Bhajana Rahasya di Bhaktivinoda Thakura, in Italiano – 8 / Astama-yama Sadhana Passatempi Notturni

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8 / Astama-yama Sadhana
Passatempi Notturni
Prema-bhajana-Sambhoga
(Amore di Devozione)

Il nistha, cioè la fede ferma di un devoto che ha raggiunto la perfezione nella devozione pura, fornita di una dipendenza totale da Krsna, è descritta negli Siksastaka (8) come segue:
aslisya va pada-ratam pinastu mam
adarsanan marma-hatam karotu va
yatha tatha va vidadhatu lampato
mat-prana-nathas tu sa eva naparah (1)
Che Krsna abbracci forte questa servitrice, anche se mi schiacciasse nel Suo abbraccio o mi spezzasse il cuore con la Sua assenza. Egli è in ogni circostanza completamente libero di agire come desidera, ma rimarrà sempre, incondizionatamente, l’eterno Signore che io adoro.
Sono una servitrice ai piedi di loto di Krsna. Egli è l’incarnazione della felicità trascendentale e della dolcezza. Se Gli piace può abbracciarmi forte e farmi sentire un tutt’uno con Lui o se preferisce non farsi vedere da me, potrebbe corrodermi la mente e il corpo. In ogni caso Egli è il Signore della mia vita.
Lo stato in cui si trova chi ricorda i passatempi di Krsna è sac- cid-ananda proprio come quello di Krsna. Dunque il corpo del Vaisnava non è differente da quello di Krsna. Krsna lo spiega a Uddhava con le seguenti parole che si trovano nello Srimad- Bhagavatam (11.29.34):
martyo yada tyakta-samasta-karma
niveditatma vicikirsito me
tadamrtatvam pratipadyamano
mayatma-bhuyaya ca kalpate vai (2)
Una persona che abbandona le attività interessate e offre tutto se stesso a Me, desiderando ardentemente di rendermi servizio, ottiene la liberazione dalla nascita e dalla morte ed è elevata a godere delle Mie stesse ricchezze.
Un devoto del genere entra nei passatempi del Signore e si diverte con Lui. Il bhajana nistha del devoto è descritto nel Manah-siksa con queste parole:
na dharmam nadharmam sruti-gana-niruktam kila kuru
vraje radha-krsna-pracura-paricaryam iha tanu
saci-sunum nandisvara-pati-sutatve guru-varam
mukunda-presthatve smara paramajasram nanu manah (3)
O mia cara mente, ti prego, non compiere le attività religiose prescritte nei Veda o le attività peccaminose proibite nelle scritture. Rimani a Vraja-dhama, che si manifesta su questo piano materiale, e impegnati totalmente a servire la coppia divina, Sri Sri Radha-Krsna. Ricorda sempre Sri Gaurahari, il figlio di madre Saci, che non è differente da Sri Krsna, il figlio di Maharaja Nanda. E ricorda sempre che Sri Gurudeva è il più caro associato di Mukunda. Questi sentimenti sono la tua ricchezza trascendentale.
L’umiltà del devoto è descritta da Sanatana Gosvami nel verso successivo, citato da Srila Rupa Gosvami nel Bhakti-rasamrta- sindhu. Colui che ha raggiunto il livello di rati (bhava) e con fede risoluta spera che Krsna sia gentile con lui prega così:
na prema sravanadi-bhaktir api va yoga ‘thava vaisnavo
jnanam va subha-karma va kiyad aho saj-jatir apy asti va
hinarthadhika-sadhake tvayi tathapy acchedya-mula sati
he gopi-jana-vallabha vyathayate ha ha mad-asaiva mam (4)
Oh mio Signore, non provo amore per Te, non sono nemmeno qualificato per compiere il servizio di devozione del canto e dell’ascolto. Non possiedo neanche il potere mistico di un
Vaisnava, la conoscenza o le attività pie, né appartengo a una casta molto elevata. Nell’insieme non ho nulla. Eppure, oh amato delle gopi, poiché Tu accordi la Tua misericordia ai più caduti ho una speranza incrollabile costantemente presente nel mio cuore. Quella speranza mi dà sempre dolore.
L’introduzione del devoto alla propria siddha-deha (la forma spirituale) è descritta nel Radha-rasa-sudha-nidhi (53):
dukulam vibhranamatha kucatate kancukapatam
prasadam svaminyah svakara-tala-dattam pranayatah
sthitam nityam parsve vividha-paricaryaika-caturam
kisorim atmanam catulaparakiyam nu kalaye (5)
Nella mia siddha-deha io sono una servitrice (manjari) di Radharani. È con un amore profondo che Srimati Radharani mi ha accordato la Sua misericordia vestendomi con ciò che Lei ha indossato. Indossando questi vestiti, mi vedrò come un’adolescente che rimane sempre vicina a Srimati Radharani, pronta a servirla abilmente in diversi modi. Così lascerò mio marito e servirò i piedi di loto di Radha nei boschetti di Vrndavana, giorno e notte.
Il metodo del bhajana e il luogo di residenza di chi ha raggiunto la contemplazione menzionata qui sopra sono spiegati nell’Upadesamrta (8):
tan-nama-rupa-caritadi-sukirtananu-
smrtyoh kramena rasana-manasi niyojya
tistan vraje tad-anuragi-jananugami
kalam nayed akhilam ity upadesa-saram (6)
L’essenza di tutti i consigli è che si dovrebbe utilizzare tutto il tempo – ventiquattr’ore al giorno – cantando bene e ricordandosi del nome divino del Signore, della Sua forma trascendentale, delle Sue qualità e dei Suoi passatempi eterni, in tal modo da impegnare gradualmente la lingua e la mente. In questo modo si dovrebbe vivere a Vraja (Goloka Vrndavana-dhama) e servire Krsna sotto la guida dei suoi amati compagni, i Vrajavasi. Si dovrebbero seguire le orme degli amati devoti del Signore, profondamente attaccati al Suo servizio di devozione.
Il metodo del bhajana del devoto è descritto nel Bhakti- rasamrta-sindhu. Un devoto raganuga deve compiere sempre il proprio amato servizio di devozione eterno sotto la guida del maestro spirituale:
krsnam smaran janam casya
prestham nija-samihitam
tat-tat-katha-ratas casau
kuryad vasam vraje sada (7)
Un devoto raganuga viva sempre a Vraja ricordando costantemente Krsna insieme ai Suoi compagni più cari, secondo i loro specifici rasa. Se non si è in grado di vivere a Vraja fisicamente, lo si dovrebbe fare mentalmente. Coloro che sono ignoranti e si impegnano sempre nella gratificazione dei sensi materiali non sono in grado di vivere mai a Vraja. Però, i maha- bhagavata che da una visione esteriore non possono vivere a Vraja, in realtà sono sempre lì.
Il comportamento esteriore di un devoto – i sintomi e le attività di chi è situato nel prema – è descritto nello Srimad-Bhagavatam (11.2.40):
evam-vratah sva-priya-nama-kirtya
jatanurago druta-citta uccaih
hasaty atho roditi rauti gayati
unmada-van nrtyati loka-bahyah (8)
Mediante il canto del santo nome del Signore Supremo si giunge al livello dell’amore per Dio. Allora il devoto è fermo nel suo voto di servitore eterno del Signore, e gradualmente si attacca molto ad un nome ed una forma particolare della Suprema Personalità di Dio. Come il suo cuore si scioglie dall’amore estatico, egli ride molto rumorosamente, piange oppure grida. A volte canta e danza come un pazzo perché l’opinione della gente gli è indifferente.
Il Padyavali cita un verso recitato da Caitanya Mahaprabhu e tratto dal Kavya-prakasa che descrive la fede risoluta di un devoto situato nel Vraja-lila.
yah kaumara-harah sa eva hi varas ta eva caitra-ksapas
te conmilita-malati-surabhayah praudhah kadambanilah
sa caivasmi tathapi tatra surata-vyapara-lila-vidhau
reva-rodhasi vetasi-taru-tale cetah samutkanthate (9)
Quella persona che mi ha rubato il cuore durante la mia giovinezza, ora proprio Lui è di nuovo il mio padrone. Queste sono le stesse notti illuminate dalla luna del mese di Caitra. C’è la stessa fragranza di fiori malati e le stesse dolci brezze soffiano dalla foresta di Kadamba. Nella nostra relazione intima, io sono quella stessa amante, tuttavia la mia mente non è felice qui. Sono desiderosa di ritornare in quel luogo sulle rive del Reva sotto l’albero di Vetasi. Questo è il mio desiderio.
Nel Padyavali, Srila Rupa Gosvami ha spiegato lo sloka precedente con le parole seguenti:
priyah so ‘yam krsnah sahacari kuru-ksetra-militas
tathaham sa radha tad idam ubhayoh sangama-sukham
tathapy antah-khelan-madhura-murali-pancama-juse
mano me kalindi-pulina-vipinaya sprhayati (10)
Mia cara amica, ho incontrato il Mio vecchio e caro amico Krsna sul campo di Kuruksetra. Io sono la stessa Radharani, ed ora ci rincontriamo. È molto bello, ma a me piacerebbe tornare sulle rive della Yamuna sotto gli alberi della foresta. Desidero sentire il suono del Suo dolce flauto intonare la quinta nota in quella foresta di Vrndavana.
Non esistono passatempi che eguaglino quelli accaduti a Vrndavana. Questi passatempi sono sconosciuti in altri regni, anche a Vaikuntha. A Vraja tali passatempi si dividono in due cioè vicheda (separazione) e sambhoga (incontro). Gustate sempre queste due relazioni trascendentali, poiché sono supremamente gioiose.
I vari passatempi svolti durante l’incontro di Radha e Krsna sono descritti nell’Ujjvala-nilamani come segue:
te tu sandarsanam jalpah sparsanam vartma rodhanam
rasa-vrndavana-krida-yamunady-ambu-kelayah
nau-khela-lilaya-cauryam-ghatta-kunjadi-linata
madhu-panam vadhu-vesa-dhrtih kapata suptata
dyuta-krida-patakrstis-cambaslesau-nakharpanam
bimbadhara-sudhapanam-samprayogadayo matah (11)
Quando Radha e Krsna si incontrano, di solito avvengono i seguenti divertimenti: 1) Sandarsana (guardarsi l’un l’altro), 2) Jalpa (parlare e inventare false discussioni), 3) Sparsa (toccarsi), 4) Vartma-nirodhana (ostruirsi il cammino), 5) Rasa-lila (la danza rasa), 6) Vrndavana-krida (divertirsi nelle foreste di Vrndavana), 7) Yamuna-khelana (giocare nelle acque della Yamuna), 8) Nauka-khela (giocare in barca), 9) Lila-chaurya (rubare il flauto, i vestiti, i fiori, ecc.), 10) Dana-ghata-lila (il passatempo di far pagare il pedaggio al ghata), 11) Kunjadi-linata (nascondersi nei boschetti), 12) Madhupana (bere il miele), 13) Vadhu-vesa-dharana (vestirsi come una ragazza appena sposata), 14) Kapata-nidra (far finta di dormire), 15) Dyuta-krida (giocare a scacchi), 16) Vastrakarsana (cercare di strappare i vestiti), 17) Cumba (baciarsi), 18) Aslesa (abbracciarsi), 19) Nakharpana (grattarsi), 20) Bimbadhara-sudhapana (gustare il nettare delle labbra altrui), 21) Samprayoga (scambi d’amore). Questi passatempi accadono quando Radha e Krsna s’incontrano.
L’abbellimento di Radha e Krsna è descritto nello Stavavali, Seva-sankalpa-prakasa-stotra (9):
sphuran-mukta gunja mani sumanasam hara-racane
mudendor lekha me racayatu tatha siksana-vidhim
yatha taih samkanthaptair dayta-sarasi madhya-sadane
sphutam radha krsnavayam api jano bhusayati tau (12)
Che Indulekha, il mio guru, m’insegni l’arte di fare meravigliose ghirlande composte di perle, di gioielli, di gunja e di diversi fiori, di modo che io possa decorare Sri Sri Radha e Krsna nel mandira ingioiellato al centro del Radha-kunda.
Si legga la Gopi-gita nel sentimento di separazione. Le gopi dichiarano in essa che chi distribuisce il nettare del krsna-katha è la persona più munificente (Srimad-Bhagavatam 10.31.9).
tava kathamrtam tapta-jivanam
kavibhir iditam kalmasapaham
sravana-mangalam srimad atatam
bhuvi grnanti ye bhuri-da janah (13)
Il nettare delle Tue parole e le descrizioni delle Tue attività sono l’anima e il corpo di coloro che soffrono in questo mondo materiale. Queste narrazioni, trasmesse dai saggi eruditi, sradicano le reazioni peccaminose e accordano la buona sorte a coloro che le ascoltano. Questi racconti sono diffusi in tutto il mondo e sono pieni di forza spirituale. È certo che coloro i quali diffondono il messaggio di Dio sono le persone più generose.
Si viene introdotti al profondo amore delle gopi per Krsna mediante l’ascolto del grande dolore che le gopi vagando dentro le foreste di Vraja provano mentre pensano a Krsna. Esse esprimono il proprio dolore con queste parole (Srimad-Bhagavatam 10.31.11):
calasi yad vrajac carayan pasun
nalina-sundaram natha te padam
sila-trnankuraih sidatiti nah
kalilatam manah kanta gacchati (14)
Caro padrone, caro amante, quando lasci il villaggio dei pastori per portare le mucche al pascolo, le nostre menti sono disturbate al pensiero che i Tuoi piedi, più belli del loto, saranno punti dalle spighe di grano appuntite, dall’erba ruvida e da altre piante.
Non vedendo il viso meraviglioso di Krsna decorato da riccioli di capelli, per le gopi un momento sembra centinaia di yuga.
Questo sentimento è espresso dalle gopi nello Srimad-Bhagavatam (10.31.15):
atati yad bhavan ahni kananam
truti yugayate tvam apasyatam
kutila-kuntalam sri mukham ca te
jada udiksatam paksma-krd drsam (15)
Quando parti per la foresta durante il giorno, non vedendoti più, per noi un frazione di secondo diventa come un millennio. Ed anche quando possiamo guardare avidamente il Tuo bellissimo viso, graziosamente abbellito dai riccioli, il nostro desiderio è ostacolato dalle palpebre, create dallo sciocco creatore.
L’elevatissima posizione del gopi-bhava è concepita soltanto per il piacere di Krsna. Un esempio del bhava delle gopi lo troviamo nello Srimad-Bhagavatam (10.31.19):
yat te sujata-caranamburuham stanesu
bhitah sanaih priya dadhimahi karkasesu
tenatavim atasi tad vyathate na kim svit
kurpadibhir bhramati dhir bhavad-ayusam nah (16)
Oh carissimo amato! I Tuoi piedi di loto sono così morbidi che li poniamo gentilmente sui nostri seni duri, temendo che si feriscano. La nostra vita dipende solo da Te. Le nostre menti sono piene di ansia al pensiero che i Tuoi piedi possano ferirsi con i sassi, mentre girovaghi per i sentieri della foresta.
Uno sfogo emotivo di sambhoga è descritto nel Krsna-karnamrta (12):
nikhila-bhuvana-laksmi-nitya-lilaspadabhyam
kamala-vipina-vithi-garvankusabhyam
pranamadabhaya-dana-praudhi-gadhadrtabhyam
kim api vahatu cetah krsna padambujabhyam (17)
Che il mio cuore tragga l’indescrivibile piacere dai piedi di loto di Krsna, che sono la dimora dei passatempi più dolci e giocosi di Srimati Radharani, che è la dea della fortuna di tutti i pianeti trascendentali. I Suoi piedi di loto sconfiggono l’orgoglio di mazzi di fiori di loto e sono molto stimati poiché provvedono alla salvezza dei devoti del Signore.
Inoltre nel Krsna-karnamrta (18) è scritto:
tarunaruna karunamaya vipulayata nayanam
kamalakuca-kalasibhara-vipuli-krta pulakam
muralirava-tarali-krta-muni-manasa nalinam
mama khelatu mada-cetasi madhuradharam amrtam (18)
Che il nettare delle dolci labbra di Krsna intossichi il mio cuore divertendosi con esso. I Suoi grandi occhi, rossastri come il sole che sorge, sono pieni di compassione vedendo la stanchezza della Sua amata Srimati Radharani. I Suoi peli si rizzano dalla felicità al tocco dei seni ritti di Kamala (Radharani). Il suono del Suo flauto scioglie i cuori dei saggi, che diventano morbidi come fiori di loto, ed i già morbidi cuori di loto delle gopi – che hanno intrapreso un voto di silenzio per la rabbia o per la timidezza – diventano ancora più morbidi.
L’Ujjvala-nilamani descrive con le seguenti parole i vari servizi che si svolgono nella mente di chi è situato nella propria forma eterna:
mithah prema-gunotkirttis tayor asakti-karita
abhisara-dvayor eva sakhyah krsne samarpanam
narmmasvasana-nepathyam hrdayodghata-patavam
chidra-samvrtir etasyah patyadeh parivancana
siksa-sangamanam kale sevanam vyajanadibhih
tayor dvayor upalambhah sandesa-presanam tatha
nayika prana samraksa prayatnadyah sakhi-kriyah (19)
Nei passatempi amorosi di Krsna, Krsna è l’eroe (nayaka) e Radhika è l’eroina (nayika).Il primo servizio delle gopi è di cantare le glorie di entrambi. Il loro secondo servizio è di creare gradualmente una situazione in cui l’eroe attrae l’eroina e viceversa. Il loro terzo servizio è d’indurre entrambi ad avvicinarsi l’uno l’altra. Il loro quarto servizio è di offrire Radharani a Krsna, il quinto è di creare un’atmosfera gioviale, il sesto di rassicurarli del Loro incontro, il settimo di vestire ed abbellire sia l’eroe sia l’eroina, il decimo è di ingannare i Loro rispettivi mariti e parenti, l’undicesimo di dare istruzioni, il dodicesimo di far sì che entrambi possano incontrarsi al momento giusto, il tredicesimo servizio è di sventolarli, il quindicesimo di mandare messaggi e il sedicesimo di proteggere l’eroina in vari modi.
Nello Stavavali, Vraja-vilasa-stava (38) è scritto:
tambularpana-pada-mardana-payo-danabhisaradibhir
vrndaranya-mahesvarim priyataya yas tosayanti priyah
prana-prestha-sakhi-kulad api kilasankocita bhumikah
keli-bhumisu rupa-manjari-mukhas ta dasikah samsraye (20)
Offrendo Loro noci di betel, massaggiando Loro i piedi, portando loro acqua, organizzando i Loro incontri segreti e compiendo altri servizi, molte servitrici soddisfano amorevolmente Radharani, la padrona suprema della foresta di Vrndavana. Quando la Coppia Divina gioisce dei Suoi passatempi d’amore, queste servitrici non sono affatto timide e si muovono liberamente senza esitazioni, anche più delle prana-prestha-sakhi (quali Lalita e Visakha). Prendo rifugio in quelle servitrici, che hanno Rupa-manjari come Loro guida.
L’orgoglio nel proprio servizio lo troviamo nelle parole dei Gosvami:
navyam divyam kavyam svakrtam atulam nataka-kulam
praheligudharthah sakhi-rucira vina-dhvani gatih
kada snehollasair lalita-lalita-prerana balat
salajjam gandharva sara-sama-sakrc-chiksayati mam (21)
Quando Srimati Radharani, per richiesta di Lalita, mi insegnerà con delizioso affetto e modestia le incomparabili rappresentazioni teatrali da lei composte, insieme a nuove poesie dai significati profondi e quegli affascinanti raga per vina.
Visakha-sakhi, che ha la voce che supera in bellezza quella del cuculo, è accettata come guru nell’arte della musica. Troviamo ciò nello Stavavali, Prarthana:
kuhukanthi-kanthad api kamala-kanthi mayi punar
visakha ganasyapi ca rucira-siksam pranayatu
yathaham tenaitat yuva-yugalam ullasya saganal
labhe rase tasman mani-padaka haran iha muhuh (22)
Prego che Visakhadevi, che ha una voce più incantevole di quella del cuculo, mi insegni l’arte di cantare in modo melodioso. Cantando durante la danza rasa le canzoni imparate da Lei, io potrò soddisfare la giovane Coppia Divina insieme alle Loro compagne. Così riceverò regali quali i Loro medaglioni di gioielli e le Loro collane.
L’estasi della rasa-lila è descritta nel Gita-govinda. Sri Krsna si diverte sempre insieme alle pastorelle di Vrndavana nel passatempo della danza rasa.
visvesam anuranjanena janayannanandam-indivara-
sreni syamala-komalair upanayann angair anangotsavam
svacchandam vraja-sundaribhir abhitah pratyangam alingitah
srngarah sakhi murttiman iva madhau mugdho harih kridati (23)
Mie care amiche, guardate come Sri Krsna si gode la primavera! Con le gopi che abbracciano le Sue braccia e le Sue gambe, Egli è come Cupido in persona. Rallegra le gopi e l’intera creazione con i Suoi passatempi trascendentali. Con le Sue morbide membra di colore nero bluastro che ricordano fiori di loto blu, Egli ha creato una festa di primavera per Cupido.
Nella dolce terra di Vrndavana, durante la stagione di Vasanta, le api impazziscono e si mettono in fila per prendere il nettare di fiori bellissimi. Il re più dolce dei rasa trascendentali, Sri Krsna, gioisce la danza rasa con i divertimenti nettarei sublimi insieme alle dolci gopi, esperte nella danza. I dolci suoni dei karatala e degli altri strumenti risuonano mentre Krsna è dolcemente impegnato a danzare con le gopi. Vidyapati è venuto a conoscenza di questa incantevole canzone piena di allegria.
La felicità di vedere Krsna è descritta nel Jagannatha- vallabha-nataka. Le gopi qui esprimono la loro contentezza per aver incontrato Krsna dopo aver sofferto della Sua separazione.
yada yato daivan madhu-ripur asau locana-patham
tadasmakam ceto madana-hatakenahrtam abhut
punar yasminn esa ksanam api drsor eti padavim
vidhasyamas tasminn akhila-ghatika ratna-khacitah (24)
Se per caso la forma trascendentale di Krsna apparisse davanti ai miei occhi, il mio cuore, ferito dalle percosse, sarebbe rapito da Cupido, che è la personificazione della felicità. Poiché non ho potuto vedere Krsna fino alla completa soddisfazione del cuore, quando Lo vedrò di nuovo decorerò il passare del tempo con molti gioielli.
Un’introduzione alla ratri-lila (il passatempo notturno) è data nel Govinda-lilamrta:
tav utkau labdha-sangau bahu-paricaranair vrndayaradhyamanau
presthalibhir lasantau vipina-viharanair gana-rasadilasyaih
nana-lila-nitantau pranaya-sahacari vrnda-samsevyamanau
radha-krsnau nisayam sukusuma-sayane prapta-nidrau smarami (25)
Ricordo Radha e Krsna, che di notte desiderano ardentemente la compagnia l’uno dell’altra. Dopo essersi incontrati, mentre girovagano nella foresta, Vrndadevi Li serve in vari modi. Radha e Krsna appaiono molto affascinanti con le Loro sakhi, quando cantano e danzano nei passatempi della rasa. Affaticandosi con le loro attività giocose, vengono serviti dalle numerose amiche premurose (le manjari). Sul finire della notte, si coricano sul letto di fiori dove dormiranno. Osservando questi passatempi, le sakhi affogano in un oceano di estasi.
O mente, ricorda, adora e desidera partecipare a questo passatempo, quando Radha e Krsna dormono.
Gradualmente si raggiunge la perfezione ricordandosi sempre il tesoro di questi passatempi che si susseguono nelle otto parti del giorno, mentre si è impegnati nel servizio di devozione. Quel sadhaka che raggiunge il livello dello svarupa-siddhi praticando il gopi-bhava gusta i passatempi asta-kala, vivendo nella Vraja manifestata nel mondo materiale. Dopo aver ottenuto la misericordia di Krsna, quando lascerà il corpo materiale ottiene il servizio di Radha e Krsna a Vraja nel mondo spirituale come Loro compagno.
In quello stadio non si percepiscono i corpi materiali, sottili o grossolani. Mediante il canto del maha-mantra Hare Krsna, in questo stato di eterna liberazione si raggiunge facilmente l’amore estatico.
O fratello, il santo nome non perde mai la potenza sia allo stato di pratica, sia allo stato di perfezione. Perciò canta il santo nome e consideralo il tuo unico scopo. Non considerare altro mezzo di sadhana.
Finisce così l’Astama-yama sadhana del Sri Bhajana-rahasya.

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