Domande dei saggi
Quando videro che Sauti si era seduto comodamente e avendo riposato del lungo viaggio, uno dei Rishi iniziò la conversazione, dicendo:
Il Rishi:
Da dove vieni, o Kamalapatraksa[1], e dove hai trascorso il tuo tempo? Dimmi in dettaglio[2].
Quando l’abile oratore Sauti fu così interrogato, diede davanti a quella grande assemblea di Rishi contemplativi una risposta corretta e appropriata con parole adatte alla loro natura[3].
Sauti disse:
Ho ascoltato le storie sacre e meravigliose inserite nel suo Maha-bharata da Krishna Dvaipayana, e che furono recitate integralmente da Vaishampayana al sacrificio dei serpenti del saggio reale dall’anima elevata Janamejaya, figlio di Pariksit.
Dopo di che ho viaggiato, visitando fiumi e laghi sacri, santuari di spiritualita’, e sono andato a visitare quel luogo venerato dai Dvija[4] chiamato Samanta Pancaka[5] (p. 2)
… Dove un tempo si combatte’ la battaglia tra i figli di Kuru e quelli di Pandu, dove tutti i vari capi del paese si schierarono prendendo cosi’ parte alla battaglia.
Ansioso di vedervi, ora sono venuto davanti alla vostra augusta presenza. O venerati saggi, a voi che siete tutti per me come Brahma, a voi che siete grandemente dotti e altamente benedetti, che risplendete come il fuoco del sole in questo santo luogo di sacrificio, che siete puri per le sacre abluzioni, che avete compiuto profonde meditazioni, che avete tenuto alto il sacro fuoco, che siete al di là di ogni preoccupazione, a voi, o nati due volte, che dirò?[6]
Devo ripetervi le sacre storie dei Purana, relative ai meriti religiosi e alla prosperità mondana, o vi racconterò le gesta meravigliose dei grandi saggi e santi e dei sovrani dell’umanità[7]?
I Rishi risposero:
Il Purana che fu parlato dal grande Rishi Dvaipayana e che e’ molto stimato dagli esseri celestiali e dai Brahmarshi[8] quando lo ascoltarono,
E che, essendo pieno di varie dizioni e divisioni, è la narrazione più eminente che esista, contenente significati sottili e logicamente combinati, arricchita con l’essenza dei Veda, è un’opera sacra[9].
È composto in un bel linguaggio e include tutte le altre opere. È spiegato da tutti gli Shastra e contiene il senso dei quattro Veda[10]. Desideriamo ascoltare il Bharata[11], la storia sacra che allontana ogni paura, la sacra composizione del grande Vyasa, proprio come è stata magnificamente narrata nel grande sacrificio dei serpenti di Raja Janamejaya da Rishi[12] Vaishampayana, diretto dallo stesso Krishna Dvaipayana.
[1] Colui che ha occhi simili ai petali del fiore di loto.
[2] Il Rishi chiese a Sauti i particolari dei suoi viaggi. Erano tutti ansiosi di sapere perché ciò che un santo fa, pensa o dice è sempre importante.
[3] Vari tipi di persone parlano in modo diverso e di temi diversi.
[4] Nato due volte, iniziato alla saggezza vedica.
[5] Troverete maggiori informazioni su Samanta Pancaka più avanti in questo libro.
[6] Sauti era tanto ansioso di recitare il Maha-bharata quanto i Rishi di Namisaranya di ascoltarlo
[7] Le storie contenute nei Purana o le gesta dei saggi e dei santi re sono degne di essere ascoltate. Non storie di persone mondane.
[8] Coloro che hanno visto, o compreso, la verità trascendentale.
[9] In questo verso si stabilisce che il Maha-bharata è una letteratura sacra direttamente connessa con i Veda, l’origine di tutta la conoscenza.
[10] Troviamo nel Maha-bharata molti principi filosofici che si trovano nei Veda. Quindi saggio qui sta dicendo che è arricchito con l’essenza dei Veda, che sono i libri originali della saggezza trascendentale. I Veda originali sono quattro: Rik, Sama, Atharva e Yajus.
[11] Bharata è un altro nome per il Maha-bharata.
[12] La parola Rishi si riferisce a un saggio particolarmente potente, capace di prevedere il futuro. Si riferisce anche a qualcuno capace di vedere la verità oltre l’illusione.
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