Il Sacrificio dei Serpenti – Veda soddisfatto di Utanka

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Veda soddisfatto di Utanka
Era un giorno importante per la casta signora, la moglie di Veda. Quel giorno avrebbe avuto molti ospiti importanti a pranzo e si stava preparando per le grandi occasioni. Come al solito quella mattina aveva fatto il bagno e si stava pettinando. Mentre accudiva alla propria persona rifletteva:
“Utanka non e’ ancora arrivato e non ho gli orecchini che desidero indossare oggi. Che discepolo e’ uno che non soddisfa le richieste del proprio maestro? Per quanto difficili esse siano, il discepolo deve sempre dare al Guru cio’ che gli chiede, persino se fosse la propria vita. Se Utanka non arriva ora la sua esistenza non avra’ nessun senso. Se non arriva prima dell’inizio della cerimonia pronuncero’ una maledizione contro di lui.”
Ma proprio in quel momento Utanka stava entrando nella porta dell’asrama offrendo rispettosi omaggi al santo Guru. Poi si reco’ negli appartamenti della signora e le consegno’ gli orecchini. Lei sorrise benevolmente.
“Sei arrivato appena in tempo. Benvenuto, figlio mio. Non hai fatto nulla di male e quindi non ti maledico. Anzi ti benedico a vedere soddisfatti tutti i desideri che tu possa avere.”
Utanka ringrazio’ e poi torno’ da Veda.
“Benvenuto,” disse il precettore. “Come mai ci hai messo tanto?”
“Signore,” rispose, “ho cercato di arrivare molto prima ma Takshaka ha cercato di rubare gli orecchini causando cosi’ ostruzioni e ritardo. Sono persino dovuto andare nella regione dei Naga. Li’ vidi due ragazze che tessevano cucendo una tela con fili bianchi e neri. Per favore istruiscimi. Cosa era quel telo? Qual e’ il significato? Inoltre ho visto una ruota con dodici raggi che girava in perpetuo e che veniva continuamente spinta da sei giovani. Qual e’ il significato di cio’? Poi ho visto un uomo su un cavallo. Chi era quell’uomo? E chi era quel cavallo di straordinario grandezza e potere? Inoltre prima di arrivare alla reggia di Paushya sono stato fermato da un uomo che montava su un toro. E lui mi ha detto: mangia lo sterco di questo toro, anche il tuo maestro l’ha mangiato. Io gli ho creduto e ho mangiato quello sterco. Chi era quel personaggio? Illuminami, perche’ desidero sapere queste cose da te.”
Il Guru Veda disse:
“Le due damigelle che hai visto sono Dhata and Vidhata. I fili neri e bianchi sono il giorno e la notte. La ruota dai dodici raggi sospinta dai sei ragazzi vuole significare l’anno diviso in sei stagioni. L’uomo e’ Parjanya, la divinita’ della pioggia, e il cavallo e’ Agni, il Deva del fuoco. Il toro che hai incontrato prima di arrivare alla reggia e’ Airavata, il piu’ grande degli elefanti e l’uomo che lo cavalcava era Indra. Lo sterco in realta’ era amrita, il nettare dell’immortalita’. E’ stato grazie ad esso che nella regione dei Naga non sei morto. Indra e’ mio amico e ti ha sicuramente aiutato. Grazie a lui sei tornato sano e salvo con gli orecchini che mia moglie ti aveva chiesto. Ora, gentile Utanka, ti do’ il permesso di partire quando vuoi. Tu avrai una vita felice e fortunata.”

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