Il Sacrificio dei Serpenti – Janamejaya vuole sapere di piu’

posted in: Italiano, Area9 0

Janamejaya vuole sapere di piu’
Saunaka disse:
“Dimmi di piu’, nei dettagli, cio’ che Maharaja Janamejaya ha chiesto ai suoi ministri al riguardo dell’ascensione di suo padre ai paradisi.”
Suta Gosvami replico’:
“Oh santo Brahmana, ascolta tutto cio’ che il re ha chiesto ai suoi ministri e tutto cio’ che essi hanno detto sulla morte di Pariksit”.
Janamejaya chiese:
“Voi sapete cio’ che e’ successo a mio padre. Come e’ accaduto che ha incontrato la sua fine? Voglio ascoltare cio’ che e’ successo e se necessario faro’ quello che e’ mio destino fare. Se mio padre era nel torto non faro’ nulla.”
Il suo primo ministro replico’:
“Ascolta la risposta a cio’ che hai chiesto, e cioe’ la storia su come e’ successo che il tuo illustre padre, Maharaja Pariksit, trovo’ la morte. Ascolta come egli ha lasciato questo mondo.
“Tuo padre era un uomo virtuoso e un’anima elevata. Lo scopo della sua vita era di proteggere il suo popolo. Ora ascolta come egli si e’ comportato mentre viveva sulla Terra.
“Essendo una vera impersonificazione della virtu’ e della giustizia e avendo conoscenza piena dei principi che reggono queste qualita’, egli protesse i quattro ordini sociali, ciascuno impegnato nei propri doveri specifici. Egli aveva una prodezza incomparabile, era benedetto dalla fortuna e proteggeva la Dea della Terra. Non c’era nessuno che lo odiasse e lui non detestava nessuno. Simile a Prajapati egli voleva bene a tutte le creature in modo uguale. Brahmana, Kshatriya, Vaisya e Sudra, tutti seriamente impegnati nella pratica dei loro rispettivi doveri erano imparzialmente protetti da quel re. Le vedove e gli orfani, i mutilati e i poveri, tutti venivano mantenuti da lui. A nessuno manco’ mai nulla. D’aspetto affascinante, tutti pensavano che era un secondo Soma .
“Egli amava tutti i suoi sudditi, che vissero felicemente sotto il suo regno. Egli non ha mai detto una bugia. Egli fu un caro discepolo di Saradvat, da cui imparo’ la scienza delle armi. Oh Janamejaya, tuo padre era molto caro a Govinda .
“Divenuto famoso in tutto il mondo, tutti lo amavano.
“Pariksit nacque dal ventre di Uttara quando la razza dei Kuru era quasi estinta. Per questa ragione quel poderoso figlio di Abhimanyu fu chiamato Pariksit .
“Egli aveva piena conoscenza delle interpretazioni dei testi che trattano dei doveri dei re e possedeva tutte le virtu’. Le sue passioni erano sotto controllo, era intelligente, in possesso di una memoria tenace e conosceva le scienze della moralita’ e della politica.
“Tuo padre regno’ per sessanta anni. Quando egli mori’ tutti i sudditi lo piansero. Dopo di lui per diritto ereditario tu hai preso le redini del regno dei Kuru e lo hai guidato per mille anni. Tu fosti istallato sul trono quando eri ancora un bambino e per tutta la vita hai protetto i tuoi sudditi in maniera ammirevole.”
Janamejaya chiese:
“Non e’ mai nato nella nostra razza un Re che non ha perseguito il bene dei suoi sudditi o che non sia stato da loro amato. In modo particolare deve essere osservata la condotta dei miei antenati che si sono sempre impegnati nel raggiungere grandi traguardi. Ma vorrei sapere come successe che mio padre incontro’ la sua morte. Descrivetemi nei dettagli come successe. Sono desideroso di ascoltarlo da voi.”
Su richiesta del monarca quei consiglieri gli raccontarono tutto esattamente come accadde.
“A tuo padre piacevano gli sport dei campi, proprio come suo bisnonno Pandu. Ambedue erano grandi arceri e mai mancavano un bersaglio. In un periodo egli ci affido’ tutti i compiti dello stato, dai piu’ complessi ai meno importanti, e ando’ a caccia.
“Un giorno, mentre vagava nella foresta, colpi’ un cervo con una freccia. Avendolo solo ferito, l’animale fuggi’ e il monarca, armato di arco e faretra, lo insegui’. Pero’ non riusci’ a raggiungerlo. Avendo 60 anni ed non essendo piu’ forte come in gioventu’, presto divenne affaticato e si senti’ affamato.
“Egli vide nella foresta un santo Rishi che stava osservando il voto del silenzio. Il re gli chiese del cervo ma lui non rispose. Non ricevendo risposta, egli gli ripete’ la domanda ma di nuovo non ricevette risposta. Infine, gia’ stanco per la corsa e per la sete, improvvisamente si arrabbio’ con il Rishi.
“In realta’ tuo padre non sapeva che egli era un Muni che stava osservando il voto del silenzio. Pensava che era solo un villano che doveva educare. Vinto dalla rabbia, tuo padre lo insulto’. Con il suo arco prese dal terreno un serpente morto e lo pose sulle spalle di quel Muni dall’anima pura. Ma neanche in quel momento questi disse nulla. Cio’ che gli stava accadendo lo lasciava indifferente. Resto’ in quella posizione con il serpente attorno al collo.”
I ministri continuarono la narrazione:
“Quel re dei re, sentendosi mortalmente esausto, torno’ alla sua capitale.
“Il Muni aveva un figlio nato da una mucca il cui nome era Sringin. Egli era ben conosciuto ovunque, possiedeva grande prodezza ed energia ed era molto rabbioso. Ogni giorno andava dal suo precettore e lo venerava nel migliore dei modi. Un giorno fu congedato anzitempo e Sringin stava tornando a casa quando ascolto’ da un amico che suo padre lo aveva informato dell’insulto perpetrato. Il giovane ma potente Rishi ascolto’ che suo padre era stato offeso senza che avesse commesso nessun torto, e che anzi era impegnato in austerita’, che era immobile come una statua e che nonostante cio’ gli era posto un serpente morto attorno al collo.
“Quella persona non era un villano della foresta ma il piu’ grande dei Muni. La sua anima era illuminata dalle penitenze ascetiche e i suoi organi e le sue funzioni era tutte sotto controllo completo. Le sue pratiche e le sue parole davano piacere a tutti. Era soddisfatto in se’ e privo di invidia. Era anziano e osservava il voto del silenzio. Ed era anche il rifugio di tutte quelle creature che ne avessero bisogno.
“Oh Janamejaya, questi era la persona che tuo padre aveva insultato. Il figlio di quel Rishi, in un impeto di rabbia incontrollata, maledi’ tuo padre. Sebbene giovane in anni, egli era potente e aveva lo splendore ascetico di un anziano. Rapidamente tocco’ acqua pura e parlo’, mentre bruciava per l’energia spirituale e la furia. Questo disse riferendosi a tuo padre:
“Osserva il potere del mio asceticismo! Sospinto dalle mie parole fra sette notti a partire da oggi il serpente Takshaka brucera’ con il suo veleno il malvagio che ha posto il serpente morto sulle spalle di mio padre, che non aveva commesso nessuna offesa.”
“Poi si reco’ dove suo padre era. Appena lo vide gli disse della maledizione. Il grande Rishi Samika disapprovo’ l’azione del figlio ma non pote’ neutralizzare la maledizione.
“Cosi’ mando’ da tuo padre un discepolo di nome Gaurmukha, che lo informo’ di cio’ che stava accadendo.
“Gli disse:
“Oh re, c’e’ una potente maledizione su di te. Mio figlio ti ha maledetto. In sette giorni Takshaka ti brucera’ col suo veleno.”
“Ascoltando queste terribili parole, tuo padre prese tutte le precauzioni.
“Quando il settimo giorno arrivo’, un Brahmana Rishi di nome Kasyapa stava per giungere a corte con l’idea di aiutare tuo padre a sopravvivere. Ma Takshaka vide Kasyapa e lo fermo’. Gli rivolse la parola dicendo:
“Dova vai cosi’ velocemente e cosa vai a fare di cosi’ urgente?”
“Kasyapa replico’:
“Vado dal Re Pariksit, che e’ un grande tra i Kuru. Oggi sara’ ucciso dal veleno del serpente Takshaka. Io mi sto affrettando per arrivare in tempo per curarlo. Anzi posso dire che, da me protetto, quel serpente non potra’ neanche morderlo.
“Takshaka rispose dicendo:
“Perche’ cerchi di rivivere il Re dopo che sara’ morso da me? Io sono Takshaka. O Brahmana, osserva il potere straordinario del mio veleno. Tu non puoi avere la capacita’ di rivivere una persona se morsa da me.”
“Cosi’ dicendo Takshaka morse un albero di banyano e non appena questo avvenne fu ridotto in cenere.
“Ma Kasyapa lo fece resuscitare.
“Vedendo che il Brahmana aveva poteri straordinari, egli lo tento’ dicendogli:
“Dimmi cosa vuoi e te lo daro’.”
A quelle parole Kasyapa disse:
“Io cerco la ricchezza.”
“Con tono gentile Takshaka rispose:
“O saggio privo di ogni peccato, prendi da me piu’ di cio’ che ti aspetti da quel monarca e torna da dove provieni.”
“Accettando da lui una quantita’ incalcolabile di oro e perle preziose torno’ sui suoi passi.
“Dopo che Kasyapa si fu allontanato, Takshaka divenne un insetto che viveva in un frutto e inietto’ tuo padre con il veleno. Cosi’ re Pariksit mori’.
“Questa fu la ragione per cui tu diventasti re prematuramente. Sappiamo che questo racconto puo’ averti causato tristezza, ma e’ la verita’ secondo cio’ che abbiamo visto e udito.
“Dopo aver ascoltato questa storia e tenendo conto della richiesta di Utanka, prendi la decisione che credi piu’ giusta.”

Post view 360 times

Share/Cuota/Condividi:

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *