempi in cui in alcuni ambienti Vaishnava esisteva una certa diffidenza nei confronti del sapere. L’idea era che l’erudizione era una cosa abbastanza superflua in confronto alla devozione e alle sue discipline, come cantare Hare Krishna e cosi’ via. Le due cose non sono affatto separate l’una dall’altra, ma taluni la vedevano cosi’. I devoti studiosi erano visti come “speculatori mentali”, a cui piaceva giocare con la propria intelligenza. Eppure e’ in uno dei versetti finali in cui Sri Krisna in persona dice:
“E io dichiaro che chi studia questa sacra conversazione mi adora con la propria intelligenza.” (BG 18-70)
Le scritture sono colme di inviti allo studio e alla riflessione devozionale. Del resto se dare cibo alla propria intelligenza non fosse stato importante Sri Vyasadeva non avrebbe impiegato cosi’ tanto tempo per scrivere milioni di versetti la maggior parte alquanto complicati da comprendere. Ma arrivando piu’ vicini ai giorni nostri abbiamo il nostro stesso Acarya (maestro spirituale), Srila Prabhupada, che voleva fondare un’istituto di devoti intellettuali in grado di sconfiggere qualsiasi filosofia. Diceva anche che si dovevano leggere “altri libri” per far sì che ciò fosse possibile. Inoltre contestò la teoria che solo lui poteva fronteggiare le difficoltà di uno scontro dialettico con altre culture.
Segue una lettera dei GBC che riporta le istruzioni di Srila Prabhupada (5 agosto 1975):
“Per quanto riguarda un altro argomento, Srila Prabhupada ci ha chiesto di compilare una lista di tutti i devoti che hanno una laurea o anche un diploma. Questo in riferimento al college che stiamo formando a Mayapur e pianificandolo anche per Vrindavana. Per favore, raccogliete questi dati dalla vostra zona, nome, grado, soggetto e università e spedite una copia a Sua Divina Grazia. Srila Prabhupada ha tracciato la sua idea di una istituzione scolastica: studiosi da ogni parte del mondo, possono studiare qualsiasi filosofia che a essi piaccia e poi presentarla comparandola con la filosofia del Signore Caitanya. Uno dei suoi segretari ha ribattuto: “Ma solo tu puoi condurre tali argomentazioni, Srila Prabhupada,” e lui ha detto no, tutti noi dobbiamo essere in grado di sconfiggere qualsiasi filosofia.”
Dunque appare chiaro – laddove ce ne fosse stato bisogno e noi crediamo di no, che lo studio devozionale e’ uno degli aspetti fondamentali della vita spirituale.
I devoti più elevati sono eruditi e il tipo di erudizione comprende la logica e le argomentazioni. Non è sufficiente
una conoscenza “generale” della nostra filosofia. La Caitanya Caritamrita, Madhya lila 22,65), dice:
“Colui che è esperto nella logica, nella argomentazioni e nelle scritture rivelate, e che ha ferma fede in Krishna, è classificato come un devoto del grado più alto…”
Inoltre (BG 13.19) “la conoscenza è lo stadio preliminare della comprensione perfetta del servizio devozionale.”
Ognuno di noi nasce con una impostazione karmica particolare (guna), e con quella deve avere a che fare per tutta la vita, a meno che non riesca a trascendere. Nel caso piu’ comune, cioe’ che la persona abbia bisogno di gradualita’ per giungere alla liberazione, deve mettere al servzio di Krishna cio’ che ha. Dunque l’intellettuale deve studiare e insegnare la coscienza di Krishna, il commerciante fare soldi e darne al Guru e a un Tempio, e cosi’ via. In questo modo si ottiene un veloce avanzamento spirituale.
Il sapere e’ personificata in Sarasvati e su di lei Srila Prabhupada dice (dal Nettare della Devozione):
” la dea della conoscenza è ornata con i quattordici gioielli dell’erudizione, enumerati come segue:
1. la sua intelligenza penetra le quattro divisioni dei Veda
2. e la sua attenzione è sempre sui libri di legge compilati dai grandi saggi come Manu,
3. è esperta nei sei rami del sapere specializzato – la scienza dell’interpretazione vedica, la grammatica, l’astrologia, la retorica, la conoscenza del vocabolario e la conoscenza dei riti,
4. Ha come compagni costanti i supplementi dei Veda, cioè le Purana
5. è scortata dalla logica
6. e porta come ornamento le conclusioni finali di tutta la conoscenza;
ediz italiana pag 187 Altre citazioni utili:
… dobbiamo avere conoscenza dalla giusta sorgente. I 4 Veda con i loro supplementi, Purana, Maha-bharata, Ramayana e i loro corollari, che sono conosciuti come Smriti, sono tutte sorgenti autorevoli di conoscenza. Se vogliamo veramente ottenere conoscenza, dobbiamo cercarla senza esistazioni da queste sorgenti.
(Caitanya Caritamrita, Adi1)
“… le Purana sono anche parti dei Veda. E storie come il Maha- bharata o il Ramayana sono anche parti dei Veda. Gli acarya o i Gosvami devono essere ben istruiti con tutta questa letteratura. Ascoltarla e spiegarla è più importante che leggerla…
(Srimad Bhagavatam 1.1)
– Uno può sedere sul vyavyasasana solo dopo essere pienamente istruito in tutti i sistemi filosofici (i 7 sistemi) cosicchè uno possa presentare pienamente l’ottica teistica del Bhagavatam in confutazione di tutti gli altri sistemi…
(Srimad Bhagavatam 1.1)
– Ramayana, Maha-bharata e le Purana sono storie di ere passate registrate in connessione con i divertimenti delle incarnazioni del signore, e quindi rimangono fresche anche dopo letture ripetute.
E infine:
“La discussione di questi argomenti non deve essere trascurata, perchè fortifica la mente.”
(Caitanya Caritamrita, adi, cap. 2 verso 117) Manonatha Dasa (ACBSP) agosto 2001

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