Bhajana Rahasya di Bhaktivinoda Thakura, in Italiano – 7 / Saptama-yama Sadhana Bhajana durante la tarda sera

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7 / Saptama-yama Sadhana
Bhajana durante la tarda sera
Vipralambha Prema
(l’amore in separazione)

Il livello della perfezione, il sintomo interno della devozione è adorare Krsna nel sentimento di separazione (vipralambha)
L’amante e l’amata prima di unirsi sono chiamati yukta (uniti). Prima del loro incontro sono chiamati ayukta (separati). Che siano uniti o separati, l’emozione estatica crescente dovuta all’impossibilità di abbracciarsi e baciarsi come desiderano è detta vipralambha.
Lo Siksastaka (7) descrive questo sentimento come segue:
yugayitam nimesena
caksusa pravrsayitam
sunyayitam jagat sarvam
govinda-virahena me (1)
Oh Govinda, sentendo la Tua separazione ogni istante mi sembra dodici anni o più. Le lacrime sgorgano dai miei occhi come torrenti di pioggia e in Tua assenza il mondo intero mi sembra vuoto.
Nella mia inquietudine, un giorno non finisce mai, ogni attimo sembra come un millennio. I miei occhi versano incessantemente lacrime come nuvole durante la stagione delle piogge. I tre mondi sono vuoti a causa della separazione da Govinda. Mi sembra di ardere vivo in un fuoco lento.
Nel sentimento di vipralambha, purva-raga
L’attaccamento prodotto in entrambi, nell’amante e nell’amata, prima del loro incontro dal vedersi, dal sentirsi ecc., diventa molto allettante dovuto alla miscela di quattro ingredienti quali vibhava e anubhava, è detto purva-raga.
e pravasa
Pravasa è una parola usata per indicare la separazione degli amanti che precedentemente si associavano intimamente. Tale separazione è dovuta al fatto di trovarsi in due luoghi diversi.
sono favorevoli in special modo all’esecuzione del proprio bhajana.
Il purva-raga è descritto nei seguenti cinque versi. In questo primo versetto dello Srimad Bhagavatam (10.21.9), le gopi glorificano la buona fortuna del flauto, che beve il nettare delle labbra di Krsna:
gopyah kim acarad ayam kusalam sma venur
damodaradhara-sudham api gopikanam
bhunkte svayam yad avasista-rasam hradinyo
hrsyat-tvaco ‘sru mumucus taravo yatharyah (2)
Mie care gopi, che attività di buon auspicio deve aver compiuto il flauto per gioire indipendentemente del nettare delle labbra di Krsna e lasciare solo un assaggio per noi gopi, per cui quel nettare è in realtà stato creato! Gli antenati del flauto, gli alberi di bambù, versano lacrime di piacereproprio come una persona avanzata nella conoscenza che prova piacere nel vedere i suoi discendenti che si impegnano nel servizio al Signore. La sua madre, il fiume sulle cui rive il bambù è nato, sente giubilo e quindi i suoi fiori di loto sbocciati si rizzano come capelli sul suo corpo.
Lo Srimad Bhagavatam (10.21.11) descrive come le cerbiatte e i cervi adorino Krsna e ottengono la buona fortuna dopo aver ascoltato il suono del flauto di Krsna:
dhanyah sma mudha-gatayo ‘pi harinya eta
ya nanda-nandanam upatta-vicitra-vesam
akarnya venu-ranitam saha-krsna-sarah
pujam dadhur viracitam pranayavalokaih (3)
Benedetti sono questi cervi. Nonostante siano solo degli sciocchi animali, sono andati dal figlio di Nanda Maharaja, che è vestito sontuosamente e che suona il flauto. Sia le cerbiatte sia i cervi adorano il Signore con sguardi d’amore e d’affetto.
Nello Srimad Bhagavatam (10.21.15) è detto che quando sente il suono del flauto di Krsna il fiume ferma il suo flusso e adora i piedi di loto di Krsna con fiori di loto:
nadyas tada tad upadharya mukunda-gitam avarta-laksita-manobhava-bhagna-vegah alingana-sthagitam urmi-bhujair murarer grhnanti pada-yugalam kamalopaharah (4)
Quando i fiumi odono il canto del flauto di Krsna, le loro menti iniziano a desiderarlo, il flusso delle correnti si interrompe e le acque si agitano, provocando mulinelli. Poi con le braccia delle onde i fiumi stringono i piedi di loto di Murari, li afferrano e Gli offrono dei fiori di loto.
La Collina Govardhana esulta al tocco dei piedi di Rama e Krsna e Li adora con diverse offerte. Come afferma lo Srimad Bhagavatam (10.21.18):
hantayam adrir abala hari-dasa-varyo
yad rama-krsna-carana-sparasa pramodah
manam tanoti saha-go-ganayos tayor yat
paniya-suyavasa-kandara-kandamulaih (5)
Di tutti i devoti, la Collina Govardhana è la migliore! O amici, questa collina offre a Krsna, a Balarama e a tutti i Loro amici, ai vitelli e alle mucche tutto quello di cui hanno bisogno – acqua per bere, erba tenera, grotte, frutti, fiori e verdure. Così, la collina offre il Suo rispetto al Signore. Toccata dai piedi di loto di Krsna e Balarama, la Collina Govardhana appare molto felice.
Al suono del flauto di Krsna, gli esseri animati diventano inanimati e gli esseri inanimati diventano animati. Nello Srimad Bhagavatam (10.21.19) è scritto:
ga gopakair anu-vanam nayator udara-
venu-svanaih kala-padais tanu-bhrtsu sakhyah
aspandanam gati-matam pulakas tarunam
niryoga-pasa-krta-laksanayor vicitram (6)
Miei cari amici, quando Krsna e Balarama attraversano la foresta con i Loro amici pastorelli conducendo le mucche, portano delle corde per legare le gambe posteriori delle mucche al momento di mungerle. Quando Sri Krsna suona il Suo flauto, la musica dolce fa perdere i sensi agli esseri viventi mobili e dall’estasi fa tremare gli alberi immobili. Queste cose sono certamente meravigliose.
O amico, non avere Krsna mi spezza il cuore. Quando la provvidenza mi darà l’associazione di Krsna?
Il pravasa è descritto nei prossimi quattro versi. In questo stato le emozioni di Radharani sono le più deliziose per i devoti. Si leggano passaggi quali la Brahmara-gita (i discorsi di Radharani con le gopi). Sri Madhavendra Puri esprime le esplosioni emozionali di Radharani con le seguenti parole:
ayi dina-dayardra natha he
mathura-natha kadavalokyase
hrdayam tvad-aloka-kataram
dayita bhramyati kim karomy aham (7)
Oh mio Signore! Oh misericordioso padrone! Oh padrone di Mathura! Quando ti rivedrò ancora? Non vedendoti, il mio cuore agitato diventa instabile. Oh amato, cosa farò adesso?
Le gopi rimproveravano la provvidenza per la loro separazione da Krsna con queste parole che troviamo nello Srimad-Bhagavatam (10.39.19):
aho vidhatas tava kvacid daya
samyojya maitrya pranayena dehinah
tams cakrtarthan viyunanksy aparthakam
vikriditam te ‘rbhaka-cestitam yatha (8)
Le gopi dissero: Oh Provvidenza, non hai misericordia! Tu unisci creature incarnate in relazioni d’amicizia e d’amore, e poi con insensibilità li separi prima che riescano a esaudire i loro desideri. Questo tuo gioco capriccioso è come quello di un bambino.
La separazione da Krsna è insopportabile perfino per un solo momento, come è detto dallo Srimad-Bhagavatam (10.39.29):
yasyanuraga-lalita-smita-vaclgu-mantra-
lilavaloka-parirambhana-rasa-gostam
nitah sma nah ksanam iva ksanada vina tam
gopyah katham nv atitarema tamo durantam (9)
Quando ci ha fatto partecipare alla danza rasa, dove noi abbiamo goduto dei suoi sorrisi affettuosi e affascinanti, dei Suoi deliziosi discorsi segreti, dei Suoi sguardi giocosi e dei Suoi abbracci, passammo molte notti come fossero un solo momento. O gopi, in che modo possiamo attraversare le tenebre insormontabili della Sua assenza?
Le emozioni travolgenti provate da Radharani in separazione da Krsna sono descritte nel Hamsaduta come segue:
yada yato gopi hrdaya madano nanda-sadanan-
mukundo gandhinyasta-nayam anurundhan madhu-purim
tadamanksiccintasariti ghanaghurnaparicayai-
ragadhayam radhamayapayasi radhavirahini (10)
Quando il cupido del cuore delle gopi, Krsna, lasciò la casa di Nanda Maharaja e accompagnò Akrura a Mathura, la mente di Srimati Radharani si lacerò. Ella quasi impazzì dalla separazione da Krsna e affogò nei profondi vortici e nelle onde di un immenso fiume di ansia.
I dieci sintomi della separazione li troviamo nell’Ujjvala- nilamani espressi come segue:
cintatra jatarodvegau
tanavam malinangata
pralapo vyadhir unmado
mohomrtyudasa dasa (11)
Esistono dieci manifestazioni di sofferenza dovuta alla separazione: l’ansietà, l’insonnia, l’agitazione mentale, la magrezza, la sporcizia, il parlare come i pazzi, la malattia, l’illusione e la morte.
Radharani è sopraffatta da questi sintomi e prova una sofferenza estrema.
Provando fitte pungenti a causa della separazione, Radharani rimprovera Krsna nel verso seguente del Jagannatha-vallabha- nataka:
prema-ccheda-rujo ‘vagacchati harir nayam na ca prema va
sthanasthanam avaiti napi madano janati no durbalah
anyo veda na canya-duhkham akhilam no jivanam vasravam
dvi-trany eva dinani yauvanam idam ha-ha vidhe ka gatih (12)
Il nostro Krsna non realizza come ho sofferto per le ferite inflitte nel corso degli scambi d’amore. Sono stata abusata dall’amore poiché esso non sa dove colpire e dove non colpire. Neanche Cupido sa quanto debole io sia. Come potrei spiegarlo a qualcuno? Nessuno è in grado di comprendere le difficoltà dell’altro. La nostra vita in verità non è sotto il nostro controllo, la giovinezza durerà per due o tre giorni e presto finirà. In questa condizione, O creatore, che fine faremo?
Una sakhi dice a Radha, “Sii paziente. Perché sei così ansiosa? Che beneficio ti porta questa ansia? Il Tuo amato, il più grande degli eroi, presto tornerà”.
Radha rispose: “O sakhi, non vedo come Egli possa tornare. Siccome Lui torna da Mathura per salvarmi, questa malattia causata dai nostri incontri d’amore può solo peggiorare. L’amore non sa quando colpire e quando non colpire. Krsna ha il cuore duro nelle Sue relazioni d’amore, perciò sono totalmente confusa. Oltre a questo, Cupido Mi ha trafitto con le sue frecce. Non capiscono la Mia sofferenza e la Mia vita trema, sono rimasti pochi giorni di giovinezza. Mia cara amica, dimmi ti prego, quel gioiello tra gli eroi tornerà a Vraja? Oh destino, dove troverò conforto?”.
Una descrizione dell’ansia di Radharani dovuta alla separazione da Krsna la troviamo nel Krsna-karnamrta (42):
kim iha krnumah kasya brumah krtam krtamasaya
kathayata kathamanyam dhanyam aho hrdayesayah
madhura-madhura-smerakare mano-nayanotsave
krpana-krpana krsne trsna ciram vaa lambate (13)
Ahimè! Cosa farò? Con chi posso parlare? Fa che tutto ciò che ho fatto nella speranza di incontrare Krsna sia cancellato ora. Per favore dì qualcosa di buon augurio, ma non parlare di Krsna. Ahimè! Krsna giace nel Mio cuore come un Cupido, come è possibile dunque che Io riesca a non parlare di Lui? Non posso dimenticare Krsna, che ha il sorriso più dolce della dolcezza stessa e che dà piacere alla Mia mente e ai miei occhi. Ahimè! La Mia sete di Krsna aumenta ad ogni istante!
La speranza di giungere a Krsna ha preso dimora nel Mio cuore. Tuttavia tale pietosa speranza sembra impossibile che fruttifichi.
Troviamo un discorso delirante di Radharani per la separazione da Krsna nel Krsna-karnamrta (41):
amuny adhanyani dinantarani
hare tvad-alokanam antarena
anatha-bandho karunaika-sindho
ha hanta ha hanta katham nayami (14)
Oh Mio Signore, Oh Suprema Personalità di Dio, Oh amico degli indifesi! Sei l’unico oceano di misericordia! Non avendoti incontrato, i Miei giorni e le Mie notti infauste sono diventati insopportabili. Non so come passare il tempo. Perciò dì a questa Tua servitrice come poterti incontrare.
Il desiderio di vedere l’amato Krsna è descritto nel Krsna- karnamrta (40):
he deva he dayta he bhuvanaika-bandho
he krsna he capala he karunaika-sindho
he natha he ramana he nayanabhirama
ha ha kada nu bhavitasi padam drsor me (15)
Oh Mio Signore! Oh carissimo! Oh unico amico dell’universo! Oh Krsna, Oh Tu che sei irrequieto, Oh oceano di misericordia! Oh Mio Signore, Oh Tu che gioisci di Me, Oh amato dai Miei occhi! Ahimè! Quando Ti farai rivedere?
L’incontro con Krsna si svela in queste parole del Krsna- karnamrta (68):
marah svayam nu madhura-dyuti-mandalam nu
madhuryam eva nu mano-nayanamrtam nu
veni-mrjo nu mama jivita-vallabho nu
krsno ‘yam abhyudayate mama locanaya (16)
Mie care amiche, dove quel Krsna dolce e luminoso, Cupido in persona, che è la dolcezza stessa, il nettare dei Miei occhi e della Mia mente, Lui che scioglie i capelli delle gopi, che è la fonte suprema della felicità trascendentale e che è la mia anima e la mia vita stessa,comparirà ancora davanti ai Miei occhi?
Rivedendo Krsna davanti agli occhi, il Mio corpo ha ripreso a vivere. Tutte le Mie sofferenze sono svanite. Oh amica! Il mio cuore si è risollevato ora che ha riavuto il suo tesoro perduto.
Il darsana diretto di Krsna è descritto nello Srimad- Bhagavatam (10.32.2):
tasam avirabhuc chaurih
smayamana-mukhambujah
pitambara-dharah sragvi
saksan manmatha-manmathah (17)
Poi Krsna, con un sorriso sul Suo viso di loto, apparve davanti alle gopi con una ghirlanda e un vestito giallo. Era chiaro che Lui poteva confondere la mente di Cupido, che a sua volta confonde la mente della gente comune.
Il sentimento di Vraja è glorificato nel Lalita-madhava. Mentre incontrava Krsna a Nava-vrndavana a Dvaraka, Radha Gli chiese:
cirad asa-matram tvayi viracayantah sthira-dhiyo
vidadhyur ye vasam madhurima gabhire madhupure
dadhanah kaisore vayasi sakhi tam gokulapate
prapadyethas tesam paricayam avasyam nayanayoh (18)
O Krsna, persone dalla mente ferma hanno sperato a lungo che Tu tornassi a Madhupuri che è piena d’intensa dolcezza. Oh Signore di Gokula, Ti prego tornaci nella Tua forma giovanile e compi i Tuoi passatempi davanti ai loro occhi. Questa è la Mia unica richiesta.
Sentendo la separazione da Krsna, Radha desidera riportare Krsna a Vrndavana, che è colma di dolci ricordi eterni. Di nuovo nel Lalita-madhava:
ya te lila-rasa parimalodgari-vanya-parita
dhanya ksauni vilasati vrta mathuri madhuribhih
tatrasmabhis catula-pasupi-bhava-mugdhantarabhih
samvitastam kalaya vadanollasi-venur-viharam (19)
Oh Krsna! All’interno di Mathura-mandala si trova la foresta più fortunata, Vrndavana. Essa è circondata da foreste decorate con la fragranza della dolce allegria dei Tuoi passatempi, compiute all’interno della Tua energia inconcepibile. Nell’atmosfera gradevole di quella dimora trascendentale ti diverti in giochi diversi con noi gopi, che abbiamo i cuori colmi d’amore per Te. O figlio di Nanda, desideriamo ancora divertirci là, nei Tuoi passatempi, quando suoni il Tuo flauto.
Provando un intenso sentimenti di separazione, nel momento in cui guardano Krsna le gopi rimproverano il creatore per le loro palpebre. La seguente affermazione, tratta dallo Srimad- Bhagavatam (10.82.39), descrive lo stato delle gopi mentre incontrano Krsna a Kuruksetra:
gopyas ca krsnam upalabhya cirad abhistam
yat-praksane drsisu paksma-krtam sapanti
drgbhir hrdi-krtam alam parirabhya sarvas
tad-bhavam apur api nitya-yujam durapam (20)
Mentre fissavano il loro amato, Krsna, le giovani gopi biasimavano, colui che aveva creato le loro palpebre, (che impedivano loro di vedere Krsna per qualche istante). Allora, vedendo di nuovo Krsna dopo una lunga separazione, Lo portarono nei propri cuori con gli occhi e lì Lo abbracciarono provando piena soddisfazione. Così le gopi rimasero totalmente assorte in meditazione estatica su di Lui, una meditazione così profonda da essere difficile da raggiungere anche per coloro che praticano costantemente lo yoga mistico.
Il desiderio ardente delle gopi di avere Krsna nella loro casa (il cuore), è descritto nello Srimad-Bhagavatam (10.82.48) con queste parole:
ahus ca te nalina-nabha padaravindam
yogesvarair hrdi vicintyam agadha-bodhaih
samsara-kupa-patitottaranavalambam
geham jusam api manasy udiyat sada nah (21)
Caro Signore che hai l’ombelico come il fiore di loto, i Tuoi piedi di loto sono l’unico rifugio di coloro che sono caduti nel pozzo profondo dell’esistenza materiale. I Tuoi piedi sono adorati e sono oggetto di meditazione per grandi yogi mistici e filosofi eruditi. Desideriamo che questi piedi di loto siano risvegliati anche nei nostri cuori, sebbene siamo soltanto persone comuni impegnate nelle faccende domestiche.
Oh Krsna! Siamo delle pastorelle. Non siamo degli yogi, non siamo nemmeno materialisti. Tutte le nostre attività le dedichiamo a Te. I nostri cuori non sono differenti da Vrndavana, perciò per favore tieni i Tuoi piedi di loto lì ed esaudisci il nostro desiderio.
La conversazione amorosa di Krsna con le gopi a Kuruksetra è descritta nello Srimad-Bhagavatam (10.82.40):
bhagavams tas tatha-bhuta
vivikta upasangatah
aslisyanamayam prtva
prahasann idam abravit (22)
Il Signore Supremo si avvicinò alle gopi in un luogo solitario, in un momento in cui erano rapite dall’estasi. Dopo averle abbracciate una ad una e domandato loro se stavano bene, Egli rise e parlò come segue.
Vedendo l’amore tra Krsna e le gopi, le consorti del Signore di Dvaraka rimangono stupefatte.
Nello Srimad-Bhagavatam (10.82.44) Krsna dice che l’affetto che le entità viventi nutrono per Lui è sempre di buon augurio e grazie a questo affetto alla fine esse lo raggiungono.
mayi bhaktir hi bhutanam
amrtatvaya kalpate
distya yad asin mat-sneho
bhavatinam mad-apanah (23)
Rendermi servizio di devozione qualifica qualsiasi entità vivente alla vita eterna. Ma grazie alla vostra buona fortuna avete sviluppato una attitudine d’amore speciale verso di Me, mediante la quale mi avete avuto. Questa prema-bhakti che provate per Me è il nettare supremo. Sotto il controllo di questo amore, Io sono sempre impegnato a servirvi.
La seguente è un’introduzione al pradosa-lila (i passatempi a tarda sera) dal Govinda-lilamrta:
radham saliganantam asitasitanisa-yogya-vesam pradose
dutya vrnda-padesadabhisrta-yamuna-tira-kalpaga-kunjam
krsnam gopaih sabhayam vihita-guni kalalokanam snigdha matra
yatnadaniya samsayitam atha nibhrtam prapta-kunjam smarami (24)
Ricordo Sri Radha a sera tarda. Per far piacere a Krsna, Ella si veste con vestiti adatti ai quindici giorni bui ed ai quindici giorni illuminati (cioè Lei indossa vesti scure nel giorno di luna nuova e vesti chiare nel giorno di luna piena). Seguendo il consiglio di Vrnda, Lei si rifugia in un pergolato isolato sulle rive della Yamuna in compagnia della Sua sakhi messaggera.
Ricordo anche Krsna seduto insieme ai pastorelli mentre osserva le loro imprese. La Sua madre affezionata, Yasoda, Lo porta a casa e cerca di metterlo a letto. Ricordando la compagnia di Radha, Egli dopo poco scivola silenziosamente via dal letto per recarsi al pergolato nella foresta.
Ricordo Radha e Krsna impegnati in questo passatempo.
Così termina il Saptama-yama Sadhana dello Sri Bhajana- rahasya.

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