Il Varaha primordiale

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Vedendo aumentare la propria progenie, Svayambhuva si rivolse a suo padre e gli chiese quale fosse il suo dovere e dove dovesse andare a vivere. Capendo che Brahma voleva affidargli il pianeta Terra e vedendo che esso era ancora sprofondato nelle acque tempestose dell’oceano Garbhodaka, gli chiese come poteva risollevarlo e riporlo nella giusta orbita.

 

Brahma meditò a lungo. Poi, da una sua narice, fuoriuscì un piccolo animale, un cinghiale, di colore bianco, che divenne subito immenso. Vedendolo di tali dimensioni, i grandi saggi come Marici e gli altri si chiesero chi potesse essere. Infine capirono che era Vishnu.

Notes: Mentre descrive il periodo di Svayambhuva Manu, nello Srimad-Bhagavatam, il saggio Maitreya prende a parlare dell’altro Varaha e del combattimento con Hiranyaksa. Srila Jiva Gosvami e altre autorità in materia affermano che Maitreya mette insieme le due storie. Non c’è dubbio alcuno che siano due Varaha diversi.

Tuffatosi nelle acque tumultuose, Varaha cercò il pianeta con grande irruenza, fino a terrorizzare l’Oceano stesso. Trovatolo dove i pianeti cadono durante la devastazione della fine di ogni kalpa, lo risollevò dalle acque e lo ripose nella sua posizione naturale.

 

Durante la devastazione che anticipò il regno di Caksusa, proprio all’inizio del Manvantara, Varaha tornò ancora per la stessa ragione e in più uccise il demone Hiranyaksha che aveva causato la caduta del pianeta. In quell’occasione Varaha avrebbe assunto il colore rosso.

 

Questa è una sezione del libro “Storie e cronologia dei Purana (Italiano)”, in lingua italiana.

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